Durante e dopo il Rinascimento, i medici conoscevano bene l’antica scienza della dottrina umorale e sapevano come diagnosticare e correggere gli squilibri del corpo con i giusti alimenti, che venivano prodotti e consumati in base ai diversi tipi di clima e alla stagionalità.
Melencolia. Incisione a bulino di Albrecht Dürer, siglata e datata al 1514.
I chimici presero piede con tanta ostentazione, e mostrando un tale spregio verso gli Arabi e Galeno, da indurci ad attenderci prodigi dalle loro prestazioni. Paracelso, che si direbbe il capo di una setta, trattò con sdegno i galenisti, come fossero gli uomini più ignoranti al mondo e non sapessero fare molto altro che un cataplasma o una purga(1).
Il recupero di una scienza antica
Risale a moltissimi anni fa la convinzione che la salute fisica e mentale potrebbe, e anzi dovrebbe, includere elementi basati sulla teoria umorale, condivisa anche da molti sostenitori della medicina alternativa in tempi moderni. Tale credenza trova espressione nella preparazione e assunzione di rimedi erboristici per combattere malanni di vario genere.
Tuttavia, prima che i medici iniziassero ad adottare in massa i principi della scienza moderna – a partire dalle dottrine del corpo fisico e meccanico trasmesse da pionieri come Philippus von Hohenheim (Paracelso) e George Cheyne, che teorizzavano la necessità di usare sostanze chimiche, minerali e distillati per curare delle malattie introdotte nel corpo – i nostri antenati fino al 1600 circa avevano tutt’altra concezione della salute e del benessere(2).
Questi individui, nella loro saggezza, sapevano che la prevenzione e la cura delle malattie che avevano origine all’interno del corpo facevano parte di un sistema il cui principio centrale era il rispetto delle cosiddette “cose non naturali”: respirare aria di buona qualità, non inquinata; evacuare regolarmente e puntualmente; fare una corretta attività fisica; conciliare sonni profondi; evitare i turbamenti della mente; mangiare e bere i cibi giusti, nelle giuste quantità e al momento giusto(3). Dunque, lo stile di vita era fondamentale, e uno dei suoi aspetti più importanti era il consumo di pasti bilanciati dal punto di vista umorale.
Nonostante i “progressi” della scienza medica nel tardo XVII secolo, non tutti vedevano di buon occhio l’uso delle sostanze chimiche, e persino nel 1700, come mostra la citazione introduttiva, si auspicava un ritorno alle teorie di Galeno e Ippocrate in cui si riconosceva che il corpo umano è un tutt’uno con il suo ambiente naturale e dovrebbe essere trattato di conseguenza.