.....Le banche scappano dalla Grecia portandosi via camion pieni di contante.
La Grecia è sull’orlo dell’uscita dall’euro, e le banche
scappano portando via tonnellate di contante. Intanto in Alaska…
Sembra una di quelle notizie catastrofiste, allarmiste, con
scarso fondamento, che ispirano i commentatori ad invocare “Le fonti? Le fonti?”.
Beh, la fonte stavolta è RaiNews24 che
cita il New York Times. Ecco qua:
Le aziende americane si stanno preparando per quello che
tempo fa era impensabile: al fatto che la Grecia possa essere presto costretta
a lasciare l’eurozona. (…) Le filiali diBank America e Merrill Lynch stanno
preparando piani per riempiere camion di contante da mandare fuori da
confini della Grecia.
Heirner Leistein, della Boston Consulting Group di
Colonia che, come altre società di analisti, ha stimato che l’annuncio di un
eventuale uscita dall’euro di Atene potrebbeavvenire di venerdì notte,
quando i mercati globali sono
chiusi.
Uh beh. Le banche scappano dalla Grecia portandosi
via camion pieni di contante (si, quello che noi invece non possiamo
usare perché è peccaminoso), e probabilmente lasciando sguarniti di
contante gli sportelli greci e di conseguenza i cittadini del Paese. A cui
toccherà un corralito, ovvero la limitazione dei
prelievi: d’altronde voci di corridoio narrano che già quest’estate i
cittadini greci riscontravano grosse difficoltà a prelevare contanti dai
bancomat. (foto:infophoto)
Insomma, malgrado i proclami dei leader europei, si stanno
preparando tutti all’uscita della Grecia dall’euro e al ritorno
alla dracma o quel che sarà. D’altronde, noi fessi preferiamo credere alle
tranquillizzanti promesse, ma banche e imprese internazionali non sono così
sprovvedute da aspettare e lasciarsi cogliere impreparate.
Intanto, sempre per la serie “notizie catastrofiche
incredibili”, ne arriva un’altra dall’Alaska. La fonte è Bloomberg-Business Week, quindi non prendetevela con me. Il
governatore dello Stato USA più a nord ha deciso di creare enormi capannoni per
lostoccaggio di cibo per la popolazione. Lo stoccaggio comincerà a
dicembre, e l’obiettivo è avere alimenti di scorta per sfamare almeno 40
mila persone. Il motivo? Potrebbero accadere catastrofi quali terremoti o
eruzioni vulcaniche, e l’Alaska si trova in una posizione fragile in quanto
lontana dai rifornimenti.
Chissà come mai il governatore se ne è accorto solo ora.
Eppure, la cartina geografica è la stessa da diverse migliaia di anni.
Fonte: crisis.blogosfere.it
Tratto da: http://www.ecplanet.com/node/3508
Attraverso: www.terrarealtime.blogspot.it
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