lunedì 28 luglio 2014

Libro"Come funzionano le convinzioni?
  

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Convinzioni: 
forme di pensiero che plasmano l’esistenza

convinzioni

Noi operiamo cambiamenti nel nostro ambiente; cambiamenti di comportamenti attraverso i quali interagiamo con l’ambiente; cambiamenti delle capacità e delle strategie attraverso le quali dirigiamo il nostro comportamento; cambiamenti dei sistemi di convinzioni e di valori con cui motiviamo e rinforziamo le mappe e i sistemi che ci guidano; cambiamenti della nostra identità, dalla quale selezioniamo i valori e le convinzioni secondo cui viviamo; cambiamenti del nostro rapporto con quelle cose che sono più grandi di noi, cose che la maggior parte delle persone definirebbe spirituali.
Questo testo di Robert Dilts è un contributo fondamentale allo studio delle convinzioni, alle “forme di pensiero che plasmano la nostra esistenza”. Convinzioni e credenze sono un ponte tra i valori e la nostra esperienza concreta e influenzano le nostre capacità capacità e i nostri comportamenti. Hanno un grande potere sulla nostra vita in quanto funzionato come filtri della nostra esperienza dando significato a ciò che accade.

Essendo collegate alla struttura profonda della nostra esperienza e alle zone più arcaiche e primitive del cervello sono a stretto contatto con il corpo e con le funzioni fisiologiche fondamentali. Funzionano come programmi inconsci che collegano i nostri valori alla realtà, all’ambiente in cui viviamo. La capacità di agire comportamenti e di attuare cambiamenti  significativi nella nostra vita è la diretta espressione dei nostri valori e delle nostre credenze. Comprendere i nostri bisogni e i nostri valori, mettere in discussione le nostre convinzioni e credenze, vuol dire consolidare la nostra identità, capire chi siamo e diventare più liberi.
Le convinzioni sono dei filtri con cui guardiamo la realtà e la ingabbiamo. I primi sistemi di convinzioni su cui è importante lavorare sono quelle che operano contro il cambiamento desiderato. I sistemi di convinzioni sono quindi la base di ogni processo di cambiamento. Se una persona è realmente convinta di non poter fare qualcosa, troverà una maniera inconscia per impedire il cambiamento. Con questa persona dovremo quindi lavorare sulle sue “convinzioni limitanti”.

Formulare un obbiettivo
Nel lavoro con le “convinzioni limitanti”, il primo obbiettivo è quello di spostarsi dallo STATO ATTUALE => (allo) STATO DESIDERATO. E’ necessario crearsi una “rappresentazione chiara del risultato”. Una volta che si è aiutato qualcuno a stabilire un traguardo, si è già iniziato un processo di cambiamento, perché il cervello è un meccanismo cibernetico. Una volta stabilito un obbiettivo il cervello inizierà automaticamente ad ottenere un feed-back auto correttivo per mantenersi in linea con l’obbiettivo.

