venerdì maggio 31, 2013
Negli ultimi giorni le maggiori testate giornalistiche nazionali hanno
riportato la notizia della rettifica del XIII emendamento da parte dello
Stato del Mississippi. E fin qui non ci sarebbe nulla di strano dal
momento che la questione è di ovvio interesse globale. Se andiamo però a
leggere il modo in cui tale notizia è stata riportata nei canali
mainstream, salta evidente agli occhi che il Mississippi viene “dipinto”
come uno Stato “distratto” che grazie alla pellicola cinematografica di
Spielberg, si è improvvisamente ricordato di abolire contestualmente la
schiavitù:
“Se questa è informazione…”
Parafrasando Primo Levi, si potrebbe confezionare un titolo perfetto
per i Media Mainstream nazionali che hanno dato per l’ennesima volta –
se mai ci fosse stato bisogno di ulteriori prove a loro carico –
dimostrazione di essere al servizio dei potentati e delle lobbies, che
li foraggiano con briciole di pane, delle quali vanno – pare – ancora
ghiottissimi.
Beh, un parere da lettore oramai disattento a causa della saturazione che mi provocate:
E’ quasi noioso a questo punto vedervi sgranocchiare questi residui di “cibo”.
E’ molto irritante vedervi porre in atto queste miserande “cover-up”,
che una qualsiasi mente attenta e lucida è in grado di smascherare, con
pochi passaggi, ampiamente verificabili da ognuno.
Veniamo ai fatti:
la restaurazione del XIII Emendamento originale della Costituzione
americana, cosÏ come redatto nel 1776 dai Padri Fondatori, in due (e non
uno solo, come affermate) Stati federali americani, il Mississippi
prima ed il New Hampshire a due mesi di distanza, viene ridotta a
“facezia ilare” da questi pennivendoli, che pure lavorano per testate a
tiratura nazionale con grosse coperture finanziarie alle spalle e si
fanno chiamare “giornalisti”.
Le maggiori testate quotidiane del nostro Paese hanno ridotto questa
epocale notizia a divertente gossip ridanciano, collegato all’uscita
della recente pellicola, “Lincoln”, nota per aver ripercorso i decenni
storici della fondazione del Paese con la più avanzata ed illuminante
Carta Costituzionale del Mondo.
Quasi si fosse trattato di una straordinaria operazione di marketing
ad opera delle Majors cinematografiche per il lancio di questo kolossal.
Anzi, perchè non avete scritto direttamente che il Senato federale di
questi Stati ha votato il ripristino dell’emendamento originale della
Carta in cambio di un carnet di ingressi omaggio al cinema?
Sarebbe stato ancor più divertente…
Invece, si dà il caso, che il ripristino della stesura originale del
suddetto emendamento sia qualcosa di DEFLAGRANTE all’interno del sistema
governativo degli Stati Uniti (che da oggi in poi aggiungeranno
l’apposizione “d’America”, come in origine e in barba ai tentativi di
mistificazione avvenuti in seguito, come vedremo) e che, a caduta,
travolgerà anche altri sistemi ad esso strettamente collegati.
Indovinate quali?
Invece è certo che quello che è accaduto nelle due assemblee di
governo federale di questi due Stati sia il frutto di una presa di
coscienza dell’attentato costituzionale in grande stile, perpetrato nel
1871, all’indomani della sanguinosa guerra civile americana e alla fine
della sospensione della Costituzione originale, sostituita dalla legge
marziale, dato che gli Stati erano in guerra fratricida tra loro.
“Cancellazione della Schiavitù”, scrivete?
Tutto qua? Vi fa ridere la cosa?
Beh, certo, se pensiamo ai coltivatori di cotone africani in catene,
magari quelli de “Il Colore Viola” (so che vi piace andare al cinema…)
sembra qualcosa di anacronistico. CosÏ lontano, nèvvero?
Invece no, poiché ciÚ che Ë stato ripristinato, racchiuso in due
periodi semplicissimi e stringati, ha un valore inestimabile, miliardi
di volte pi˘ alto di quanto non diate ad intendere con le vostre grasse
ironie. voglio partire dal presupposto che non siate a conoscenza,
voglio preferire la magnanimità.
Si tratta in dettaglio di “DIRITTO DIVINO”, quello alla base della
Carta Costituzionale USA, quello vergato a penna di piuma d’oca dai
Padri Fondatori, quello che darà origine all’Illuminismo, alle teorie di
Rousseau, alle grandi rivoluzioni europee, quella francese in testa.
“Nessun Uomo, essendo nato libero, in quanto Creatura del Creatore,
ha l’obbligo di riconoscere alcuna autorità, sia essa nobiliare,
gerarchica, monarchica, per titolo o investitura.”
Suona diverso, mi pare. O no?
Lo State of the Union nasceva così in origine: il più grande
esperimento di “Repubblica libera costituita per Uomini liberi e
consapevoli della loro origine divina”
Basta leggersi i fondamenti della Common Law, il codice sul quale essa si poggia, per capirlo immediatamente.
Non vedo cotone, non vedo schiavi e non vedo Rosselle o’Hara…Anche Lincoln è venuto dopo, parecchi anni dopo.
Riguarda ogni singolo cittadino americano ed è una disposizione
federale, di due Stati – ripeto – votata dal senato federale con grande
maggioranza (troverete nell’articolo sul XIII° emendamento il link al
database ufficiale dei governi locali con gli estratti della discussione
in aula e i numeri del voto finale) ed entrata in vigore in tutti gli
altri stati, quindi come Costituzione per gli Stati Uniti d’America,
esattamente dopo 60 giorni (sessanta) dalla sua approvazione nei singoli
Stati, perchè questo prevede il loro ordinamento federale, in assenza
di confutazione ed opposizione al decreto.
