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Sono Dolores Foglietta l’autrice di questo blog.
Con
l’inaspettato successo di questo spazio virtuale sono in molti a
chiedermi di apparire in modo più diretto e visibile. Per quanto schiva
rispetto ad ogni tipo di palcoscenico, mi sono lasciata trasportare da
questo invito docilmente, perché esserci , specialmente quando le
azioni sono le nostre, è un dovere per chi ha avuto il privilegio di
essere “chiamato alla vita “, è un’ assunzione di responsabilità a cui
una esistenza , minimamente onorevole, ci obbliga, è quel minimo di
coraggio che ci fa scegliere di morire una sola volta e non ogni giorno
della nostra esistenza.
E più che mai, oggi abbiamo bisogno di morire soltanto quell’unica volta perché, più che mai, oggi il mondo è pieno di maleodoranti ed insopportabili orrori che devono assolutamente essere sfidati e contrastati da ciascuno che abbia anche solo vaga memoria di appartenere alla Famiglia Umana...
Il mio blog non è stato pensato per essere il luogo delle vanità, della piacevole bigiotteria intellettuale a buon mercato, delle curiosità mostrate durante l’ora del tè in poltrona
I colori leggeri e delicati, la varietà degli argomenti scelti, la loro rapida alternanza e talvolta anche la loro sobrietà , potrebbero farlo pensare, ma solo ad una mente “consumistica” .
Il mio blog è, invece, il luogo, dove poter almeno bisbigliare che è l’ora della sveglia per tutti, che è il momento di difendere apertamente e sinceramente la vita degli altri se vogliamo rivendicare il diritto alla nostra ugualmente in pericolo. E’ il luogo dove poter gridare che c’è veramente il divino dentro di noi, che nel nucleo della nostra anima ci sono veramente polveri di stelle e le leggi eterne di questo universo.
E più che mai, oggi abbiamo bisogno di morire soltanto quell’unica volta perché, più che mai, oggi il mondo è pieno di maleodoranti ed insopportabili orrori che devono assolutamente essere sfidati e contrastati da ciascuno che abbia anche solo vaga memoria di appartenere alla Famiglia Umana...
Il mio blog non è stato pensato per essere il luogo delle vanità, della piacevole bigiotteria intellettuale a buon mercato, delle curiosità mostrate durante l’ora del tè in poltrona
I colori leggeri e delicati, la varietà degli argomenti scelti, la loro rapida alternanza e talvolta anche la loro sobrietà , potrebbero farlo pensare, ma solo ad una mente “consumistica” .
Il mio blog è, invece, il luogo, dove poter almeno bisbigliare che è l’ora della sveglia per tutti, che è il momento di difendere apertamente e sinceramente la vita degli altri se vogliamo rivendicare il diritto alla nostra ugualmente in pericolo. E’ il luogo dove poter gridare che c’è veramente il divino dentro di noi, che nel nucleo della nostra anima ci sono veramente polveri di stelle e le leggi eterne di questo universo.
Una
nobiltà di rango che non può farci accettare, pavidi o indifferenti,
il dominio assoluto di una piccola parte degli abitanti di questo
pianeta che si diletta ad ordire stermini di massa. Questo blog è un
accorato invito a prendere seriamente cura di quella parte profonda,
potente e bella di noi stessi. E in quel recesso profondo ritrovarci
tutti, riscoprire e riassaporare il gusto dell’unione e la comunanza di
intenti. E da questo sentimento, da questa ritrovata unione costruire
le nostre risposte per la riconquista di quei territori, fisici, mentali
e spirituali che ci sono stati tolti.
Tutto
questo cerco di farlo come posso, talvolta anche imparando in fretta e
da sola l’uso in forma semplice di mezzi complessi come quelli che
si incontrano sul web, come questo blog. Sono stata allenata e mi sono
allenata durante la vita ad altri percorsi, ad altre conoscenze e
abilità. Mossa da un richiamo irresistibile, da sempre ho cercato la
verità sulle mie origini in ogni singolo movimento della materia, nei
piani nascosti della realtà e in ogni sua frazione. Non ero ciò che
appariva di me a me stessa, né quello che mi dicevano di essere.
Lo
sentivo, in qualche modo lo sapevo con assoluta certezza che quello che
vedevo di me e intorno a me non era tutto ma avevo bisogno di persone
sapienti e sagge che mi spiegassero meglio, che mettessero interamente
in chiaro la mia vera identità e il senso e il destino di tutte le
cose. In tanti anni, ho avuto il privilegio di incontrare la parte
migliore dell’umanità contemporanea, anime e menti meravigliose, che
continuano a vivere dentro di me attraverso l’applicazione dei loro
insegnamenti.
Questi
uomini non sono leggendari, esistono realmente fra di noi e fanno in
modo che il mondo e i suoi abitanti non si perdano per sempre. Non si
notano facilmente perché sono semplici, umili , parlano piano e
ritengono che servire il proprio simile sia l’adempimento del dovere più
nobile. La conseguenza naturale e “inevitabile” è stata quella che io
diventassi insegnante di alcune discipline formative del corpo e dello
spirito.
Ma le cose che mi sono state insegnate e quelle che sono riuscita a comprendere con le mie sole forze hanno trasformato il mio ruolo, quelle pratiche e quel diverso approccio alla conoscenza in strumenti di straordinarie esperienze di incontro fra esseri umani che finalmente si riconoscono e che sanno che la vita vera è quella da vivere su un piano diverso.
