IL PUNTO ZERO SPIRITUALE
Nikola Tesla fu il primo scienziato ad esprimere l’idea che il vuoto dello spazio è soltanto evidente e che è riempito di un’energia “potenziale”, quindi a tirar fuori il concetto d’energia libera o d’energia del punto zero. Ogni cm3 di “vuoto” siderale conterrebbe infatti una quantità d’energia superiore a quella contenuta nel nostro sole. Ma anziché aggiungersi, le energie presenti si annullano come due onde di senso contrario messe in presenza una dell’altra.
Sembra tuttavia possibile eliminare queste interferenze creando “zone di coerenza” dentro le quali l’energia è estratta con la polarizzazione locale di questo spazio energetico al livello del suo punto zero, cioè al punto di bilanciamento di tutte le polarità presenti. Alcuni pensano che la tecnologia extraterrestre sia fondata su quest’applicazione della fisica quantica: polarizzando leggermente il vuoto con un metodo ancora poco conosciuto ma basato sull’elettromagnetismo, si arriverebbe a recuperare un po’ di energia che, una volta iniettata in un sistema di propulsione, gli permetterebbe di restituire continuamente più energia di quella che consuma; il sistema non avrebbe così bisogno di alcun combustibile per funzionare, non farebbe che “pompare” l’energia disponibile ovunque in modo permanente.
Sembra tuttavia possibile eliminare queste interferenze creando “zone di coerenza” dentro le quali l’energia è estratta con la polarizzazione locale di questo spazio energetico al livello del suo punto zero, cioè al punto di bilanciamento di tutte le polarità presenti. Alcuni pensano che la tecnologia extraterrestre sia fondata su quest’applicazione della fisica quantica: polarizzando leggermente il vuoto con un metodo ancora poco conosciuto ma basato sull’elettromagnetismo, si arriverebbe a recuperare un po’ di energia che, una volta iniettata in un sistema di propulsione, gli permetterebbe di restituire continuamente più energia di quella che consuma; il sistema non avrebbe così bisogno di alcun combustibile per funzionare, non farebbe che “pompare” l’energia disponibile ovunque in modo permanente.
Naturopata professionale di formazione, Kishori Aird è ciò che si potrebbe chiamare “un’intuitiva medica”. Da oltre 10 anni, fa ricerche sui DNA e sui mezzi per riprogrammarlo e riappropriarsene. Ha appena messo in luce il fatto che il punto zero si trova non soltanto ovunque nello spazio, ma anche in noi, nel nostro essere spirituale, al punto di riunione e d’equilibrio tra le forze contrarie derivate dalla dualità che si affrontano all’interno di ogni essere umano. È in questo punto zero spirituale che si può apprendere a vibrare sulla frequenza della nostra vera essenza e diventare un essere completo, un essere pronto ad affrontare la multidimensionalità. Ecco la sua prova appassionata, estratto del suo nuovo libro, “Essenza”.
Come vibrare alla frequenza della nostra vera essenza
“Anche se siamo spesso disperati per la violenza ed i cataclismi ecologici che avvengono attualmente sul nostro pianeta, siamo anche stimolati dalle continue innovazioni ed i nuovi modelli biologici e fisici”. È stupefacente constatare a quale punto le vecchie strutture possono diventare malleabili per i periodi di turbolenza. Il nostro pensiero collettivo diventa allora permeabile a concetti completamente innovatori. Viviamo un’epoca che fa pensare che anche “la verità” può essere ridefinita. Tutti i rami della scienza ce l’insegnano e, in sommo grado, la fisica quantica che dice che la materia che si credeva solida non lo è e che la realtà concreta è determinata dai nostri pensieri.
Dopo la messa in evidenza della teoria delle “supercorde”, che ridefinisce la natura della materia in funzione del suo tasso vibratorio, il DNA ci appare ora come una rete di reazioni dinamiche sequenziali, animate ed influenzate dall’ambiente. La dinamica del vivente è interrelazionale.
Un gene X attivato abbastanza a lungo potrà iniziare un gene Y, e quest’attivazione di XY comporterà l’attivazione di Z. Il groviglio delle reazioni del sistema genetico rompe il concetto d’ordine stabilito da Watson e Crick in 1953. sul modello della fisica quantica che, grazie alla legge delle supercorde, ha dimostrato che la materia non si definisce più in funzione delle sue componenti chimiche, ma piuttosto in funzione della frequenza e dell’intensità del tasso vibratorio dei suoi elementi, l’esistenza può essere percepita in funzione del tasso vibratorio di una rete di probabilità che interagiscono e si intersecano.
