Curcuma: l’Oro dell’India dalle straordinarie proprietà
La Curcuma fu definita dalla medicina ayurvedica la regina
delle spezie: aiuta a ripulire il fegato, rafforza il sistema immunitario,
purifica il sangue, promuove una buona digestione e viene usata per trattare
una grande varietà di disturbi come antiossidante, antinfiammatorio e
antitumorale. Studi in vitro e su
animali hanno dimostrato che la curcumina ha una vasta gamma di potenziali
effetti terapeutici e di prevenzione contro l’Alzheimer e Parkinson.
Tra le molte spezie presenti oggi sulle tavole, certamente
la curcuma è una delle meno conosciute sebbene sia l’ingrediente principale del
curry conferendogli il colore giallastro. Si tratta di una spezia utilizzata
soprattutto dalle popolazioni orientali, indiane in particolare. Il suo impiego
risale a circa sei millenni fa, ad opera
di monaci buddisti che la impiegavano
come spezia, ma anche come colorante, cosmetico o rimedio medico naturale,
cosicché la medicina ayurvedica la contempla tra le piante curative, dati i
benefici che apporta.
Curcuma longa (curcuma per antonomasia o zafferano delle
indie o più raramente turmerico) è una pianta perenne alta circa un metro,
rizomatosa della famiglia delle Zingiberacee, originaria dell’Asia
sud-orientale e largamente impiegata come spezia soprattutto nella cucina
indiana, medio-orientale, tailandese e di altre aree dell’Asia. La radice è un
grosso rizoma cilindrico, ramificato, di colore giallo o arancione, fortemente
aromatico, che costituisce la parte di maggior interesse commerciale della
pianta.
La Curcuma è un’antica spezia ed un rimedio tradizionale,
che è stata usata come medicina in scritti risalenti a oltre 2000 anni fa.
Marco Polo, raccontando i suoi viaggi in Cina, descrive la Curcuma nel 13°
secolo: “Vi è anche un vegetale, che ha tutte le proprietà del vero zafferano,
così come il colore, ma che non è vero zafferano. (La Curcuma) è tenuta in
grande considerazione, ed è un ingrediente in tutti i loro piatti”.
La radice ed il rizoma (parte del fusto sotterraneo) della
pianta Curcuma longa vengono schiacciati e polverizzati. La polvere ottenuta è
usata in tutto il mondo come ingrediente principale del curry, e contiene circa
il 2% di Curcumina.
Cos’è la Curcumina?
La Curcumina è il principale componente biologicamente
attivo della curcuma. La Curcumina viene estratta e concentrata e con essa
vengono effettuati studi e trial clinici* per le sue proprietà mediche come
trattamento naturale per un gran numero di malattie.
La formula chimica della Curcumina è C21H20O6, è conosciuta
anche come diferuloilmetano.
Proprietà farmacologiche e studi sulla Curcumina
688 studi, oltre 400 dei quali pubblicati negli ultimi
quattro anni, confermano le notevoli proprietà anticancerogene,
antinfiammatorie, antinfettive e antiossidanti della Curcumina. Negli ultimi
anni, l’interesse per il potenziale della Curcumina come agente neuroprotettivo
è in aumento. Già queste caratteristiche ne fanno un prodotto di spicco sul
piano della modulazione naturale del sistema immunitario.
La curcuma ostacola
l’attività dei radicali liberi e dunque funge da antiossidante contrastandone
gli effetti negativi non solo sullapelle (invecchiamento cutaneo) ma anche su
fegato, stomaco ed intestino.
Diversi ricercatori sono sempre più convinti che la parte
più primitiva del sistema immunitario (quella che si manifesta come
un’infiammazione), può svolgere un ruolo cruciale in alcune malattie dell’uomo
moderno, tra cui le malattie cardiache, l’artrite, psoriasi, il diabete, il
cancro, il morbo di Alzheimer e il morbo di Crohn.
Come rimedio per le malattie della pelle gli impacchi di
curcuma sono ben noti tradizionalmente nei millenni: agisce su eczemi, scabbia,
acne, orticaria, micosi (tra l’altro per le sue proprietà antimicotiche agisce
anche sulla Candida albicans), ulcerazionidi varia natura; e non è solo usata
come cosmetico curativo, come seboregolatore e lenitivo, ma grazie alle sue
proprietà antibatteriche, antistaminiche, depurative e antiossidanti agisce
beneficamente anche nelle depurazioni globali dell’organismo.