Ma le cose che mi sono state insegnate e quelle che sono riuscita a comprendere con le mie sole forze hanno trasformato il mio ruolo, quelle pratiche e quel diverso approccio alla conoscenza in strumenti di straordinarie esperienze di incontro fra esseri umani che finalmente si riconoscono e che sanno che la vita vera è quella da vivere su un piano diverso.
Il
livello di malvagità e di follia omicida, di bramosia di potere e di
disprezzo per la semplice vita altrui, i complotti contro l’umanità
pianificati con assurda pazienza decine e decine di anni prima della
loro attuazione, gli stermini di masse di popolazioni inermi e innocenti
ancora non ci suggeriscono l’idea che siamo schiavi sciocchi? Che siamo
talvolta il trastullo talaltra un impaccio per qualcuno che pensa di
essere un dio? Riprendiamoci le nostre vite, le nostre anime, la
libertà, i nostri figli, il nostro futuro.
Ritorniamo
ad essere sensibili all’orrore, decidiamo che l’ingiustizia e la
malvagità, almeno quelle che ci capiteranno davanti ai nostri occhi non
avranno vita facile quando ci saremo noi. Le Armi? L’attenzione, la
volontà, la condivisione dell’idea di una incessante azione comune
e continua, ripetuta all’infinito come un mantra che gonfia un’onda
di coscienze piene di sentimenti umani che gridano un gigantesco
Basta! L’apprendista dio rimarrebbe annichilito.
E’
evidente che questo mio blog è solo un gesto, un piccolo movimento
che scorre addirittura piacevole, a volte addirittura delicato e
poetico, sotto lo sguardo del lettore, ma se i suoi contenuti sono
riflettuti bene, ripresi e poi ripetuti con forza tranquilla vedremo
insieme l’inizio di quell’onda che alla fine di tutto ci depositerà
sulle sponde vergini di un’antica terra che un tempo era già nostra.
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Gli orbitanti
di Dolores Foglietta
Abbiamo
il dovere di vivere e crearci con le nostre mani il destino sia
individuale che collettivo modificando la nostra orbita che la Vita ha
assegnato a noi e ad ogni altra cosa di questo universo. L’orbita è una
sorta di destino apparentemente invincibile e inalterabile. In realtà
può essere, invece, cambiata. E’ così che si diventa uomini liberi,
cambiando il corso delle nostre stelle, spostando la nostra orbita su di
un piano superiore.
Siamo
“Orbitanti”, come qualsiasi altra cosa esistente nell’universo,
apparentemente schiavi di una eterna circolarità, di uno schema di
movimento della vita che sembra imprigionare. Ma così non è. L’orbita
può essere cambiata, anzi, deve essere cambiata.
E il suo vero cambiamento è possibile, paradossalmente, attraverso la sua stabilizzazione. Bisogna prima diventare esperti padroni del proprio piano esistenziale per poter ottenere il cambiamento e portare l’esistenza su livelli superiori. Alla fine il piano cambierà pur rimanendo il tracciato circolare uguale a se stesso. Le due cose possono coesistere, anzi devono coesistere.
E il suo vero cambiamento è possibile, paradossalmente, attraverso la sua stabilizzazione. Bisogna prima diventare esperti padroni del proprio piano esistenziale per poter ottenere il cambiamento e portare l’esistenza su livelli superiori. Alla fine il piano cambierà pur rimanendo il tracciato circolare uguale a se stesso. Le due cose possono coesistere, anzi devono coesistere.
Il
nostro pianeta deve mantenere la sua orbita, pena la fine della vita
così come la conosciamo. Ma nessuno si accorge che la Terra assolve
anch’essa al suo dovere di cambiamento. Da una parte si mantiene stabile
e fedele alla sua orbita intorno al sole, assicurandoci così
l’esistenza, e dall’altra ad ogni istante si sposta a velocità
incredibile, insieme al sistema solare, su altri piani cosmici. Il
cambiamento coesiste sempre con il non cambiamento, esattamente come
l’infinito coesiste con il particolare o come l’assoluto con
il relativo.
Il
cambiamento che ci sposta nel territorio della libertà a cui
specialmente gli uomini sono chiamati, avviene ripetendo e imparando
bene le tante piccole grandi quotidianità. Ripercorrere tante volte la
solita pista della nostra orbita, e quindi imparare sempre più ad
essere brave madri o bravi figli o bravi medici o insegnanti, bravi
ascoltatori, bravi giudici e bravi in tutto ciò che ci capita di
incontrare nella vita, significa spostarsi, senza neanche accorgersene,
verso le migliori qualità intrinseche di noi stessi che corrisponderanno
sempre più al piano divino del nostro essere.
Ma per apprendere occorre innanzitutto saper vedere e riconoscere la realtà circostante per quella che è. Ed ecco emergere il secondo significato un po’ più nascosto della parola scelta per denominare questo spazio: “tanti-orbi”, l’altra lettura di “orbitanti”. Il mondo và dove sta andando perché non vediamo o per impreparazione o perché abbiamo deciso di non vedere. Il problema è tutto qui.
Ma per apprendere occorre innanzitutto saper vedere e riconoscere la realtà circostante per quella che è. Ed ecco emergere il secondo significato un po’ più nascosto della parola scelta per denominare questo spazio: “tanti-orbi”, l’altra lettura di “orbitanti”. Il mondo và dove sta andando perché non vediamo o per impreparazione o perché abbiamo deciso di non vedere. Il problema è tutto qui.
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