Film - Il grande silenzio
La forza del silenzio e la cosciente presa di distanza dal mondo in un film che procede come un dialogo muto tra uomo e natura
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Marzia Gandolfi
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In un tempo di cinema chiassosamente sonoro, che tutto
riempie e trabocca, diventa necessario sperimentare il silenzio. Quello
grande e silente "registrato" nel monastero certosino de La Grande
Chartreuse, situato sulle montagne vicine a Grenoble.
A salire sulle
Alpi francesi con la macchina da presa è stato il regista tedesco Philip
Gröning, che per diciannove anni ha cullato il desiderio di realizzare
un documentario sulla vita dei monaci e sul tempo: quello della
preghiera e quello del cinema.
Perché quel tempo potesse scorrere sulla
pellicola, il regista ha condiviso coi monaci quattro mesi della sua
vita: partecipando alle meditazioni, alle messe, alle lodi, ai vespri,
alla compieta (l'ultima delle ore canoniche), ritirandosi in una cella
in attesa di ripetere nuovamente l'ufficio delle letture.