LO GIURO
Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana,
di osservarne la Costituzione e le leggi
e di adempiere con disciplina ed onore
tutti i doveri del mio Stato,
per la difesa della Patria e la salvaguardia
delle libere istituzioni.
Quel giorno, sul piazzale assolato, io avevo 19 anni.
Mio padre mordeva il labbro in una smorfia contratta e mia madre
aveva gli occhi bagnati di pianto che colava dietro agli occhiali da
sole.
Mio fratello di 12 anni mi vedeva già come un eroe e non avevo ancora prestato servizio nemmeno un’ora, mia sorella di 15 guardava i miei colleghi per decidere, alla fine, che io ero “il più bello di tutti”. Ero orgoglioso, mio padre più di me.
Mio fratello di 12 anni mi vedeva già come un eroe e non avevo ancora prestato servizio nemmeno un’ora, mia sorella di 15 guardava i miei colleghi per decidere, alla fine, che io ero “il più bello di tutti”. Ero orgoglioso, mio padre più di me.
Aveva prestato giuramento militare, anni prima, appena finita la guerra.
Si ricordava un testo diverso, parola per parola...Un testo dove si parlava di Dio, di Indipendenza, di Avvenire della Patria. Di Speranza, insomma. Di proiezioni verso un futuro prospero per l’esistenza del Popolo italiano.
Si ricordava un testo diverso, parola per parola...Un testo dove si parlava di Dio, di Indipendenza, di Avvenire della Patria. Di Speranza, insomma. Di proiezioni verso un futuro prospero per l’esistenza del Popolo italiano.
Nel mio giuramento solenne, invece, compariva la parola “doveri”, “difesa” e “istituzioni”...non c’era il Popolo, c’erano i comparti dello Stato, i Palazzi e i suoi temporanei occupanti. Non c’era Speranza e Futuro. C’era il Dovere.
Non me ne accorsi allora: ero un ragazzo, pieno di voglia di fare, di esprimermi, desideroso di fare carriera, diventare “bravo”, dimostrare le mie qualità, ricevere gli elogi dei miei superiori in grado.
Sono passati 20 anni da allora. Ho una moglie, una donna che ce la
mette tutta per mantenere la nostra dignità e va avanti fiera e solida,
nonostante mille difficoltà, non solo economiche. Ho un figlio di 15
anni e una bimba di 11.
Il maschio vuole seguire le mie orme, giorni fa a cena mi ha detto che desidera “diventare come me”.
Da un paio di giorni mi trovo a pensare, a riflettere sul suo desiderio espresso con tanto ardore, con tanta voglia...la stessa che avevo manifestato a mio padre, anni prima. Sto facendomi domande da padre e mi trovo ad ascoltare la mia coscienza che parla, superando la voce della mia mente.
Il maschio vuole seguire le mie orme, giorni fa a cena mi ha detto che desidera “diventare come me”.
Da un paio di giorni mi trovo a pensare, a riflettere sul suo desiderio espresso con tanto ardore, con tanta voglia...la stessa che avevo manifestato a mio padre, anni prima. Sto facendomi domande da padre e mi trovo ad ascoltare la mia coscienza che parla, superando la voce della mia mente.
Figlio mio, sai che troverai davanti ai tuoi occhi?
Non so dirti cosa troverai, il fantasma di quello che io non so
neanche più ricordare. Mi sforzo, ma mi sembra passata un’eternità.
Forse neanche le Forze dell’Ordine saranno quelle che io conosco adesso... ci stanno smembrando, cambiando di nome, assegnandoci altrove, ci diminuiscono i fondi ogni giorno che passa, facciamo fatica a svolgere il nostro dovere, ma resistiamo, tacendo, andiamo avanti...Con l’orgoglio che ci accomuna. Noi non ci saremo.
Arriverà presto una milizia, l’Eurogendfor, è tutto stabilito nel trattato di Valsen, stanno già reclutando giovani nei vari Paesi, anche qui da noi.
La fame di lavoro è tanta e i giovani fanno la fila per diventare agenti di questa forza europea, super addestrati, irregimentati, militari nei modi operativi, rigidi, quasi spietati.
Vince il migliore, il più determinato, il più “obbediente”.