Alla luce di ciò appare chiaro quale validissimo alleato in
questa battaglia possa essere ancora una volta la curcuma con la suadoppia
capacità di curare da una parte esternamente con un effetto sintomatico di
attenuazione dell’infiammazione, dall’altra di porsi come “ripulitore”
dell’organismo dall’interno.
La Curcuma Protegge il Cuore
1) Il consumo regolare di curcuma aiuta a ridurre il
colesterolo cattivo e la pressione alta. Aumenta la circolazione sanguigna e
previene la coagulazione del sangue, impedendo così infarto.
2) Un recente studio ha coinvolto pazienti con un’operazione
di bypass cardiaci in Thailandia. Il Dr. Wanwarang Wongcharoenha guidato un
team di ricerca della Chiang Mai University presso la University Hospital.
Hanno studiato 121 pazienti consecutivi che avevano subito
un intervento chirurgico di bypass di emergenza presso l’ospedale tra il 2009 e
il 2011. A tutti sono state somministrate pillole da un grammo quattro volte al
giorno, tre giorni prima della chirurgia e cinque giorni dopo. Alla metà sono
state somministrate pillole di zucchero (gruppo placebo) e all’altra metà
invece capsule di curcumina. Nessuno dei due gruppi di pazienti né i loro
medici sapevano che cosa stavano
facendo. Solo il team di ricerca sapeva.
Il gruppo curcumina ha avuto un 65% di riduzione del rischio di attacchi post-operatori al cuore.
Tale gruppo ha anche mostrato livelli significativamente più
bassi di infiammazione e dei marcatori dello stress ossidativo nel sangue. I
risultati sono stati pubblicati nel Journal of Cardiology.
3) Il Dr.Dwight Lundell, un cardiochirurgo in pensione con
25 anni di esperienza con 5000 interventi chirurgici, ha affermato
chel’infiammazione è la causa principale delle malattie del cuore, non il colesterolo o il grasso. Ha determinato
questa teoria visualizzando le pareti interne delle arterie infiammate.
Egli spiega che l’infiammazione crea aterosclerosi (placche
delle arterie), che si verifica quando si
ingerisce troppo zucchero e HFCS
(alto contenuto di fruttosio sciroppo di mais), trans-grassi trattati, alimenti
trasformati a basso contenuto di grassi con squilibrio fra gli omega-3 e gli
Omega-6.
Egli afferma inoltre, quanto, la riduzione del colesterolo
attraverso le statine sia pericoloso per
la salute, dal momento che gran parte del cervello, del sistema nervoso, e
delle pareti cellulari in tutto il corpo hanno
bisogno di colesterolo per la loro composizione.
Le notevoli proprietà antinfiammatorie della curcuma aiutano
quindi a prevenire le malattie cardiache e a mantenere in buona salute il
cuore.
4) Bharat Aggarwal, che ha studiato l’uso di curcumine nella
terapia contro il cancro al MD Anderson Cancer Center di Houston, Texas, ha
affermato che la curcumina controlla l’infiammazione che si sviluppa in molte
malattie, tra cui malattie cardiache.
5) La Curcuma previene l’Angina Pectoris, un problema al
cuore con dolore toracico ricorrente o disagio che si verifica a causa di
cattiva circolazione del sangue. Inoltre, impedisce l’indurimento delle arterie
abbassando il colesterolo e inibendo l’ossidazione dei grassi.
Rafforza il sistema immunitario
Secondo i ricercatori dei National Institutes of Health, è
la spezia della buona salute. Un loro studio pubblicato sul Journal of
Nutritional Biochemistry ha, infatti, dimostrato che la curcumina attiva un
gene fondamentale del sistema immunitario, aiutando, così, a prevenire le
infezioni.
Il gene in questione codifica per la proteina CAMP
(cathelicidin antimicrobial peptide), l’unica molecola prodotta dall’organismo
umano in grado di uccidere un’ampia gamma di batteri, arrivando a proteggere
dalla tubercolosi e dalla setticemia. La curcumina ne aumenta l’espressione e,
allo stesso tempo, esercita attività antinfiammatorie e antiossidanti, tanto
che secondo gli autori dello studio consumarla regolarmente potrebbe aumentare
le difese contro le infezioni gastriche e dell’intestino.
