venerdì 16 novembre 2012


Domanda di secessione - update

Aggiornamento sulla secessione negli Stati Uniti


Vi abbiamo informato nel recentissimo post “Domanda di secessione dagli Stati Uniti d’America” riguardo l’iniziativa popolare di indipendenza sovrana e pacifica dallo Stato federale USA, attivata il giorno 7 novembre 2012 da alcuni cittadini americani.
Ebbene, nel giro di appena una settimana la petizione è letteralmente dilagata: gli stati firmatari sono passati da un numero di 15 a un numero di 50 – cioè TUTTI – e le firme raccolte sono passate da circa 17 mila a oltre 700 mila, superando in molti stati il quorum delle 25 mila da raccogliere entro un mese, richiesto affinchè la proposta possa godere di un formale iter legale.

Qualunque esito abbia questa vicenda, di sicuro testimonia un diffuso malcontento del popolo americano verso l’operato del governo federale e una nascente consapevolezza delle opportunità offerte dalla sovranità nazionale. Lòthlaurin
Le petizioni firmate da centinaia di migliaia di Americani, con la richiesta di secedere pacificamente dall’Unione federale, sono state depositate da tutti i 50 stati e registrate nel sito web della Casa Bianca.
L’ondata della petizione secessionista è cominciata sulle pagine del sito “We The People” dopo che un uomo residente a Slidell (Louisiana), ha presentato la petizione il giorno 7 novembre per permettere la secessione della Louisiana. I residenti degli altri stati ne hanno seguito l’esempio.
A partire da mercoledì pomeriggio, North CarolinaTennesseeAlabamaGeorgiaLouisiana e Texas — tutti stati che hanno votato per l’ex governatore Mitt Romney — più la Florida, hanno raccolto più delle 25.000 firme richieste per attivare una risposta ufficiale da parte dell’amministrazione Obama. Complessivamente, le petizioni per la secessione hanno accumulato ad oggi più di 700.000 firme digitali.
Il Texas guida con più di 99 mila firme, ma il governatore Rick Perry ha detto martedì scorso che non sosterrà la secessione.
“Il Gov. Perry crede ancora nella grandezza della nostra Unione e che nulla andrebbe fatto per cambiarla”,riportano fonti dell’ufficio del governatore. “Ma egli condivide comunque le frustrazioni che molti Americani hanno verso il governo federale.”
Nel frattempo, i residenti di Austin, roccaforte Texana ostinatamente liberale, ha chiesto alla Casa Bianca di permettere alla città di “ritirarsi dallo stato del Texas e rimanendo parte degli Stati Uniti.”
Petizioni simili sono già state compilate dopo le elezioni del 2004 e del 2008. Fra queste, c’è anche una petizione che chiede al presidente di firmare un ordine esecutivo per togliere la cittadinanza americana ai firmatari delle petizioni secessioniste con l’aggiunta che siano “pacificamente deportati”.
La secessione non è comunque l’unico argomento oggetto di petizioni alla Casa Bianca. Fra le 140 petizioni visualizzabili sul sito, due richiedono la legalizzazione della marijuana, una chiede lo stop degli attacchi dei droni USA e una chiede il riconteggio dei voti delle elezioni.
Fonte in lingua inglese: news.yahoo.com/blogsTraduzione italiana: Lòthlaurin per Hearthaware blogReblogging link → hearthaware | Aggiornamento sulla secessione negli Stati Uniti
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