Forse neanche le Forze dell’Ordine saranno quelle che io conosco adesso... ci stanno smembrando, cambiando di nome, assegnandoci altrove, ci diminuiscono i fondi ogni giorno che passa, facciamo fatica a svolgere il nostro dovere, ma resistiamo, tacendo, andiamo avanti...Con l’orgoglio che ci accomuna. Noi non ci saremo.
Arriverà presto una milizia, l’Eurogendfor, è tutto stabilito nel trattato di Valsen, stanno già reclutando giovani nei vari Paesi, anche qui da noi.
La fame di lavoro è tanta e i giovani fanno la fila per diventare agenti di questa forza europea, super addestrati, irregimentati, militari nei modi operativi, rigidi, quasi spietati.
Vince il migliore, il più determinato, il più “obbediente”.
Quali saranno gli ordini?
Tu lo sai, figlio mio? Io no....non me lo chiedere.
Tu lo sai, figlio mio? Io no....non me lo chiedere.
Già adesso so che è dura trovarsi faccia a faccia con gente come me,
esattamente speculare a me...onesta, gente che ha perso il lavoro e non
lo ritroverà mai più o che non avrà mai una pensione, studenti senza più
futuro che scendono in piazza solo per gridare la loro paura, i propri
timori, la propria rabbia...senza un’arma, senza una spranga, senza
caschi in testa, ma solo con la disperazione che urla perché non può più
tacere...e qualche ministro versa sciocche lacrime di coccodrillo. Ne
ha pure il coraggio.
Ho giurato sulla Costituzione, lo hanno fatto tutti i miei colleghi, prima e dopo di me.
Quella Carta preziosa che sancisce i diritti di un Popolo Sovrano in uno Stato Sovrano che ha senso solo nel momento in cui cittadini consapevoli dei loro diritti ne calpestano la Terra.
Senza il Popolo, uno Stato non esiste.
Uno Stato non è fatto delle istituzioni che lo rappresentano o lo dovrebbero rappresentare, anche quando non legittimamente elette, anche quando tramandate per diritto di sangue, per titolo, per meriti, come fosse un feudo, un principato, una monarchia...
Ho giurato sulla Costituzione, lo hanno fatto tutti i miei colleghi, prima e dopo di me.
Quella Carta preziosa che sancisce i diritti di un Popolo Sovrano in uno Stato Sovrano che ha senso solo nel momento in cui cittadini consapevoli dei loro diritti ne calpestano la Terra.
Senza il Popolo, uno Stato non esiste.
Uno Stato non è fatto delle istituzioni che lo rappresentano o lo dovrebbero rappresentare, anche quando non legittimamente elette, anche quando tramandate per diritto di sangue, per titolo, per meriti, come fosse un feudo, un principato, una monarchia...
Lo Stato è il Suo Popolo e il Popolo è tale anche senza uno Stato,
mentre non può mai accadere il contrario.
Quando leggo che una seduta in Aula alla Camera viene sospesa dal Presidente, una seduta per la quale erano previste all’ordine dei lavori, decine di interpellanze, discussioni sui disegni di legge in elenco, proposte per cercare di arginare questa china vertiginosa nella quale il nostro Paese è piombato senza nessuna colpa, trascinando milioni di vite in un gorgo nero..... Quando vedo che di tutto il Governo attualmente in carica, non si è presentato in Aula neanche un sottosegretario di un qualsiasi dicastero...quando scorro con lo sguardo quelle due file di banchi di prezioso legno intagliato e quelle poltrone deserte.... Mi chiedo...Ma io chi sto difendendo?
Io chi dovrei difendere? Per chi dovrei rischiare la mia vita ogni giorno?
Chi, oltre me, i miei compagni, sente il dovere, il senso del Dovere?
Dove è finito il senso di appartenenza, di Giustizia, di comunità, di democrazia vera?
Chi, oltre me, i miei compagni, sente il dovere, il senso del Dovere?
Dove è finito il senso di appartenenza, di Giustizia, di comunità, di democrazia vera?
Quando arresto un corrotto, un mafioso, dopo mesi di indagini,
pedinamenti e intercettazioni, lo colgo in flagranza di reato, lui si
schernisce, ci prova ad imporre con spocchia il suo potere, ancora
un’ultima volta, mi offende, in un estremo tentativo di sentirsi
impunibile o mi minaccia, minaccia la mia famiglia, i miei affetti e mi
sibila in faccia che me ne pentirò amaramente.