I livelli di CAMP possono essere aumentati anche assumendo
vitamina D, ma la nuova scoperta apre una nuova strada verso la messa a punto
di nuove terapie nutrizionali e farmacologiche mirate ad aumentare le difese
immunitarie proprio attraverso questa proteina.
Migliora la digestione, Purifica il Fegato e Riduce il
Colesterolo
Un altro campo in cui l’impiego delle curcuma è indicato, e
riconosciuto dalla Commissione Tedesca per lo studio e l’uso dei prodotti
farmaceutici di origine vegetale, è quello delle dispepsie funzionali, ossia i
disturbi digestivi.
Anche nelle patologie del fegato, sia congenite che tossiche
o infettive la curcuma è stata utilizzata per secoli come farmaco
epatoprotettivo e disintossicante; la moderna ricerca ne ha evidenziato inoltre
la proprietà coleretica (aumento della bile)con conseguente riduzione della
calcolosi biliare.
L’azione della curcuma si è mostrata vincente anche nella
riduzione del colesterolo e delle sue conseguenze, in primis nella prevenzione
dei danni causati dall’arteriosclerosi. E’ stata evidenziata una riduzione del
colesterolo del 12% e un aumento del colesterolo “buono” del 25-30% in tempi
molto brevi.
La Curcuma e le malattie autoimmuni
Un’infiammazione è la risposta dell’organismo ad aggressioni
esterne (batteri, agenti chimici ecc.) oppure ad attacchi interni: ci troviamo
purtroppo in questa situazione quando l’organismo reagisce violentemente
considerando “estranee” normali parti di sé per cause apparentemente ignote;
queste malattie sono state definite “malattie autoimmuni” e sono purtroppo
assai diffuse nell’emisfero occidentale: artrite reumatoide, lupus eritematoso,
psoriasi, morbo di Crohn ecc.
La medicina ufficiale cura di norma le infiammazioni di ogni
tipo con due grandi categorie di medicinali: i fans e il cortisone, i
cuieffetti collaterali sono purtroppo ben noti: difficoltà digestive,
irritazione della mucosa gastrica, vertigini, squilibri ormonali, osteoporosi e
anche disturbi psichici nel caso del cortisone.
La sperimentazione clinica, a paragone di farmaci
tradizionali e a placebo, ha messo in evidenza in modo assai chiaro, le
proprietà prive degli effetti collaterali della curcuma nella cura di pazienti
afflitti da artriti, dolori osteoarticolari e muscolari, gotta, contusioni,
tunnel carpale, epatite, tiroidite, morbo di Crohn, congiuntivite, e in tanti
altri casi.
La Curcuma contro il cancro
Studi indipendenti che riguardano le proprietà anti cancro
della Curcuma, suggeriscono che la Curcumina è potenzialmente utile per il
trattamento di cinque tipi di cancro: del colon, del seno, della prostata, del
polmone e della pelle. Sono stati descritti numerosi meccanismi d’azione per
l’attività antitumorale della Curcumina.
Inibizione della proliferazione delle cellule tumorali,
induzione di apoptosi (una modalità di morte cellulare), inibizione della
trasformazione delle cellule da normali a tumorali, inibizione dell’invasività
e delle metastasi e la soppressione dell’infiammazione sono stati collegati con
l’attività antitumorale della Curcumina. L’inibizione di COX-2 e 5-LOX, le
molecole di adesione, le citochine infiammatorie, i recettori del fattore di
crescita, il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), ed i fattori di
trascrizione della Curcumina sono strettamente legati alla sua attività
antitumorale.
E’ stata riconosciuta la sua azione immunostimolante e di
contrasto alla degenerazione della pelle, sia preventiva sui tumoriche diretta
sulle cellule tumorali: li arresta nelle loro primissime fasi, senza contare
gli incoraggianti risultati avuti nel rallentamento di neoplasie a stadi
avanzati. Il National Cancer Institute americano ha annoverato infatti la
curcuma tra le sostanze preventive dei tumori intestinali.
La Curcuma e il morbo di Alzheimer
1) Recenti studi hanno dimostrato che la popolazione dei
paesi in cui se ne fa abitualmente largo uso registra una minore incidenza del
morbo di Alzheimer, India al primo posto.
2) Un nuovo studio ha dimostrato che la curcumina può
aiutare a ridurre il rischio di contrarre l’Alzheimer in età avanzata. La
ricerca è stata condotta su esemplari di mosca della frutta da una squadra di
ricerca dell’Università di Linkoping in Svezia ed è stata pubblicata sul
periodico Plos one.
