FISICA, DIO E DEI
di Giuliana Conforto
Ebbene
hanno trovato finalmente la così detta “particella di Dio”, il bosone
di Higgs. Dopo anni di ricerche, migliaia di ingegni impiegati e costi
lievitati, abbiamo finalmente una “certezza”: “Dio c’è” o meglio “Higgs
esiste”.
Intendiamoci io sono contenta. Questo bosone
conferma il Modello Standard che è il mio cavallo di battaglia: mi ha
consentito di distinguermi dalle mode spirituali e di penetrare la
complessa natura della materia, di mostrare che non c’è un solo genere
di materia come si crede: ce ne sono tre, tutti e tre uniti al campo,
rivelato al CERN negli anni ’80 e chiamato “elettrodebole”. ...
Questi tre
generi più questo campo formano, secondo me, i quattro elementi - fuoco,
aria, acqua e terra - che Empedocle ha definito circa 2500 anni fa.
In
modo analogo alle quattro basi del DNA, questi quattro elementi possono
spiegare l’esistenza di infiniti universi, tutti uniti tra loro e,
ciascuno, composto di una delle “infinite combinazioni di materia” come
diceva Giordano Bruno.
Oggi, grazie al Modello Standard, si può
aggiungere che le combinazioni riguardano anche tre generi di anti
materia. Quindi gli elementi non sono solo quattro, ma sette.
Incredibile,
ma vero se cercate su Internet “Modello Standard” ne trovate di norma
solo quattro. Perché? Perché l’antimateria crea il “problema” che le
menti scientifiche non vogliono affrontare: il tempo. Le scienze non
sanno che cosa è il tempo, ma si gloriano di misurarlo.
Trovo perciò
ridicoli i toni trionfalistici degli zelanti divulgatori e gli
interventi dell’astrofisica che ne approfitta per “confermare” un quadro
dell’universo che esclude l’uomo, riaffermare cioè il nostro isolamento
nel tempo e nello spazio da tutto il resto. Infine chiamare in causa
“dio” evoca una diatriba tra scienze e religioni, ormai artificiosa.
Chiamiamolo bosone e riconosciamo le sue funzioni che svelano invece
l’unità dei sette elementi alla base degli infiniti universi di cui noi,
umani, possiamo essere partecipi. Questa unità implica una rivoluzione
della rivoluzione copernicana, un rovesciamento di tutte le prospettive,
inclusa la nostra sudditanza a “dio”.
E’ la possibilità di innescare
una nuova alleanza tra Uomo e Natura, riconoscere il ruolo cruciale
dell’osservatore e delle convinzioni spesso false che lo esiliano dal
suo ruolo di protagonista e lo rendono succube del sistema.
Più che di
“dio”, abbiamo bisogno di un mondo giusto, saggio e prospero, un mondo
che rispetti i sentimenti e la dignità dell’Uomo. Il bosone di Higgs può
essere utile a capire che non siamo affatto separati dal Paradiso, né
cacciati per un curioso peccato; il bosone decade infatti in vari modi,
tra cui i miei due preferiti che denunciano l’unità tra l’umanità e la
Natura tutta.
Un decadimento è in una coppia di bosoni Z, che uniscono i
tre generi di materia e i tre di antimateria e quindi, perché no, anche
i nostri corpi. Un altro decadimento è quello in quattro mesoni mu che
compongono i raggi cosmici. Questi pervadono a velocità elevatissime
tutto l’universo osservato, senza alcuna origine apparente.
I raggi
cosmici sono la traccia di un universo parallelo, secondo me, e il
mistero della loro origine è tuttaltro che secondario: la loro crescente
intensità sembra legata al riscaldamento globale del pianeta e ciò
mette una pietra tombale sull’ultimo bluff perpetrato dai “buoni” che
vogliono salvare la terra: l’effetto serra di origine umana.
Oggi
molti hanno capito che la divisione tra bene e male, oppure tra destra e
sinistra, è solo apparente, utile a creare schieramenti, conflitti e,
soprattutto, a conservare il vero potere che domina il mondo: quello
bancario. Pochi hanno però intravisto l’origine reale di questo potere
che fa debiti e li scarica sui popoli.
È la conoscenza ortodossa,
secondo me, che ignora il significato del tempo. Eppure sul tempo si
calcola tutto: salari, profitti, debiti e persino “valori” quali gli
spread e il PIL che determinano la politica mondiale. Buona parte di
responsabilità sul mistero del tempo spetta alla disciplina al di sopra
di ogni sospetto, l’astrofisica ortodossa.