Io non posso tremare, non tremo.
Io non posso tremare, non tremo.
La rabbia mi assale, figlio mio...ma non la posso mostrare, non posso farlo. Non posso permettere che diventi sconforto.
Non posso mostrare il dolore che provo
quando devo intervenire in pattuglia per sedare disordini, durante
uno sfratto esecutivo, un pignoramento per debiti insoluti e mentre un
ufficiale giudiziario pretende una firma sul verbale, impassibile,
inamovibile e le donne si attaccano con le unghie allo stipite della
porta d’ingresso e i loro bambini alle loro gonne, piangendo come
disperati perché non capiscono cosa accade e hanno paura, tanta paura.
La sento quella paura, figlio mio, è forte, ti prende il cuore e te lo
stringe forte, forte da fare male. E tu devi tacere, devi eseguire, devi
obbedire.
Sento la rabbia, quando percorro le nostre strade di notte,
disseminate di persone che quando le arrestiamo sappiamo già tutto della
loro storia, anche senza bisogno di documenti.
Ce l’hanno scritto in faccia quale sia stata la loro storia prima di venire qui. Spesso non c’è bisogno di pezzi di carta ufficiali dei casellari giudiziari.
Ce l’hanno scritto in faccia quale sia stata la loro storia prima di venire qui. Spesso non c’è bisogno di pezzi di carta ufficiali dei casellari giudiziari.
Perché sta succedendo adesso? Perché sono arrivati in massa? Chi
giova di questa situazione? Perché la percentuale di chi delinque
abitualmente è così alta adesso, rispetto a coloro che sono qui per
cercare un lavoro e per mandare dei soldi alle loro famiglie, nel loro
Paese?
Può essere solo un caso?
Lo scompiglio sociale è la sola cosa che maschera a perfezione il golpe finanziario che sta avvenendo sotto i nostri nasi, irrevocabile. Siamo sempre stati schiavi delle banche, ora siamo schiavi e anche debitori di un debito insolvibile. Due volte schiavi. Il riscatto è durissimo.
Il riscatto prevede la presa di coscienza di ognuno di noi.
Richiede di capire fino in fondo cosa accade e soprattutto cosa sta per accadere, per prevedere, per arginare, per non far sì che tutto venga distrutto a pena di grandi dolori e sofferenze.
Può essere solo un caso?
Lo scompiglio sociale è la sola cosa che maschera a perfezione il golpe finanziario che sta avvenendo sotto i nostri nasi, irrevocabile. Siamo sempre stati schiavi delle banche, ora siamo schiavi e anche debitori di un debito insolvibile. Due volte schiavi. Il riscatto è durissimo.
Il riscatto prevede la presa di coscienza di ognuno di noi.
Richiede di capire fino in fondo cosa accade e soprattutto cosa sta per accadere, per prevedere, per arginare, per non far sì che tutto venga distrutto a pena di grandi dolori e sofferenze.
Figlio mio, non ci credi?
Normale, alla tua età si crede solo ai sogni, albe e tramonti sono dello stesso colore, tutti d’oro, magnifici e luminosi.
Ed è giusto così.
Normale, alla tua età si crede solo ai sogni, albe e tramonti sono dello stesso colore, tutti d’oro, magnifici e luminosi.
Ed è giusto così.
Voglio che rimangano tali, ragazzo mio. Voglio che rimangano tali.
Lo farò per te, prima che tu faccia qualcosa per me. Te lo devo.
Le guarderemo insieme, albe e tramonti dorati: io vecchio e insicuro sulle mie gambe, tu fiero e pieno di speranza e desiderio di costruire e tuo figlio, tra di noi, che ci terrà per mano entrambi.
Lo farò per te, prima che tu faccia qualcosa per me. Te lo devo.
Le guarderemo insieme, albe e tramonti dorati: io vecchio e insicuro sulle mie gambe, tu fiero e pieno di speranza e desiderio di costruire e tuo figlio, tra di noi, che ci terrà per mano entrambi.
Lo farò per TE....LO GIURO!
Un Uomo al servizio del Popolo
http://www.opptitalia.org/index.php/sovranita/138-lo-giuro
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