Il Mantra OM è il più importante e antico mantra che la tradizione Hindu ha elaborato più di cinquemila anni fa. Per “mantra” si intende una particolare vibrazione che ha la proprietà di muovere e convogliare in specifici punti del corpo fisico, psichico ed eterico, l’energia vitale del Prana, producendo così determinati mutamenti dello stato di coscienza, tali da indurre consistenti modificazioni nei diversi piani di esistenza. Nel mantra non vi è niente di magico o di mistico, ma soltanto il prodursi di effetti psico-fisici su basi rigorosamente logico-matematiche.
Il mantra permette di raggiungere quel particolare livello della mente, detto mente pura e primitiva, cioè non condizionata dall’emotività o dalla eccessiva intellettualità, fattori questi che riducono e limitano il potenziale energetico dell’essere umano, ostacolando e rallentando il completo fluire delle correnti elettromagnetiche. I mantra sono suoni molto potenti, che rilasciano grande energia all’interno del corpo fisico, e a quel punto qualcosa succede anche alla mente. I suoni dei mantra non hanno necessariamente un significato, sono semplicemente vibrazioni sonore energetiche.
Esiste anche la possibilità di rappresentare un mantra con una forma grafico-geometrica, detta Yantra. Tale forma, per il mantra OM, è rappresentata dal cosiddetto Sri Yantra:si tratta di una composizione concentrica nonupla, cioè con nove componenti, fra cui una serie di triangoli. Quattro con la punta verso l’alto (vahni), che rappresentano la polarità mascolina, e cinque con la punta verso il basso (shakti), simbolizzanti l’energia femminile.
Lo Sri Yantra (mandala), considerato dagli indiani uno dei simboli più potenti e di buon auspicio, è un disegno geometrico alquanto complesso, usato solitamente per la meditazione,.
Il diagramma consiste di 9 triangoli isoscele che si intersecano tra loro, 4 rivolti verso l’alto, a rappresentare Shiva, essenza maschile, e 5 rivolti verso il basso, a rappresentare Shakti, l’essenza femminile .
I triangoli danno origine a 43 triangoli sussidiari, al centro del più piccolo dei quali c’è un punto chiamato bindu.
Questi triangoli più piccoli rappresentano le dimore dei differenti dei, come si può vedere da alcune raffigurazioni in cui tali nomi vengono scritti all’interno di essi. Molte raffigurazioni dello sri yantra sono inscritte in una circonferenza consistente in un loto a 8 petali, racchiuso all’interno di un loto a 16 petali, il tutto racchiuso da un quadrato con 4 porte, una per ogni lato.
Questo è il simbolo più sacro di tutti i simboli di meditazione induisti e buddisti… Lo Sri yantra è uno yantra spirituale che rappresenta l’energia creativa del cosmo.. Questo yantra è utile per aumentare il benessere materiale e per rafforzare le energie femminili.. Da migliaia d’anni, viene usato in India, Cina, e Tibet per favorire la buona sorte… Usando lo Sri Yantra, si acquisiscono abbondanza, pace e armonia. Aiuta a superare gli ostacoli e favorisce la crescita, sia spirituale che materiale.. Le cose accadono con precisione geometrica, nel modo in cui le abbiamo volute, realizzando i nostri migliori desideri e cambiando in meglio la nostra vita..
Viene usato come oggetto di meditazione perché rappresenta i numerosi livelli della coscienza… rappresenta il principio creativo dell’universo, il continuo dischiudersi dei regni della creazione dalla fonte centrale…il viaggio spirituale dell’uomo dallo stadio dell’esistenza materiale all’illuminazione suprema.. il viaggio è intrapreso come un pellegrinaggio in cui ogni passo è un gradino che sale verso il centro.. ed ogni libello è più vicino alla meta..
Il punto centrale chiamato bindu, rappresenta.. la fonte della creazione. Le serie opposte di triangoli rappresentano i principi maschile e femminile che formano la creazione.. le geometrie circostanti rappresentano i regni della creazione.. è incorniciato dalle foglie di loto, il simbolo dell’illuminazione… I quattro rettangoli esterni sono i portoni della conoscenza.. Lo yantra è concepito in modo da fornire una visione della totalità dell’esistenza, così che si possa interiorizzare i suoi simboli per la realizzazione finale dell’unita con il cosmo.
Hans Jenny (Basilea, 1904 – 1972) è stato un medico e naturalista svizzero. È considerato il padre della cimatica, lo studio della forma delle onde.
Nel 1967, Jenny pubblicò il suo primo volume, intitolato Cimatica: Lo studio dei fenomeni ondulatori
Questi libri raccolgono scritti e documentazioni fotografiche sugli effetti delle vibrazioni sonore sui fluidi, sulle polveri, sui liquidi e sugli impasti. Egli concludeva il trattato con questa affermazione, “Questo non è un caos disordinato; ma è un modulo (pattern) ordinato e dinamico”.
Jenny usò un oscillatore al quarzo e una sua invenzione che lui chiamò tonoscopio formato da un piatto o una membrana vibrante. Con il tonoscopio, la sabbia di quarzo viene sparsa su un tamburo nero la cui membrana ha il diametro di 60 cm. La membrana è sollecitata da vibrazioni che risuonano piuttosto rumorosamente attraverso un tubo di cartone. La sabbia ora produce figure complesse e simmetriche, conosciute come Chladni patterns, così chiamate da Ernst Chladni, che scoprì questo fenomeno nel 1787. I toni bassi producono, preferibilmente, semplici e chiare figure, mentre i toni alti formano strutture un po’ più complesse.
Nel corso di alcune sperimentazioni venne posta della sabbia sopra una membrana sensibile alle vibrazioni (disco di Chladni) e venne fatto produrre il canto dell’OM ad una persona: il risultato fu che la sabbia si dispose secondo delle linee di forza fino a formare un disegno circolare con tutta una serie di triangoli convergenti verso il centro. E’ normale che il suono produca delle forme visive, ma il dato interessante in questo caso, è che il disegno prodotto corrispondeva ad uno Yantra, cioè ad un disegno rituale della cultura vedica. Lo Yantra ha la stessa funzione del Mantra sul piano visivo. Ma questo Yantra non era uno qualunque, bensì il cosiddetto Sri Yantra, che è da sempre considerato la rappresentazione visuale del suono OM, rivelatrice della perfetta armonia attraverso la perfetta geometria dei suoi triangoli convergenti.
Questo suggerisce che gli antichi sapevano qualcosa! Forse quando cantavano in meditazione,quella vibrazione stava creando la forma nella loro mente.
Ebraico, il sanscrito, egiziano e tibetani sono generalmente considerati come lingue sacre, che hanno il potere di modellare la realtà.
Ciò suggerisce che cantando i testi sacri, cantando i vocali sacri, le nostre cellule risuonano in una forma più coerente, in cui le nostre energie vengono sincronizzati con quelli di Dio / Universo / Fonte “.
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