Cambiamento
Una semplice formula per il cambiamento utilizzata da tutte le tecniche di PNL dice:
Stato problema (attuale)
[+] Risorse (Abilità, qualità personali, fisiologia appropriata, informazioni)
[--] Interferenze (Convinzioni limitanti)
[=] Stato desiderato
e siccome a volte ci sono delle interferenze, c’è qualcosa nella persona che ostacola il cambiamento, si incontrano delle difficoltà nell’aggiungere risorse allo stato attuale per ottenere l’obbiettivo desiderato.
Le interferenze sono i nostri “terroristi interni” che sabotano i nostri sforzi migliori. Questi terroristi non possono essere fermati o distrutti perché sono delle parti di noi che necessitano di essere sviluppate o integrate piuttosto che distrutte. L’interferenza è piuttosto un segnale della necessità e importanza di acquisire nuove risorse per spostarsi dallo stato attuale a quello desiderato.
Es. Una donna potrebbe trovare difficile perdere peso perché intimorita dall’eventualità di diventare sessualmente attraente e quindi di non riuscire a gestire con grazia situazioni di corteggiamento.
Es. Un uomo ammalato che riceve dalla famiglia un certo tipo di attenzioni che normalmente non avrebbe, non ha sufficiente motivazione per guarire.
Le più tipiche interferenze sono quindi interne all’individuo e possono presentarsi in tre diverse forme:
1_Una parte non vuole il cambiamento. Spesso la persona non è consapevole di quella parte. Per creare il cambiamento bisogna congruentemente volerlo => VOLERE
Es. Un uomo vuole smettere di fumare, ma una parte quindicenne al suo interno pensa che questo sia troppo conformista. Se avesse smesso di fumare non sarebbe stato più lo stesso (Identità). Bisogna lavorare sull’identità.
2_La persona non sa come crearsi la rappresentazione del cambiamento o come comportarsi nel caso il cambiamento abbia luogo. E’ importante sapere come spostarsi dallo stato attuale a quello desiderato => SAPERE
Es. Un ragazzo non riesce a fare lo spelling in inglese perché possiede una strategia auditiva. Quando gli viene insegnata una strategia visiva ci riesce.
3_La persona deve concedersi l’opportunità di utilizzare le sue nuove cognizioni, di cambiare. Darsi il tempo e lo spazio per cambiare oltre che il permesso => OPPORTUNITÀ
Es. Un signore vuole perdere peso e fallisce il suo obbiettivo perché non si concede il tempo e lo spazio necessari al cambiamento, vuole ottenere i risultati in pochi giorni.
Es. Una signorina considera una tecnica di PNL troppo superficiale perché crede che il cambiamento debba invece essere un percorso lungo e doloroso.
Risulta essenziale riconoscere le interferenze e lavorare con esse per trasformarle in risorse al servizio del cambiamento. Riassumento il cambiamento si può ottenere attraverso:
1_Identificazione stato presente (PROBLEMA)
2_Identificazione stato desiderato (OBBIETTIVO)
3_Identificazione risorse appropriate (Qualità interne, Stati interni, fisiologia, informazioni, abilità particolari) necessarie per portarsi dallo stato attuale a quello desiderato
4_Eliminazione delle interferenze attraverso l’uso di risorse

Elementi che influenzano il cambiamento
Vi sono altri quattro elementi che influenzano il cambiamento.
1. La fisiologia intesa come l’accesso agli stati  fisici necessari ad attivare processi fisiologici nella modalità appropriata (V, U, K) per raggiungere il cambiamento.
Es. Un uomo in grado di leggere ed assimilare molto velocemente prima di approcciare il libro lo metteva sul tavolo, se ne distanziava, si riavvicinava, lo afferrava, lo guardava, lo rigirava velocemente nelle mani, schioccava le dita, si aggiustava il colletto, faceva un respiro profondo, riprendeva il libro, si sedeva per immergersi nella lettura veloce. Dopo tutto questo processo di auto caricamento leggere lentamente è impossibile.
Es. Per creare immagini, se si vuole insegnare a qualcuno a visualizzare (V) qualcosa la postura più efficace è stare ritti con la schiena e guardare in alto (DX) utilizzando una respirazione superficiale e veloce, mentre per sentire suoni (S) o sentimenti (K) al centro e in basso (SX), curvi su se stessi e con una respirazione profonda. L’uso corretto della fisiologia ci permette di sintonizzarci sul canale percettivo che vogliamo.
2. Le strategie sono il modo in cui le persone strutturano la realtà, sistemano la sequenza delle immagini interne ed esterne, i suoni, i sentimenti, i sapori, gli odori per produrre una convinzione, un comportamento, un modello di pensiero, una mappa. Una strategia efficace utilizza, per raggiungere un obbiettivo, le rappresentazioni (ci riferiamo alla mappa e non alla realtà) nella più appropriata sequenza. Che cosa rende un atleta o un danzatore eccellente? La particolarità della sua mappa mentale, delle strategie con cui si rappresenta la realtà, del modo con cui la rappresenta (SUB-MODALITA’). Sappiamo che un cambiamento delle sub-modalità provoca un cambiamento radicale dell’esperienza soggettiva. I talenti (che tutti possediamo) sono per la PNL strategie di realtà molto robuste di comportamenti o abilità. Ecco perché possono essere MODELLATE.
3. La congruenza si ha quando ci si impegna pienamente a livello consio e inconscio, quando ci si impegna totalmente verso un determinato risultato o comportamento. Mangiare correttamente, mantenere un peso appropriato, mantenere il corpo in salute diventa facile se “tutte le parti lo vogliono”, se si utilizza la fisiologia adatta e se ci si avvale di buone strategie per selezionare il cibo. L’incongruenza è spesso la ragione del fatto che alcuni comportamenti sono così difficili da cambiare. Tutte le parti è importante che siano allineate verso l’obbiettivo.
Es. Voglio risolvere un problema di cibo o di fumo, ma non riesco perché una parte, spesso inconscia, non vuole risolvere tali problemi, non vuole cambiare perché ottiene qualcosa di positivo da quel comportamento oppure crede che mangiare in modo sano e mantenere il corpo in salute possa ridurre il piacere della vita. Si può chiedere al cliente: “Cosa accadrebbe se tu raggiungeresti l’obbiettivo?” per capire se ci sono parti contrarie.
Es. Una donna voleva perdere peso. Gli fu chiesto: “Che cosa accadrebbe se tu ritornassi di nuovo magra?”. E lei rispose: “Ritornerei ad avere l’aspetto di una reginetta di bellezza e non mi piacevo”. Come reginetta di bellezza questa donna non controllava più la sua vita. Mangiare significava prendere il controllo.
Quando s’investono le proprie energie e risorse in un obbiettivo nel quale non siamo congrui, una parte di noi si opporrà al cambiamento e impedirà che questo avvenga. Se tutte le parti interne, di un gruppo o di un organizzazione non sono congruenti verso un obbiettivo difficilmente questo si realizzerà.
Incongruenza significa conflitto. Le incongruenze tra dovresti-vorresti sono più facili da snidare, quelle relative a voglio-non posso sono più difficili perché originano da imprinting inconsci: “Voglio farlo ma non posso”. Qui la persona appare congruente, si sente sabotata dall’interno.
4. Le convinzioni rappresentano una delle maggiori strutture di comportamento. Quando si crede in qualcosa realmente ci si comporterà congruentemente con tale convinzione. Nel raggiungimento dell’obbiettivo c’è un tipo di convinzione molto importante chiamata “=> aspettativa di risultato”. Credere che guarire sia possibile, avere la speranza, mette in moto le azioni necessarie per tornare alla salute.