Le frequenze delle une e delle altre si respingono e si attirano, e vibriamo simultaneamente in una rete che si modifica continuamente al gradimento delle frequenze emesse. Nel corso dei miei circa trenta anni di pratica spirituale, ho sentito un cambiamento di frequenza operarsi sul pianeta. Ho la convinzione che l’ora è infine arrivata a trasformare i vecchi paradigmi sui quali si fondano i nostri programmi genetici umani.
Sono persuasa che viviamo un’epoca dove dobbiamo riappropriarci dell’eredità collettiva che risiede nel cuore di ogni cellula del nostro corpo, e tutto segnala che le circostanze planetarie attuali sono propizie a ciò. Sappiamo già che i nostri atteggiamenti influenzano la nostra salute e la nostra evoluzione. Possiamo anche cambiare i programmi che li governano. Possiamo diventare partecipanti coscienti, innovatori immaginativi.
Il punto zero spirituale
“È arrivata l’ora di trovare il nostro potere e di finire con la polarizzazione della dualità”. Questa polarizzazione implica che, se creo a partire dalla luce soltanto, genero inevitabilmente una forza negativa altrove. Siamo giunti alla tappa della nostra evoluzione dove dobbiamo integrare queste due polarità. Per arrivarvi, dobbiamo smettere di avere una parte occupata per l’una o l’altra polarità ed andare oltre la polarità positiva (la luce) e la polarità negativa (l’oscurità).
La coesistenza delle polarità opposte è ciò che chiamo il punto zero.
Il punto zero è un’esperienza magnetica nella quale scegliamo di accogliere simultaneamente gli aspetti negativi e positivi delle nostre esperienze. Per comprendere meglio il punto zero, pensiamo allo “tai chi” nel quale tutto è soltanto fluidità e movimento. Dimentichiamo per un momento la persona che pratica questa disciplina e segue il percorso delle sue mani. Assorbiamo nella loro danza fluida e gentile.
Così ci si può rappresentare il punto zero: come due polarità in movimento che comunicano tra esse e si equilibrano senza che nessuno dei due prevalga.
Ci si può rappresentare il punto zero come due polarità, due “fiamme gemelle” che comunicano tra esse e si equilibrano in una figura armoniosa.
Immaginiamo che una delle mani decida bruscamente di prendere il controllo e si immobilizzi o decida di muoversi indipendentemente dal suo partner. Finita la fluidità, volata la grazia ! Il movimento sarà automaticamente squilibrato e finirà con solidificarsi. Questo è essere polarizzato: la mano che prende il controllo, tale è una polarità predominante, si interrompe la coreografia e la corrente sarà ristabilita soltanto quando le due mani saranno nuovamente in interazione.
Conosciamo tutti momenti in cui siamo immobili. Ciò è dovuto ad un programma inconscio e può verificarsi in molteplici situazioni. Così, quando il processo che attraversiamo è polarizzato dalla vergogna o dal timore, diventiamo paralizzati, ed il solo modo di rimetterci in movimento è di collegare la vergogna o il timore con la sua polarità opposta, la fiducia in sé, ad esempio. Anche se viviamo in un mondo polarizzato, possiamo restare fluidi grazie alla coesistenza al punto zero. Possiamo unificare le nostre intenzioni e i nostri comandi e vivere nello stato d’amore al punto zero.
Lo stato d’amore si situa oltre alle polarità positive e negative.
In questo stato, il bene ed il male, la luce e l’oscurità, il buono ed il cattivo e tutte le altre manifestazioni della dualità, coesistono in un punto di equilibrio chiamato il punto zero. Il punto zero non è uno stato neutrale. Il punto zero non è statico. È multidimensionale, in movimento continuo e si mantiene al centro di uno spazio che cambia continuamente. Se il punto zero è costantemente in movimento, è perché la forza positiva della luce e la forza negativa dell’oscurità vi coabitano senza annullarsi nonostante le loro polarità opposte.
Equilibrando le due polarità in noi, possiamo scegliere di vivere nella compassione e l’amore. Se riusciamo ad integrare i carichi positivi e negativi del nostro vissuto, ci creeremo inevitabilmente una vita equilibrata ed armoniosa. Perché abbiamo già sovente sperimentato lo squilibrio delle polarità, credo che siamo pronti, ormai, ad integrare queste e creare una nuova realtà fondata sullo stato d’amore al punto zero piuttosto che sull’energia delle polarità positive o negative.
Al di fuori dello stato d’amore al punto zero, siamo polarizzati, che sia nel bene o nel male, nella luce o nell’oscurità, ecc. Ora, che passa quando esercitiamo un compito, un progetto o un’attività in questo stato? Creiamo allo stesso tempo il suo opposto.
