P. Ubaldi rivela i Magnifici Segreti della Psiche
Sebirblu, 3 luglio 2015
Pietro Ubaldi, nel suo libro "L'Ascesi Mistica", aveva già dedicato due ampi capitoli al tema della struttura psichica dell'uomo che più tardi è stata confermata anche da un insigne studioso.
Lo riferisce lui stesso in un altro prestigioso testo, scritto in Brasile e di recente pubblicazione in Italia, il cui estratto vi riporto, gentili Lettori, perché l'argomento estremamente interessante è stato qui reso più schematico e di maggiore comprensione.
Giorgio Vaselli (dettaglio) |
Ubaldi scrive:
"Il dott. Roberto Assagioli nel suo volume «La Psicosintesi» (Firenze 1966), in uno schema grafico mostra che gli elementi e le funzioni psichiche sono costituiti da:
1) Una zona più bassa o inconscio inferiore, solitamente detto il subcosciente.
2) Una zona mediana o inconscio medio, che include nel suo mezzo il normale campo di coscienza o consapevolezza individuale, al cui centro è situato l'Io cosciente o Ego.
3) Una zona più alta o inconscio superiore che chiamiamo super-cosciente, in cima alla quale splende il grande IO divino o SÉ superiore.
Useremo in questo capitolo i termini subcosciente e super-cosciente nel senso dato loro dall'uso comune.
Ricordiamo però che non significano un cosciente inferiore o superiore, ma un inconscio inferiore o superiore, dal momento che l'umana zona di coscienza è limitata e si trova all'altezza e nel campo dell'inconscio medio.
Attorno a quest'organismo psichico così individuato si espande l'atmosfera dell'inconscio collettivo o mondo psichico meta-individuale.
L'Uovo di Assagioli |
La nostra concezione del 1939 fu espressa nel volume «L'Ascesi Mistica» con le seguenti parole (cap. XX, Il supercosciente): "La coscienza umana si divide in due parti che sono il cosciente e l'incosciente.
Il primo è la coscienza nota, normale, razionale, pratica, che tutti conoscono. Il secondo si compone di due zone: il subcosciente che appartiene al passato e il super-cosciente che appartiene all'avvenire...
Il subcosciente contiene e riassume tutto il passato e lo porta sin sulla soglia della coscienza; il super-cosciente contiene in embrione tutto l'avvenire che è in attesa di sviluppo."
Come si vede, la visione della struttura dell'organismo psichico nei suoi punti fondamentali è la stessa.
Noi l'abbiamo considerata più nel suo movimento evolutivo che tende, attraverso la sperimentazione della vita, a spostare di continuo verso l'alto (cioè verso il super-cosciente) e ad allontanare sempre più dal basso (cioè dal subcosciente) la zona mediana dove sta situato il campo della coscienza con al centro l'Io consapevole o Ego inferiore.
Ecco allora che, secondo la nostra visione, lo schema dell'Assagioli non è più statico come un edificio, ma diventa un treno di elementi in ascesa, coinvolti in untrasformismo evolutivo che va dall'AS al S e punta verso Dio.
(AS = Anti-Sistema, chiamato così dall'Ubaldi perché capovolto in relazione al Sistema "S" che caratterizza l'Ordine assoluto; ndr).
L'Assagioli ha voluto restare, da medico, su un terreno positivo psicoanalitico a fini terapeutici, e non poteva quindi divagare in un così vasto terreno filosofico.
Però ci rincuora la conferma, da parte di un così illustre scienziato, di una nostra teoria appena abbozzata che egli ha potuto controllare, come dice nei suoi scritti, per più di quarant'anni d'esperienza.
Con ciò, abbiamo acquisito una distinzione non solo strutturale ma anche dinamica, il che ci permette di tracciare non solo i tre piani in cui la personalità umana può funzionare, ma anche quelli che essa, secondo uno schema prestabilito, deve attraversare nella sua evoluzione.
Allora, in questa scala, l'involuto si trova situato al 1° grado; il tipo medio normale al 2°; l'evoluto al 3°. Difatti essi mostrano le seguenti caratteristiche:
1) L'involuto, al livello subcosciente, si manifesta sul piano materia come corpo e sensi.
2) Il medio normale, al livello di coscienza media, si manifesta sul piano energiacome volontà e azione.
3) L'evoluto, al livello super-cosciente, si manifesta sul piano Spirito come intelletto e pensiero.
Abbiamo quindi le sottostanti posizioni:
1) L'involuto è istintivo, non controllato dalla ragione, impulsivo, emotivo, suggestionabile, ricettivo registratore di impressioni ed esperienze.
2) Il medio normale non è solo diretto agli appetiti, né mosso automaticamente da attrazioni e repulsioni in funzione di gioia o dolore; ragiona, calcola, prevede, dirige, organizza, agisce.
Tuttavia, spesso è usato come strumento al servizio del primo termine di cui attua gli impulsi. È il mezzo realizzatore, quello dell'azione.
Può eccezionalmente seguire anche le ispirazioni del terzo termine, facendosi dirigere dal super-cosciente invece che dal subcosciente.
3) L'evoluto invece, all'apice della scala, possiede il senso dell'orientamento per visione interiore dei principi direttivi ed è incline a dominare gli altri due termini per farli avanzare.