Il team di ricerca ha riferito che la curcumina svolge
un’attività antinfiammatoria e antiossidante e che quindi previene il
danneggiamento dei tessuti cerebrali. I ricercatori hanno deciso di verificare
che effetti poteva avere la curcumina sui sintomi dell’Alzheimer nelle mosche
della frutta.
Nell’arco di un anno hanno somministrato varie
concentrazioni di curcumina alle mosche esaminate.
Il team di ricerca si è concentrato sui depositi di peptide
beta-amiloide, che la curcumina aiuterebbe a rimuovere. Si pensa che questi
depositi danneggino i collegamenti cerebrali, portando alll’Alzheimer.
La curcumina ha accelerato la formazione di fibre nervose
tramite la riduzione della quantità di oligomeri, forme precorritrici delle
fibre nervose.
3) Il Telegraph riporta che il professore Per Hammarstrom ha
riferito che il risultato confermerebbe l’alto livello di dannosità degli
oligomeri per le cellule nervose e che il loro isolamento sarebbe alla base di
una nuova e promettente strategia di trattamento.
Le mosche esaminate hanno mostrato un’attività decrescente
all’aumentare dell’età e il team ha riferito che questo risultato conferma che
la curcumina esercita su alcuni transgeni delle mosche un effetto neuro-protettivo
generale.
“E’ plausibile che l’assenza di tossicità della curcumina
per le cellule dei mammiferi, riscontrata invece per le mosche della frutta,
suggerirebbe che l’effetto neuro-protettivo della curcumina possa essere
persino maggiore di quello riportato finora”.
I ricercatori hanno comunicato che il principale
inconveniente dell’uso della curcumina come medicinale per il trattamento
dell’Alzheimer consisterebbe nella scarsa biodisponibilità e stabilità sotto
forma di soluzione chimica, e che sia incoraggiante il fatto che analoghi
sintetici della curcumina siano potenziali farmaci contro l’Alzheimer.
4) Diverse ricerche hanno scoperto che la Curcumina può
aiutare il sistema immunitario a “ripulire” il cervello dal beta amiloide, il
principale costituente delle placche trovate nella malattia di Alzheimer.
Poiché il morbo di Alzheimer è causato in parte dall’infiammazione indotta
dall’amiloide, la Curcumina ha dimostrato di essere efficace contro il morbo di
Alzheimer.
5) Lavori scientifici approfonditi hanno dimostrato
l’attività antitumorale della curcuma, con l’inibizione di un fattore di
trascrizione (stiamo parlando di NF-KB) coinvolto nella patogenesi di molte
neoplasie e, più in generale, sul piano antidegenerativo riconoscendo a questo
tubero un ruolo importante nella prevenzione di malattie come il morbo di
Alzheimer e di Parkinson.
La Curcuma e gli
Stati Emotivi e Mentali
1) Come se non bastasse uno studio recentissimo pubblicato
pochi giorni fa su Psychopharmacology (Kulkarni SK et al, Psychopharmacology
(Berl). 2008 Sep 3 epub ahead of print) ha dimostrato che questo tubero ha
anche proprietà antidepressive.
Numerosi studi infatti dimostrano che la curcumina ha un
effetto positivo sulla neurogenesi nell’ippocampo con riduzione di stress, depressione
e ansia
2) Ci sono anche prove che la curcumina migliora le funzioni
mentali: un sondaggio su 1010 persone asiatiche, di età tra i 60 e i 93 anni,
che mangiavano curry giallo hanno mostrato che coloro che mangiavano tale
alimento “una volta ogni sei mesi” o più, avevano uno stato mentale migliore
rispetto a chi utilizzava tale alimento meno spesso.
Curcuma aiuta a curare gli ictus
1) Un farmaco derivato dalla spezia curcuma potrebbe essere
in grado di aiutare il corpo a riparare alcuni dei danni causati da un ictus,
secondo una nuova ricerca.
Le prove umane inizieranno presto a seguito dei risultati
delle ricerche condotte su conigli dai ricercatori del Cedars-Sinai Medical
Center di Los Angeles, riporta la BBC. Il team di ricerca ha dimostrato che il
farmaco è riuscito a ridurre i problemi muscolari e di movimento.
2) L’azione antiaggregante può renderla utile nella
prevenzione dell’ictus nelle persone anziane, nel metabolismo alterato dei
soggetti obesi o nei forti fumatori.
