giovedì 22 novembre 2012


CHE TUTTI GLI ESSERI SIANO FELICI


"Nelle chiese e nei templi è usanza accendere ceri e bruciare
incenso. Perché? Perché la candela e l’incenso che bruciano
sono il simbolo del sacrificio, ovvero la trasformazione di una
materia bruta in una materia più sottile: luce e profumo.


La luce e il profumo che accompagnano le preghiere dei fedeli e che
si innalzano fino al Signore, rappresentano quello che i fedeli
devono bruciare in se stessi per essere ascoltati.


Nessuna delle azioni che l’uomo compie durante la sua vita è
frutto del caso; anche quelle che sembrano insignificanti
contengono un significato profondo.


Perciò, ogni volta che accendete una candela o un fuoco, dovete rimanere colpiti dalla
profondità di quel fenomeno che è il sacrificio e pensare che,
per avere accesso ai piani superiori dell’anima e dello
spirito, occorre sempre bruciare qualcosa dentro di sé.


Ci sono talmente tante cose che si sono accumulate dentro di noi e che
possiamo bruciare! Tutte le impurità, tutte le tendenze
egoistiche, passionali... Ecco la materia che dobbiamo bruciare
per produrre una luce che non ci abbandonerà mai.


"Omraam Mikhaël Aïvanhov 

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