Egli cerca di superare il subcosciente istintivo e di dirigere il cosciente razionale,mettendo tutti in marcia sul cammino dell'evoluzione, riducendo il corpo a materiale da trasformare, e la volontà d'azione a strumento per arrivare ad un piano d'esistenza superiore.
In questo terzo livello è l'angelo che si vuole sostituire all'animale.
Tra i due poli estremi vi è lotta, il primo per eliminare il secondo, che fa di tutto per non lasciarsi annientare. Il grado di evoluzione è segnato dalla misura in cui l'angelo riesce a sostituirsi all'animale.
Hiroyuki Satoh |
È naturale che l'involuto graviti più verso l'AS e l'evoluto verso il S, e che il contenuto e il fine della loro vita siano l'uno l'opposto dell'altro.
Il primo vive in funzione della Terra, il secondo in funzione del Cielo, due concezioni agli antipodi che pur vediamo esistere nel nostro mondo e che in tal modo possiamo spiegarci.
Lo stesso Assagioli ci avverte che il SÉ superiore non è una semplice «funzione trascendentale», ma una realtà psico-spirituale, della quale si può avere l'esperienza cosciente.
Egli riconosce altresì che tra le varie aree o campi possano avvenire, e in verità si attuano continuamente, passaggi o scambi di «contenuti psichici» dall'uno all'altro.
Ammette che elementi e funzioni situati nel super-cosciente, da lì possano scendere nel campo della coscienza, come le intuizioni, le ispirazioni, le esperienze religiose e mistiche, e che tali fenomeni siano fatti psichici reali, perciò suscettibili di osservazione e di esperimento con metodo scientifico.
Ci avverte pure che l'intuizione non fluisce dalla parte al tutto come fa la mente razionale analitica, ma abbraccia direttamente il totale, in sintesi, essendo un mezzo di conoscenza superiore all'intelligenza stessa.
La mente normale resta aderente alla realtà esteriore, sensoria; è fatta per funzionare alla periferia del mondo fenomenico.
Per arrivare ai concetti direttivi centrali deve faticosamente arrampicarsi, prima osservando il terreno per l'analisi, poi innalzandosi su di esso tentando ipotesi, per poi esprimere teorie parziali affinché siano sempre più vaste e sintetiche.
Cammino lento, come un cieco che ispeziona la strada. Con tale forma mentale sembra che le ultime conclusioni siano irraggiungibili.
Josephine Wall |
Tutto ciò è idoneo a farci conoscere soprattutto i caratteri sensibili della realtà a scopo di utilizzazione pratica, mentre l'intuizione consente di penetrare l'intima natura di detta realtà. Così il metodo intuitivo può giungere fin dove quello razionale non può.
Il primo non funziona per analisi, ma per sintesi, cioè per rapidi lampeggiamenti che illuminano come un'istantanea Luce vivissima. Una tipica caratteristica delle intuizioni è quella di essere sfuggenti, un guizzo, nonostante siano vivide nel momento in cui penetrano nel campo della coscienza.
È necessario quindi affrettarsi a registrarle nella mente, per poi analizzarle e sottoporle a controllo sperimentale.
Nel mio caso, ne ho sempre preso nota per iscritto, perché idee e soluzioni arrivano nei momenti più impensati a conclusione di un lavorìo che avviene nell'inconscio, messo in moto da un'impostazione di problemi in cerca di risposte.
L'esperienza mi conferma la teoria dell'Assagioli. Il pensiero intuitivo è profondo, sta nell'intimo stesso delle cose in incessante dinamismo, non solo dirigendo tutto, ma anche potenziandone il funzionamento. Questo, perché nel medesimo tempo è idea e realizzazione fusi insieme.
Tale pensiero è anche una forza buona, benefica, protettrice che sorge nell'intimo per salvarci e condurci sempre più in alto. Percepirlo, significa sentire la presenza di Dio in noi e in tutte le cose.
È la Voce della coscienza che consiglia il bene; è la forza che fa nascere e crescere le forme e spinge l'evoluzione in avanti; è la Voce di Dio che ci chiama perché si salga fino a Lui.
Allora, questo tipo di ispirazione non è fatta solo di concetti ma di una Presenza reale e vivificante in cui essi si personificano quali emanazioni di un Essere, che diventa nostro compagno e amico. Lo sentiamo allora vicino, mentre si mette all'opera per compiere insieme a noi il lavoro della vita.
Diventa un fido collaboratore, il filo conduttore del nostro destino, il modello ideale da raggiungere, la meta dell'esistenza. Questo è quello che significa sentire la Presenza di Dio."
Daniel B. Holeman |
Ed io, Sebirblu, concludo dicendo che è proprio da questa Voce, dal nostro Ego superiore che proviene il discernimento, il Faro che tutto rischiara, e che in un lampo manifesta il Vero senza alcuna possibilità d'errore in quanto è di natura divina.
Tratto dal libro di Pietro Ubaldi: «Un destino seguendo Cristo» - Om Ediz. 2012
Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it
Post Scriptum
Per chi ancora non conoscesse quale Essere eccezionale sia stato Pietro Ubaldi,può documentarsi QUI e in tutti i post che lo riguardano corrispondenti al suo nome inserito sulla colonna delle etichette.
Riguardo a Roberto Assagioli invece, menzionato ripetutamente dall'Autore, lascio a voi scoprire la sua grandezza, QUI.
http://sebirblu.blogspot.it/
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