Spezia per la Vita
Secondo studio scientifico pubblicato nel National Center
for Biotechnology Information riporta:
Dai tempi dell’Ayurveda (1900 aC) numerose attività
terapeutiche sono state assegnate alla curcuma per una vasta gamma di malattie
e condizioni, tra cui quelli della pelle, polmonare e sistemi
gastrointestinale, dolori, contusioni, ferite, distorsioni e disturbi epatici.
Una vasta ricerca nell’ultimo mezzo secolo ha dimostrato che la maggior parte
di queste attività, una volta associate con la curcuma, sono dovuti alla
curcumina (NDR un suo principio attivo). La curcumina è stato dimostrato che
contiene antiossidanti, anti-infiammatori, attività antivirali, antibatteriche,
antimicotiche e antitumorale e quindi ha un potenziale contro varie malattie
maligne, diabete, allergie, artrite, il morbo di Alzheimer e altre malattie
croniche. Questi effetti sono mediati attraverso la regolazione di vari fattori
di trascrizione, fattori di crescita, citochine infiammatorie, chinasi
proteiche, enzimi e altri. […] Considerando la mole dei recenti studi
scientifici che la terapia multitarget è migliore rispetto alla terapia
monotargeted per la maggior parte delle malattie, la curcumina può quindi
essere considerata un’ideale “Spezia per la Vita”.
Come consumarla e in che dosi?
La Curcuma è stata usata come condimento in grandi quantità
per centinaia di anni senza particolari reazioni avverse. Diversi studi hanno
dimostrato che la Curcumina non è tossica per gli esseri umani, fino a 8000
mg/die (16 capsule al giorno).
L’americana FDA (Food and Drug Administration) classifica la
Curcuma come sostanza GRAS (General Recognition And Safety), ovvero
“Generalmente Riconosciuta Sicura”.
La curcuma si consuma cercando di integrarla
nell’alimentazione quotidiana. La quantità ideale corrisponde a circa 2
cucchiaini da caffè al giorno, da distribuire sulle pietanze per insaporirle,
ma anche in salse, yogurt o bevande. Vi è inoltre chi la utilizza aggiunta
all’olio di oliva e lo si impiega così come normale condimento in tavola.
L’organismo, però, non assimila con facilità questa sostanza per cui è bene,
non aumentarne le dosi, ma associarne il consumo a pepe nero e thè verde, o
grassi ( ecco perché preparare l’olio alla curcuma) che ne facilitano
l’assorbimento.
Recenti studi scientifici infatti hanno scoperto che la
miscelazione con il pepe nero aumenta in modo esponenziale le proprietà
curative della curcuma e l’assorbimento dei suoi principi attivi. Nessuna
meraviglia che nelle ricette tradizionali dell’Asia meridionale spesso si
combinino tali due spezie. Quindi datevi da fare … macinate un mucchio di pepe
nero in quella curcuma!
Perché l’industria farmaceutica non ha brevettato la
Curcumina?
Le società farmaceutiche multinazionali sono molto
interessate a possedere dei brevetti per la Curcumina a causa delle numerose
prove scientifiche a favore delle sue proprietà curative e la lunga storia
delle sue proprietà curative. Tuttavia, proprio l’evidenza e la storia della
Curcuma e della Curcumina usata come medicamento per secoli in diverse culture
è la ragione per cui la United States Patent and Trademark Office ha respinto e
revocato i diritti di brevetto (n. 5401504 ) perla Curcuma sulla base del fatto
che le richieste non sono nuove: il 21 aprile 1998 “USPTO inequivocabilmente
respinge tutte e sei le richieste effettuate il 29 dicembre 1993 e sentenzia
che le proprietà medicinali della Curcuma proprietà non sono brevettabili”.Come
spiega il Dr Bharat B. Aggarwal dell’Anderson Cancer Center a Houston: “nel
caso della Curcumina, un composto naturale, nessuna azienda può trarre
vantaggio dalla Curcuma, qualora si mostrasse essere un efficace farmaco
anti-cancro”. “Questo è un peccato per i produttori farmaceutici che propongono
tariffe promozionali per i loro clienti, ma una buona notizia, per un
consumatore che non voglia pagare $ 20,00 per ogni pillola.”
http://www.scienzanatura.it/curcuma-loro-dellindia-dalle-straordinarie-proprieta/
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