26 luglio 2012
La
Nasa ha pubblicato una nuova immagine che mostra le rilevazioni
satellitari sullo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia nella prima
metà di luglio, definendo il risultato «senza precedenti». Per alcuni
giorni lo strato di ghiaccio che ricopre la grande isola si è sciolto a
ritmi mai osservati negli ultimi trent’anni di dati raccolti con i
satelliti. Quasi tutta la copertura di ghiaccio della Groenlandia, dalle
costiere dove il ghiaccio è più sottile fino alle aree centrali, dove
il ghiaccio è spesso oltre due chilometri, è stato interessato dallo
scioglimento. Le misurazioni sono state effettuate da tre satelliti
indipendenti e analizzate dagli scienziati della Nasa e da diverse
università.
FUSIONE
IN FOTO – L’immagine pubblicata sopra,
tratta dal sito della Nasa, mostra l’estensione del fenomeno tra l’8 e
il 12 luglio scorsi. Le zone rosse indicano le aree in cui si è
sicuramente verificato lo scioglimento dei ghiacci, mentre quelle rosso
chiaro le aree dove è probabile che il ghiaccio si sia sciolto. Il
fenomeno è stato repentino: l’8 luglio solamente il 40 per cento della
superficie risultava interessata dal disgelo, quattro giorni dopo era il
97 per cento.
ARIA CALDA – Questo evento ha coinciso
con un picco di insolita aria calda o una cappa di calore sulla
Groenlandia che ha dominato il clima della Groenlandia a partire dalla
fine di maggio. Secondo la glaciologa Lora Koenig, del centro Goddard
della Nasa, «eventi di fusione di questo tipo si verificano circa una
volta ogni 150 anni in media. L’ultimo evento è avvenuto nel 1889»,
osserva. «Ma se continuiamo ad osservare gli eventi di fusione come
questo nei prossimi anni – aggiunge – la situazione sarà preoccupante».
GHIACCIAIO A RISCHIO – Qualche giorno
fa, dal ghiacciaio Petermann, uno dei due che collegano la calotta
interna alle coste, si era staccata una massa con una superficie di
circa 120 chilometri quadrati, pari a circa la metà dell’iceberg che si
staccò dallo stesso ghiacciaio due anni fa.
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