Nessuna aspettativa di risultato = disperazione

“Credi che guarirai da questa malattia?”

Un’altra convinzione è “ => l’aspettativa di autoefficacia”, che si possegga il necessario al raggiungimento dell’obbiettivo, che si posseggano le risorse necessarie per guarirsi anche se si crede di aver bisogno di ri-organizzarle. Certe volte una persona crede che per altri un obbiettivo sia raggiungibile, mentre per se no. Quando si crede che non si possiede il necessario per guarire, ci si trova davanti ad un senso di impotenza che conduce inevitabilmente all’inazione.

Nessuna aspettativa di autoefficacia = impotenza

“Credi di avere le risorse per farcela, di avere la forza, la speranza?”

Una persona senza speranza e impotente diventa apatica. Nel caso di raggiungimento di obbiettivi relativi alla salute questo può diventare un problema, soprattutto nel caso di malattie potenzialmente mortali.
Anche ”=> l’aspettativa di risposta o effetto placebo” è un’altra convinzione che è necessario conoscere”. Si somministra un farmaco inattivo dicendogli che produrrà un certo effetto, e quasi sempre accade. I placebo hanno una percentuale di successo molto alta. Anche nel dolore il placebo funziona spesso quanto la morfina nel 50-70% dei pazienti.
L’aspettativa di risposta è decisivo anche per i risultati. Se ci si aspetta un risultato, la guarigione da una malattia per esempio, si attiveranno tutte le risorse necessarie affinché ciò avvenga. Credere che ci sia un risultato attiva le strategie appropriate al suo raggiungimento. “Quello che stiamo facendo qui è molto efficace”.
Nell’indagare queste convinzioni è importante calibrare bene. Spesso il cliente è convinto a livello verbale o cosciente, mentre scuotendo la testa denota non congruenza. Anche mettere a terra un foglietto con la credenza o l’obbiettivo ci permette di calibrare il suo corpo per vedere il livello di congruenza.

