MESSAGGI ALIENI RIPORTATI DAGLI ADDOTTI PRESAGISCONO L'ARRIVO DI UN GRANDE MUTAMENTO
LA BATTAGLIA FINALE
Messaggi alieni riportati dagli addotti presagiscono il sopraggiungere di una grande rivoluzione e ci esortano a prepararci sia spiritualmente che materialmente al mutamento in atto
Messaggi alieni riportati dagli addotti presagiscono il sopraggiungere di una grande rivoluzione e ci esortano a prepararci sia spiritualmente che materialmente al mutamento in atto
Ho concluso il mio precedente articolo dicendovi che Franco (nome
fittizio dato ad uno dei pazienti che ho in cura) è sicuro che gli
extraterrestri si manifesteranno pubblicamente molto presto.
In verità non è l'unico a pensarlo: quasi tutti gli addotti che seguo provano da tempo una forte inquietudine interiore che, lentamente, si sta trasformando nella chiara sensazione che qualcosa stia per accadere e che "loro" stiano per arrivare. Tutte queste cose che andiamo apprendendo, i piccoli pezzi del mosaico da ricostruire dovranno per forza avere un tempo ed uno spazio in cui evolversi e realizzarsi.
In altri termini, non parliamo di eventi che non accadranno mai o che
avverranno in un tempo molto lontano ma di fatti - assodato che siano
veri - che dovranno necessariamente avere luogo e, probabilmente, molto
presto.
Le sensazioni, le intuizioni, le premonizioni, poiché nascono
nell'emisfero destro del cervello che è atemporale, non sono
perfettamente databili, ma è pur vero che gli avvenimenti di cui veniamo
a conoscenza per loro tramite, prima o poi accadranno.
Quindi si presuppone che le informazioni sul futuro dell'Umanità,
trasmesse in questi anni dagli alieni tramite i loro contatti terrestri
dovranno realizzarsi presto. Noi sappiamo che i rapiti sono persone
preparate ad affrontare una situazione planetaria non molto piacevole,
attraverso la quale, però, una parte dell'Umanità stessa potrà
finalmente effettuare un salto di coscienza che permetterà di vivere in
armonia con l'ambiente che ci circonda e con le energie spirituali a noi
vicine. Questo rappresenta il panorama tratto dal lavoro da me svolto
negli anni con gli addotti.
Il momento delle scelte è vicino
Ebbene,
se ci guardiamo intorno o semplicemente scorriamo le pagine dei
giornali, non vi sembra che ci troviamo già in una situazione
spiacevole? Terremoti, uragani, disastri ambientali di ogni genere.
Tante bestialità che l'uomo continua a commettere non possono che farci
pensare che abbiamo quasi raggiunto il fondo. Dunque perché non
ammettere che forse, tra breve, accadrà un "qualcosa"? Qualcosa, che
comunque sia porterà ad uno sconvolgimento positivo.
Credo che quello in cui stiamo vivendo potrebbe essere lo scenario
adatto alla comparsa degli alieni ed il momento in cui gli addotti
potrebbero svolgere il compito che è stato loro assegnato. Il discorso
si complica, ma in un certo senso diviene più chiaro, se a tutto questo
abbiniamo l'aspetto religioso che spesso emerge dai discorsi degli
addotti: in quest'ottica, infatti, il grande mutamento, lo
sconvolgimento, quel "qualcosa" a cui accennavo prima diviene il campo
di battaglia finale dell'eterna lotta tra le forze del bene e le forze
del male.
Parlo di scontro finale perché si tratta di un cerchio che si
chiude dopo migliaia di anni. Ipotizzerei che gli eventi di cui saremo
testimoni avranno una doppia valenza, sia fisica che metafisica, ovvero
influiranno sulla materia ma, soprattutto, sullo spirito. Forse avremo
bisogno proprio di una rivoluzione come questa per arrivare a conoscerci
meglio e raggiungere una maggiore consapevolezza di cosa significhi
scegliere il bene o scegliere il male.
ABDCUTION: IPOTESI ESPLICATIVA SUL FENOMENO PIU' COMPLESSO DELL'UFOLOGIA MODERNA
ABDCUTION: IPOTESI ESPLICATIVA SUL FENOMENO PIU' COMPLESSO DELL'UFOLOGIA MODERNA
In attesa del risveglio - La fuga della mente di fronte
all'irrazionale. Una latente conoscenza superiore. La convinzione di
avere una missione da compiere
Una delle costanti riscontrate nel gruppo di addotti che ho avuto modo
di seguire è quella che, ad un certo punto del loro cammino… scappano.
Più che del loro cammino, direi del loro "risveglio". Accade
puntualmente che dopo i primi incontri, in cui emergono i primi ricordi,
scompaiono e non si fanno più sentire, anche per lunghi periodi di
tempo.