Certamente, le nostre azioni polarizzate possono condurci al risultato auspicato. Ma osservando più da vicino, vedremo che per il nostro progetto sono stati necessari più tempo, energia e sforzo di quello che serviva. È possibile anche che il risultato finale, benché adatto, non sia adeguato alla nostra situazione personale. Ma perché questo progetto è polarizzato, e dunque presentato alla legge dell’effetto, creerà automaticamente la sua contropartita o manifestazione contraria a livello energetico.
Il solo mezzo per uscire da questo cerchio infernale consiste nell’accogliere i carichi negativi, utilizzarli ed integrarli perché diventino come i poli di un magnete che attirerà nella nostra vita tutto ciò di cui abbiamo bisogno. È difficile mantenere un carico positivo molto forte quando il carico negativo è debole. E più difficile ancora manifestare fermamente nuove realtà se la forza magnetica è insufficiente perché “si incollano” alla nostra vita come magneti sulla porta del frigorifero.
L’integrazione dei carichi negativi è un processo potente. Immaginate l’intensità del carico della rabbia accumulata da numerosi anni di fronte ad un genitore abusivo. Se potessimo misurare l’ampiezza energetica di questa rabbia, saremmo impressionati dalla sua forza magnetica. Una volta integrato questo carico nel DNA, diventa un polo negativo formidabile con il quale possiamo sistemare un polo positivo equivalente senza avere bisogno della rabbia. È questo tipo di montaggio che costituirà d’ora in poi il nostro potere di manifestazione.
Per visualizzare meglio il punto zero, immaginate un pallone d’anniversario riempito d’acqua, fluttuante in mezzo all’oceano, sballottato al gradimento delle variazioni climatiche e delle onde. Il punto zero si situa in mezzo a questo pallone. Un punto costantemente equilibrato, al centro del pallone, nonostante le turbolenze esterne.
Si può anche vedere il punto zero come un punto fittizio in mezzo ad una linea diritta che comporta una polarità negativa ad un’estremità ed una polarità positiva all’altra. Tuttavia, preferisco utilizzare l’immagine di una sfera. Al punto zero, la forza positiva risulta ottimale a causa del suo potenziale messo in azione dalla presenza della forza negativa corrispondente, le due sono mantenute in un equilibrio perfetto.
Dunque immagineremo che due forze opposte possano coesistere nello stesso spazio senza unificarsi, come i due poli di un magnete. Ora che utilizzeremo il carico magnetico di un’emozione precedentemente conturbante e che debilita per creare ciò che vogliamo al punto zero, non vedremo più il carico negativo come una cosa da combattere bensì come una forza creativa.
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Ogni esperienza spirituale fuori del comune era seguita da un periodo d’integrazione (durante il quale ero sottoposta a prove, come dovermi disintossicare o qualche altra cosa dello stesso tipo). Come se occorresse sempre pagare un prezzo per le nostre esperienze felici. Ora che includo la mia delusione in queste esperienze, non vivo più il contraccolpo negativo.
Ogni esperienza spirituale fuori del comune era seguita da un periodo d’integrazione (durante il quale ero sottoposta a prove, come dovermi disintossicare o qualche altra cosa dello stesso tipo). Come se occorresse sempre pagare un prezzo per le nostre esperienze felici. Ora che includo la mia delusione in queste esperienze, non vivo più il contraccolpo negativo.
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Occorre capire che mettersi a punto zero non vuole dire di lasciare cadere cose. Si tratta al contrario di mantenere due polarità diverse nello stesso spazio. Non abbiamo bisogno portare di peso le nostre debolezze come se ne avessimo timore. È precisamente ciò l’errore ! Occorre permettere loro di esistere contemporaneamente ai nostri lati buoni.
Occorre capire che mettersi a punto zero non vuole dire di lasciare cadere cose. Si tratta al contrario di mantenere due polarità diverse nello stesso spazio. Non abbiamo bisogno portare di peso le nostre debolezze come se ne avessimo timore. È precisamente ciò l’errore ! Occorre permettere loro di esistere contemporaneamente ai nostri lati buoni.
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È importante essere al punto zero in ciascuna delle nostre decisioni. Se, un giorno, essere a punto zero significa dedicarsi ad altro, bene. Il giorno dopo, il punto zero potrebbe trovarsi altrove poiché è mobile. La nostra intenzione prima dovrebbe essere di vivere al punto zero piuttosto che di volere aiutare o non aiutare questa o quella persona.