Come si cambiano le convinzioni?
Le convinzioni non si fondano necessariamente su una struttura logica. Al contrario NON rispondono alla logica quasi mai. Vengono appunto concepite per non coincidere con la realtà. Sono una questione di fede. Siccome non sappiamo che cosa è reale ci formiamo una convinzione per orientarci nel mondo. Alcune sono funzionali (valori) altre disfunzionali o limitanti (convinzioni).
Es. Abrahan Maslow raccontò di un paziente che credeva di essere un cadavere e quando venne punto perché i cadaveri non sanguinano, affermo “E’ proprio vero, i cadaveri sanguinano!”.
In casi di malati terminali, la convinzione “Sono già cadavere” è molto difficile da smantellare. La convinzione , invece, che il tipo di cura sarà efficace è provato che fa la differenza.
1. Si possono nutrire convinzioni sulle cause di qualcosa. Casa causa il cancro? Cosa rende creativa la persona? Perché non riesci a perdere peso? Perché fumi? La risposta è “l’enunciazione della convinzione”. La domanda “Perché?” detta o implicita porterà ad enunciare la sua convinzione: “Perché con la sigaretta in bocca mi sento più sicuro!” oppure “la mia famiglia ha una predisposizione per l’ulcera”.
Se credi “X” causi qualcosa, il tuo comportamento sarà diretto a fare in modo che “X” accada o se ha conseguenze negative che non accada.
2. Si possono avere convinzioni sul significato. Cosa significano gli eventi? Cosa è importante? Cosa è necessario? “Cosa significa avere il cancro?” Può voler dire essere cattivi o che è arrivato il momento di uccidersi. Può anche significare che è arrivato il momento di cambiare stile di vita. Cosa significa avere un infiammazione generalizzata in tutto il corpo? Se siamo convinti che dipende da una congestione dell’energia che non riesce a sfogarsi andremo alla ricerca di un  modo per farlo.
Le convinzioni danno come risultato l’allenamento di capacita, che si traducono in comportamenti ad esse congruenti.
3. Le convinzioni sull’identità includono causa, significato e confini personali. Cambiare le convinzioni sull’identità significa diventare una persona diversa. “Non valgo niente”, “Non merito il successo”, convinzioni molto potenti che precludono il cambiamento di qualsiasi tipi. “Non posso farlo perché non sarei più me stesso”. L’effetto di una convinzione sull’identità può essere molto grande.
1. Dilts racconta di aver lavorato con un cliente ad un seminario per eliminargli un’allergia. Quando controllò l’ecologia per sincerarsi che tutte la parti fossero d’accordo, lei si irrigidì perché era un’allergologa. Risolvere un’allergia con una semplice tecnica di PNL metteva in dubbio la sua identità di medico.
Le convinzioni sono per la maggior parte processi di pensiero strutturati in modo inconscio e per questo difficili da identificare. Possono riguardare il mondo circostante o l’identità.
Questo testo di Robert Dilt è fondamentale per chi voglia comprendere l’approccio della “Programmazione Neuro Linguistica” allo studio dei programmi automatici inconsci che guidano la nostra esistenza.
La PNL nasce negli anni ’70 quando Bandler e Grinder hanno iniziato a modellare soprattutto terapeuti efficaci, uomini che erano in grado in poche sedute di liberare le persone dai loro condizionamenti. L’intento dei “programmatori” che modellarono grandi uomini come Milton Erickson e Virginia Satir, fu quello di “liberare”, di “risvegliare” e “aprire” la mappa del mondo dei loro clienti per diventare uomini liberi dalle strutture condizionanti che Robert Dilts chiama “virus del pensiero”.
Essere liberi per esprimere il nostro potere personale, per diventare uomini creativi in grado di esprimere le nostre potenzialità, per realizzare la nostra vera natura, il nostro sé. Non ci può essere potere personale senza libertà e capacità di scelta. Normalmente noi non scegliamo, ma siamo abituati ad essere stimolati dal mondo esterno, a reagire meccanicamente a degli stimoli in modo passivo o reattivo.
Essere uomini e donne assertivi, liberi, creativi e in grado di esprimere tutta la nostra totalità, è “l’obbiettivo” di ogni cammino evolutivo e di crescita spirituale.

Gianluca Minella
Liberamente tratto da: Robert Dilts, Tim Hallbom, Suzi Smith, Convinzioni, Milano, Ubaldini, 1998

 http://www.minella.info/2011/09/convinzioni-forme-di-pensiero-che-plasmano-lesistenza/


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