Inizialmente, avevo imputato questo tipo di reazione alle
spiacevoli emozioni legate al ricordo dell'esperienza di sequestro.
Ricordare di essere stati prelevati, apparentemente contro la propria
volontà, condotti da qualche parte e sottoposti in qualche modo ad una
sorta di esame medico e/o susseguente manipolazione genetica, non è
certo un'esperienza piacevole. Col passare del tempo ed approfondendo le
ricerche però, ho cambiato idea.
È fuori dubbio che il ricordo di determinati traumi subiti provochi a
volte vere e proprie tempeste emotive, ma ritengo che la ragione
primaria sia molto più profonda. Innanzitutto, è necessario sottolineare
che il rapimento fisico vero e proprio si verifica poche volte nella
vita, la maggior parte, infatti, avviene a livello più "sottile",
astrale o anche semplicemente mentale.
Naturalmente anche queste
esperienze, per quanto virtuali, possono essere spiacevoli, essendo
legate al tipo d'evento ed alle emozioni provate. Ma la voglia di
scappare nasce dalla volontà della mente razionale di cancellare ciò che
diventa sempre più evidente: trovarsi di fronte a qualcosa che non
riesce a spiegare e che sembra spingersi oltre i limiti della dimensione
materiale in cui è abituata a muoversi.
Tendo ad escludere finalità negative
Inizialmente questo conflitto tra la mente razionale che rifiuta e la
mente profonda che tende a portare in superficie, è molto stridente.
Questo è il motivo perché si allontanano. Con il passare del tempo,
però, ritornano sempre, perché sanno o avvertono inconsciamente di avere
un compito da svolgere. Quando si lavora con un addotto, si ha la
sensazione di trovarsi di fronte ad una persona con una conoscenza
superiore, anche se latente.
Loro, d'altra parte, sanno di avere un
ruolo ben preciso, un compito specifico da svolgere, anche se non
riescono a definire quale. Deve essere estremamente frustrante sapere di
avere a disposizione una Ferrari e non riuscire a ricordare come
metterla in moto. Ho chiesto a più d'uno di essi se sapevano quale fosse
il loro compito. Tre di loro mi hanno dato la stessa identica risposta:
"cambiare gli uomini nel cuore e nella mente". Cosa vuol dire? Cambiare
l'umanità in meglio? E come? A questa domanda non hanno saputo
rispondere.
Quando
ho chiesto il momento in cui ciò sarebbe stato possibile, la risposta è
stata la stessa: "Lo sto già facendo".
Debbo dire che questa risposta
mi ha lasciato abbastanza perplesso. Queste persone non hanno un ruolo
sociale particolare e nessuna di loro se ne va in giro chiedendo al
prossimo di cambiare. E se tutto ciò stesse avvenendo su un piano
diverso? Assurdo? Lo so, la mente razionale vacilla.
Ma in fondo questa
realtà non è che la punta di un iceberg. È illogico pensare che tanto
tempo e tanta energia investiti su migliaia di esseri umani, non abbiano
una finalità. Tendo ad escludere una finalità in qualche modo negativa
per due ovvie ragioni. La prima è che questi esseri sono così evoluti
tecnologicamente da doverlo essere anche in senso etico, altrimenti si
sarebbero già autodistrutti (vedi la nostra civiltà).
La seconda è che
se avessero, in qualche modo, mire espansionistiche o di dominio nei
nostri confronti avrebbero già avuto modo e tempo di attuarle. È chiaro
che abbiamo ancora troppo pochi elementi del fenomeno per poter
comprendere appieno e trarre delle conclusioni definitive ma, è mia
opinione che, per saperne di più, non passerà molto tempo.
Un'altra costante che ho riscontrato negli addotti è il senso
dell'attesa. Tutti aspettano qualcosa. Si potrebbe ipotizzare un evento o
qualcosa di simile, che funga da catalizzatore, da sequela, per il
risveglio delle loro coscienze. Un'inquietudine che sta aumentando
sempre di più. Staremo a vedere.
Articolo del dottor Gennaro Pepe
Gennaro Pepe è medico psicoterapeuta ed ipnoterapeuta, il
dottor Gennaro Pepe si occupa attivamente, del fenomeno dei rapimenti
alieni. Ha costituito un gruppo di supporto grazie allo studio scaturito
dal lavoro effettuato su numerosi soggetti che riscontravano una simile
esperienza alle spalle. Lo scopo prioritario nelle ricerche del dottor
Pepe non è di accertare la presunta veridicità del fenomeno già appurata
negli ultimi anni a seguito di un'imponente casistica registrata in
diversi paesi, ma cercare di comprenderne le reali finalità,
avvicinandosi al tipo di pensiero del famoso collega americano John
Mack.
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