Questa riconosce che non può
osservare il 96% della massa che lei stessa calcola, ma insiste a
credere nell’oggettività dello spaziotempo e “dimentica” che è un
effetto del campo elettromagnetico, il “dio” che domina l’attuale
tecnologia, legato all’altro “dio” che domina la piccola porzione
osservata: il campo gravitazionale.
Fedele credente in questi due “dei”,
l’ortodossia non si spiega l’immane energia oscura che sta vincendo la
gravità tando da accelerare l’espansione dell’universo in pochi decenni,
né il ruolo cruciale dei raggi cosmici. Ciò malgrado assicura che
l’universo osservato – il misero 4% – ha un’età di 13,7 miliardi di
anni.
E noi, piccoli umani, che viviamo nemmeno 100 anni e abbiamo una
storia di appena 13 mila anni, saremmo i suoi “unici” osservatori
intelligenti. L’abisso temporale, che divide uomo e universo, si
ripropone poi a cascata su tutto, sulla Terra che avrebbe solo 4
miliardi di anni, sulla formazione delle risorse petrolifere che
risalirebbero a milioni di anni fa e sui limiti delle risorse, garantiti
da tutti, buoni e cattivi, e tali da giustificare la “necessità” di
accaparrarle, di dislocare sul pianeta eserciti per “difenderle” e
magari costruire chiese pronte a benedire gli eserciti.
Il fatto è
che nessuna disciplina ortodossa sa che cosa è la Vita che genera non
uno, ma tanti diversi tempi o meglio tanti ritmi, parte di un’unica
Opera. Se la Vita è “l’unica Forza che anima infiniti mondi
intelligenti”, come dice Giordano Bruno ed è la Forza Elettrodebole che
unisce i diversi tempi dei vari elementi, come dico io, l’ortodossia è
sconvolta.
Dovrebbe riconoscere che la chiesa cattolica non ha affatto
l’esclusiva della comunione con “dio”, né ha alcun diritto di
scomunicare. Una Forza universale è in comunione con tutti e tutto.
Questa Forza ha due lati con cui si manifesta all’uomo, proprio come
suggerisce la saga di Guerre Stellari: uno è il “dio” campo
elettromagnetico e, l’altro, è il campo nucleare debole, noto agli
specialisti che però non sanno usarlo, perché è imprevedibile. Non
offrendo le “certezze” richieste alle scienze, il campo nucleare debole
non è stato posto sul piedistallo divino ed è un illustre sconosciuto.
Guarda caso, questo è proprio il lato luminoso della Forza, quello che
porta il suo Messaggio integro e comprende un immane flusso di bosoni Z
che penetrano tutti i corpi. Questo flusso potrebbe coincidere con il
Fiume della Vita di cui parlava Eraclito nell’antica Grecia, avere
effetti benefici sugli organismi e, calcoli alla mano, smentire
clamorosamente l’idea dei limiti delle risorse. Nessuno lo dice e tutti
credono ai limiti. Il perché è ovvio: senza più limiti di energia,
l’uomo non ha più paura. Ed è la paura che favorisce l’esercizio del
potere e la sudditanza degli uomini agli “dei”.
La
Vita si riproduce in attimi brevissimi. Tutti i processi vitali sono
miliardi di volte più celeri della unità di tempo – il secondo – che la
scienza ortodossa si vanta di misurare con la precisione di un
milionesimo di miliardesimo di secondo, precisione non sufficiente a
osservare fenomeni quali il concepimento, lo sviluppo embrionale, la
secrezione ormonale, il ripiegamento delle proteine, etc.
Così la Vita
rimane un “mistero” e così si evita di indagare sugli “attimi fuggenti”,
quelli delle intuizioni e della creatività, sul significato dell’eros
represso da tutte le religioni, su quegli attimi irripetibili che
segnano scelte essenziali e cambiano tutto, travolgono il passato e
creano un nuovo futuro. Invece di proporre nuovi “dei”, che offrono
“certezze”, dovremmo interrogarci sul ruolo del potere temporale, ovvero
sul nostro stesso credo in un tempo unico, lineare e immutabile che ci
ancora a un sistema, fondato sul debito.
Esiste il tempo? Quasi
tutti sono pronti a giurare di si. Alcuni più raffinati distinguono tra
il tempo lineare, promosso dal potere temporale con sede centrale a
Roma, il tempo ciclico, tipico di tutte le civiltà antiche tra cui i
Maya con i loro vari calendari, e l’eternità tipica degli “dei”venerati
dalla scienza ortodossa: i due campi, elettromagnetico e gravitazionale.
