Gli oligarchi del West continuano a far girare le loro
ruote ma riescono solo ad impantanarsi sempre di più nel fango.
La scorsa settimana 20.000 burocrati, giornalisti e funzionari
di governo discese su Tokyo per le riunioni della Banca Mondiale e del Fondo
Monetario internazionale e non hanno realizzato esattamente nulla.
L’incontro è stato un totale spreco di tempo perché nessuna
di queste due istituzioni occidentali controllate è disposta a cedere il
controllo al popolo e ai paesi del mondo. Di conseguenza, i 180 o giù di lì,
paesi che sono tenuti fuori dalla sala di controllo, naturalmente rifiutano di
consegnare altri soldi a queste defunte istituzioni senza licenza.
MBST, la tecnologia per evitare operazioni e farmaci boicottata da 15 anni!
- di Daniele Di Luciano per Informare per Resistere -
Si chiama MBST e si tratta di un brevetto tedesco esistente da quindici anni.
Come tante invenzioni è stata scoperta per caso.
Un ingegnere si è accorto che la risonanza magnetica, utilizzata come esame diagnostico, riusciva a “gestire” problematiche come l’artrosi e l’osteoporosi. È iniziato così lo studio del fenomeno. Prima in vitro, e poi, dati i risultati incoraggianti, è partita la sperimentazione sull’uomo.
In pratica, e in parole povere, alcune cellule del corpo, magnetizzate dalla macchina, riescono a rigenerarsi. Si tratta dei condrociti e degli osteoblasti. I primi servono a sintetizzare la cartilagine e quindi possono guarire l’artrosi mentre i secondi, rigenerando l’osso, possono guarire l’osteoporosi.
I benefici per i pazienti potrebbero essere enormi. Potrebbero rimandare l’intervento chirurgico evitando l’impianto di protesi e corpi estranei nel corpo, evitare la riabilitazione (che a volte dura una vita), evitare il trattamento farmacologico e risparmiare tanti soldini. Decisamente troppi benefici per i pazienti e troppe entrate che verrebbero a mancare alle case farmaceutiche e affini. Sarà questo il motivo per cui la tecnologia MBST, a distanza di quindici anni è ancora sconosciuta? Probabilemente sì.
Vi lascio all’intervista del Dottor Danilo Tenaglia, che ringrazio.