Quindi non è un “film”, cari giornalisti. E’ molto di più.
Se proprio voleste scrivere un articolo sul XIII Emendamento vi diamo qualche dritta:
Ecco che cosa scoprirono i ricercatori storici nella biblioteca di Belfast Maine (USA)
Si tratta di una delle copie fedeli (1825) della originale Dichiarazione
d’Indipendenza approvata dal Congresso il 4 luglio 1776 e sancita da
tredici Stati d’America.
Notare il testo originale del XIII Emendamento, legittimamente
ripristinato dal Mississippi e New Hamphshire … e adesso da Tutti gli
Stati Uniti per la legge del consenso assenso.
Ecco il testo originale trascritto
“If any citizen of the United States shall accept, claim, receive,
or retain any title of nobility or honour, or shall without the consent
of Congress, accept and retain any present, pension, office, or
emolument of any kind whatever, from any Emperor, King, Prince, or
foreign Power, such person shall cease to be a citizen of the United
States, and shall be incapable of holding any office of trust or profit
under them, or either of them.”
“Se qualsiasi cittadino degli Stati Uniti accetterà, pretenderà,
riceverà o tratterrà qualsiasi titolo nobiliare o onorificenza oppure
senza il consenso del Congresso, accetterà o manterrà in qualsiasi
momento una pensione, un incarico o un compenso di qualsiasi natura, da
chiunque (che si proclami) IMPERATORE, RE, PRINCIPE, oppure POTENZA
STRANIERA, questa persona suindicata cesserà di essere cittadino degli
Stati Uniti e gli sarà precluso di ottenere qualsiasi incarico di
fiducia o finalizzato al profitto sotto tali autorità o anche una sola
di esse”.
Nota bene: la schiavitù quindi riguarda tutti i
cittadini americani e il XIII Emendamento è un monito severo di chiunque
ceda la propria Sovranità, fino al punto di perdere i diritti civili e
di cittadinanza. Si potrà osservare che non ci sono Imperatori in vista,
ne Re ne Principi, però quella dicitura foreign Power (potenza
straniera) si riferisce a qualsiasi istituzione extra-territoriale.
E infatti, nei decreti approvati si fa precisa menzione del fatto che
lo Stato di Columbia, che oggi conosciamo come “Washington DC”, quel
fazzolettino di terra dove poggiano le fondamenta la Casa Bianca, il
Congresso, il Senato americano e tutti i Dipartimenti di Stato, tanto
per citarne solo alcuni, fu costituito anch’esso, proprio in quel
fatidico “anno dei raggiri”, il 1871. Si precisa in oltre che esso è uno stato “fraudolent”,
fraudolento, illegale, illecito, senza riconoscimento e quindi di fatto
inesistente: registrato come una “corporation”, una società per azioni
in salsa inglese presso la S.E.C. con obiettivi di profitto e
sfruttamento e nella totale inosservanza dei principi fondanti della
Carta e della Common Law.
Quale potenza straniera più extra-territoriale di questa quindi?
Quindi, fate voi le vostre considerazioni di rito. Tirate le somme e,
se ne siete capaci, offrite la vostra confutazione a quanto affermo
sulla base di documenti che ho letto, con grande interesse, a differenza
delle vostre divertenti storielle sulla “schiavitù cancellata 160 anni
dopo per una svista burocratica”.
Il decreto è stato discusso ed approvato oltre due mesi fa, a
calcolare da oggi, non nel 1995 e a differenza di quanto scrivete e date
in pasto ai vostri ignari lettori, oggi è legge costituzionale degli
Stati Uniti d’America e non è la scena di un film hollywoodiano.
La deontologia del giornalismo si raccomanda di andare oltre i
ddispacci di agenzia, oltre quelle cinque righe dell’ANSA come vedete
c’è molto altro. Sarebbe meglio risalire alle fonti.
Vi invito a correggere, dopo aver approfondito il tema in oggetto.
Avete ancora modo di fare informazione corretta e onesta: avete i mezzi, avete la capacità, avete il talento.
O qualcuno ve lo impedisce?
Beh, allora fate vedere che differenza passa tra un giornalista e un
Essere Umano, siamo arrivati a maturazione per assistere finalmente a
questa attesa evoluzione.
Riferimenti:
Gazzetta ufficiale versione americana
Atto originale del New Hampshire
La storia del 13° Emendamento
La vera storia della rettifica del XIII Emendamento
E ora ci rivolgiamo ai cittadini che hanno voglia di sapere la
Verità. Capite che riguarda tutti noi, anche se non siamo americani?
Capite che siamo sempre stati uno stato-satellite degli Usa e che quindi siamo anche noi coinvolti?
Se volete sollecitare le testate a “riscrivere” ciò che è giusto
sapere sulla questione del XIII° emendamento e di quello che comporterà a
livello mondiale, come un volano di magnete che qualcuno tenta di
fermare.
Scrivete una mail (trovate tutti gli indirizzi a questo link, già
pronti per l’inserimento nella casella destinatario della vostra
posta….) semplicemente con questa frase:
“Quando racconterete tutto quello che è accaduto riguardo al XIII° emendamento della Costituzione americana?”
allegando questo link:
Elenco indirizzi email delle maggiori testate giornalistiche italiane:
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