"Furono gli
ambienti di Wall Street, nel 1914, a indurre il presidente Wilson a creare la
Fed, la quale, però, nel corso dei decenni ha assunto compiti e generato
dinamiche devianti, sottraendo al popolo la sovranità
finanziaria."
In un
articolo che apparentemente parla della florida economia del Nord Dakota, cosa
rara negli States, Marcello Foa fa affermazioni su ilGiornale (mainstream media)
che erano fino a pochi mesi fa relegate alla internet
alternativa.
Ecco alcuni
estratti (non perdetevi le evidenziazioni, da me
aggiunte):
'Banca del Nord Dakota' - La sola
Banca posseduta dallo stato negli USA' |
Qual
è lo Stato che può vantare una disoccupazione al 4,4%? E aumenti del Pil a due
cifre con incrementi dei redditi delle persone fisiche pari al 23% tra il 2006 e
il 2009? Uno pensa: non può essere che la Cina. Sbagliato. Anche nell'ansimante
America c’è chi va alla grande. L’'autore di questo miracolo è il North Dakota,
ovvero uno dei piccoli e in apparenza marginali tra i 50 che compongono la
federazione statunitense.
La sua fortuna? Aver dato retta, tra il 1915 e
il 1920, alla Nonpartisan League, un
movimento locale che l’'establishment tentò di fermare bollandolo come
populista, ma che in realtà era lungimirante.
Quel movimento indipendente propose agli
elettori del North Dakota di non aderire al Federal Reserve System ovvero al
circuito finanziario imperniato sulla Fed, la Banca centrale americana. Pensavano, i contadini dello Stato, che
non ci si potesse fidare dei banchieri di Wall Street e che fosse più saggio
avvalersi di un Istituto indipendente. Il tempo ha dato loro
ragione.