Il primo crea lo spazio e il tempo e, il secondo, crea il peso sulla
terra e la gravità che vincola la stessa terra al sole.
Ebbene entrambi
questi due campi stanno mutando a ritmi accelerati e così svelando che
il “mistero” del tempo non è tale: è un insieme di ritmi che stanno
accelerando, parte di quella grandiosa OPERA che è compiuta dalla Vita,
la Forza che non fa elezioni, ma selezione. Oggi più che mai è cruciale
una nuova alleanza tra Uomo e Natura che ci liberi dalla sudditanza da
qualsiasi potere.
Con il potere temporale, garantito dai
calendari, le religioni hanno consentito il marketing e la dipendenza
globale del mondo dal tempo. Contrariamente a quanto si crede, le
scienze non le hanno contraddette fino in fondo. È vero che Einstein ha
dimostrato l’elasticità e la relatività del tempo, ma solo per velocità
prossime a quella della luce che non riguardano noi comuni mortali. Così
almeno dicono gli ortodossi.
Non abbiamo bisogno di neutrini per capire
che le velocità superluminali esistono. Tutta l’anti materia inverte la
freccia del tempo, ma… non si deve sapere. Si potrebbe “scoprire” ciò
che tutte o quasi le equazioni della fisica già testimoniano: il tempo
non ha un’unica freccia, non corre solo dal passato al futuro, ma anche
all’inverso, dal futuro al passato.
Si potrebbe anche sospettare che
l’età presunta dell’universo è il frutto di osservazioni limitate a una
sola metà - quella passata – e che nulla vieta che l’altra metà –
quella futura – del campo elettromagnetico esista già. Infine si
potrebbe svelare il grande inganno di tutta la conoscenza ortodossa, la
sua tenacia nel nascondere il presente che non compare nelle equazioni,
ma nella coscienza umana. Il presente è l’unico momento in cui possiamo
agire per creare un nuovo futuro. Certo per questo servono attenzione,
serenità e, soprattutto, la volontà.
Il mondo è senza padre, cioè
senza volontà. L’unica preghiera suggerita dai Vangeli, riguarda il
Padre. Quale può essere la Volontà di un Padre? Il bene di tutti i suoi
figli, non privilegi per pochi forti e carità per tanti deboli, non
miseria ormai estesa a tutti, dettata dai falsi “limiti delle risorse”
e, soprattutto, da quelli presunti dell’uomo. Mentre la scoperta del
bosone di Higgs è sulle prime pagine dei quotidiani che lo scambiano per
“dio”, quella delle neuroscienze è passata in sordina.
L’energia oscura
è presente nel cervello umano e opera in modi misteriosi, ma cruciali,
soprattutto quando siamo a riposo e allorché progettiamo un nuovo
futuro. Il nostro cervello ha potenzialità enormi, può realizzare
progetti che servono al bene comune in un futuro imminente, riconoscere
le infinite soluzioni a disposizione di una ricerca autentica e non
schiava del solo lato oscuro: il passato visto con metà del “dio” campo
elettromagnetico. Se usiamo le nostre abilità e i nostri talenti, invece
che prostrarci all’altare dove collocano gli “dei”, possiamo
riconoscere che non siamo affatto costretti a “lavorare con il sudore
della fronte”, ma siamo liberi di usare la risorsa infinita: la
coscienza, il contatto con le “infinite combinazioni di materia”, la
nostra individuale comunione con l’eterno presente.
Oggi molti
fenomeni, riconosciuti ma considerati misteri, non raggiungono gli onori
della cronaca, oppure vengono sommersi da interpretazioni false e
tendenziose come è successo per l’effetto serra, presunta causa del
riscaldamento globale del pianeta. Intanto si sta riscaldando tutto il
sistema solare e nessuno lo dice in TV. Intendiamoci si sopravvive e non
è affatto la fine del mondo. Potrebbe essere però la fine degli “dei”,
incluso quello così infinitamente “buono” che ti manda all’inferno per
“reati di sesso”. Potrebbe essere la rivelazione che gli “dei” non hanno
un’esistenza autonoma, ma dipendono dalle osservazioni, dalle azioni e
le interpretazioni degli uomini.
1_Il tempo e la MELA from Giuliana Conforto on Vimeo.
Immagine:
Fonte:
Vedi:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7885
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