Putin offre all’Italia la via da
uscita
dalla crisi: la cooperazione coi BRICS
Tre giorni dopo il vertice G7 in
Baviera, che ha deciso nuove sanzioni contro la Russia, il Presidente russo
Putin ha compiuto una visita ufficiale in Italia, che ha dato un segnale
importante in controtendenza rispetto alle provocazioni di guerra di Obama e
della Merkel a Schloss Elmau. Durante la conferenza stampa congiunta con Renzi
all’Expo di Milano, Putin ha detto chiaramente che la politica delle sanzioni
danneggia fortemente l’economia italiana, che ha già perso un miliardo a causa
loro, e che anche se la Russia è stata esclusa dai G7 “esistono altri format,
come ad esempio i BRICS”, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, che
con la loro Nuova Banca per lo Sviluppo offrono crediti senza condizioni e
grandi progetti infrastrutturali a cui partecipare. Anche Federalimentare ha
chiesto lo stop alle sanzioni, che colpiscono non soltanto la nostra industria,
ma anche la nostra agricoltura.
L’invito a lasciare la dittatura
dell’Euro ed aderire ai BRICS era stato formulato in precedenza anche al Premier
greco Tsipras, durante la sua recente visita a Mosca. Per la Grecia si
configura ormai come l’unica alternativa ai diktat della Troika (UE, BCE e
Fondo Monetario Internazionale) che stanno mandando in rovina quel paese e
letteralmente uccidendo i suoi cittadini, a partire dai bambini che non hanno
neanche i soldi per mangiare a scuola, o gli anziani che rischiano di perdere
la pensione per attuare le riforme imposte dall’FMI. Lo stesso FMI che ha
ammesso d’altro canto che le sue riforme hanno peggiorato la situazione, invece
che migliorarla.
Dopo la visita all’Expo, Putin si è
recato a Roma per incontrare il Papa, al quale ha spiegato la situazione in
Ucraina, ben diversa da quella descritta dai media. La crisi ucraina non è
stata provocata da Putin, ma dall’amministrazione Obama, nella persona di
Victoria Nuland, che ha messo al potere a Kiev un governo di cui fanno parte
due partiti neonazisti, sostenuti a suon di miliardi sia da Obama che dalla
Merkel. Hanno giustificato le sanzioni sostenendo che la Russia ha “annesso” la
Crimea, mentre in realtà in Crimea c’è stato un referendum, e sono stati i
cittadini a scegliere la Russia. Ha quindi ragione Putin a definire il G7 “un
club di cui non facciamo parte” ed offrire l’alternativa della cooperazione coi
BRICS.
Italia e Grecia saranno quindi le
prime nazioni a lasciare la barca che affonda, questo sistema finanziario
dominato dalla speculazione in derivati e dalla corruzione? Ce lo auguriamo, e
stiamo lavorando in questo senso dallo scorso dicembre, con la petizione dello
Schiller Institute per la cooperazione coi BRICS, a cui continuano a giungere
adesioni (vedi). Nella stessa Germania cresce l’opposizione interna alla folle
politica della Merkel: l’industria tedesca, gli ex cancellieri Schmidt e
Schroeder e perfino il ministro degli esteri Steinmeier (SPD), si sono
pronunciati con durezza contro l’esclusione della Russia dal G7, in quanto,
come ha ammesso lo stesso Renzi, la Federazione Russa svolge un ruolo di punta
non soltanto nella cooperazione economica con l’Europa, a partire dalle
forniture di gas che sono a rischio, ma anche nella lotta contro il terrorismo
dell’ISIS. Steinmeier ha criticato il format del G7 senza la Russia
aggiungendo: “abbiamo bisogno urgente della Russia per contribuire a risolvere
i conflitti vicini all’Europa e in Siria, Iraq, Libia”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov
ha offerto la collaborazione della Russia per sgominare l’ISIS, insieme a Iran
e Siria, ma Stati Uniti, Gran Bretagna, Turchia e Arabia Saudita (gli stessi
paesi che in realtà hanno creato e finanziano l’ISIS in fuzione anti Assad ed
anti Russia) l’hanno rifiutata, incuranti del fatto che le loro guerre
coloniali in Iraq, Libia e Siria sono la causa non soltanto del dilagare del
terrorismo, ma anche delle migrazioni di massa.
La decisione della Francia di chiudere
nuovamente le frontiere a Ventimiglia, come fece Sarkozy anni fa, per impedire
il passaggio ai migranti che cercano di unirsi alle loro famiglie in Francia o
Nord Europa, dice molto sull’immoralità di questa Europa, che lascia Italia e
Grecia sole ad affrontare l’emergenza migranti. E’ ora che l’Italia esca
dall’Europa degli speculatori, dei guerrafondai e dei criminali disumani, ed
entri a far parte dei BRICS.
Fonte: Movisol
http://ununiverso.altervista.org/
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