È importante essere al punto zero in ciascuna delle nostre decisioni. Se, un giorno, essere a punto zero significa dedicarsi ad altro, bene. Il giorno dopo, il punto zero potrebbe trovarsi altrove poiché è mobile. La nostra intenzione prima dovrebbe essere di vivere al punto zero piuttosto che di volere aiutare o non aiutare questa o quella persona.
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Essere a punto zero implica che comprendiamo i nostri limiti umani e li accogliamo con amore. L’unione della luce e dell’oscurità può produrre un risultato straordinario e potente, ma che sarà così confortevole e tollerato, poiché questa unione è adeguata e genera amore… I miei clienti che hanno lavorato con il punto zero parlano spesso di uno stato di libertà e di benessere che richiede molto pochi sforzi. Più scegliamo di essere a punto zero, più vivremo esperienze e stati emotivi nuove. Questa nuova forma di pensiero genera una grande libertà ed una sensazione profonda d’amore.
Essere a punto zero implica che comprendiamo i nostri limiti umani e li accogliamo con amore. L’unione della luce e dell’oscurità può produrre un risultato straordinario e potente, ma che sarà così confortevole e tollerato, poiché questa unione è adeguata e genera amore… I miei clienti che hanno lavorato con il punto zero parlano spesso di uno stato di libertà e di benessere che richiede molto pochi sforzi. Più scegliamo di essere a punto zero, più vivremo esperienze e stati emotivi nuove. Questa nuova forma di pensiero genera una grande libertà ed una sensazione profonda d’amore.
La tavolozza dei colori delle esperienze al punto zero è così tanto più variata che il nero, il bianco ed il grigio ai quali siamo abituati ! Ci dà accesso a nuove realizzazioni e nuovi dati. Voi anche, proverete una sensazione di totalità quando vi permetterete di sentire allo stesso tempo dell’irritazione e del piacere senza sempre che queste due esperienze fondano. Questo concetto nuovo vi darà forse del filo da torcere all’inizio, perché è come se teneste una carica positiva in una mano ed una carica negativa nell’altra, e che queste due cariche si rifiutassero l’un l’altra all’interno di voi.
La chiave consiste nel vedere questa esperienza come un’esperienza di laboratorio ed osservare ciò che avviene quando scegliete intenzionalmente di essere al punto zero. Improvvisamente, la tensione si scioglie ed un’energia insolita ma armoniosa scaturisce in voi. Permettete semplicemente alle vostre due emozioni di coesistere nello stesso spazio come lo fanno i due poli di un magnete per creare un campo magnetico. Considererete questo campo. Comandate il punto zero ed aspettate ! Il campo creato dalla coesistenza di due forze opposte è la vibrazione del punto zero.
Il campo creato dalla coesistenza di due forze opposte è la vibrazione del punto zero. Tutta la dinamica dell’albero della vita della Kabbala e, per estensione, della Merkaba, si basa sull’integrazione di polarità contrarie. Come prova, prendiamo uno dei nostri timori, come quello non di sentirsi mai sicuri perché pensiamo di non averne diritto. Permettiamoci di considerare questo timore pur resistendo alla tentazione di respingerlo. In questo spazio esiguo, possiamo far vibrare simultaneamente una sensazione d’espansione ed una sensazione di sicurezza. Possiamo fare vibrare l’oscurità nella luce e la luce nell’oscurità. Manteniamo la tensione di queste forze contrarie fino a che sentiamo che i nostri limiti si siano sciolti e che provavamo un benessere più grande che se fossimo polarizzati.
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Una volta che ne accumulate sufficientemente, scoprirete un nuovo modo di vivere e, anziché essere governato dai vostri vecchi programmi, inizierete a vivere esperienze originali.
Una volta che ne accumulate sufficientemente, scoprirete un nuovo modo di vivere e, anziché essere governato dai vostri vecchi programmi, inizierete a vivere esperienze originali.
Kishori Aird
estratto da “Essenza” ÈRE NOUVELLE – marzo 2005
estratto da “Essenza” ÈRE NOUVELLE – marzo 2005
Questo nuovo libro di Kishori Aird esplora il concetto della frequenza vibratoria della nostra essenza. Apprendendo ad identificare la lunghezza d’onda della nostra essenza e facendola vibrare completamente all’interno di noi, sempre più ci definiremo con il nostro tasso vibratorio. Come le supercorde, che rappresentano la nuova definizione vibratoria della materia in fisica quantica, anche noi otterremo un’identità vibratoria. L’autrice ci propone di cambiare via quantica stabilendo frontiere sane, prendendo coscienza delle nostre necessità personali ed autentiche, utilizzando il potere delle intenzioni al punto zero e, finalmente, sfruttando la potenza straordinaria della frequenza della nostra essenza individuale ed unica.
tradotto da “Acquaracity”
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