lunedì 3 agosto 2015

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La notizia che la sonda Kepler della NASA ha scoperto una terra simile a 1.400 anni luce di distanza ha eccitato un vasto pubblico. I media la divulgano tralasciando che questa è solo una dei 2.326 pianeti abitabili. Molti sono contenti di non essere soli nell’universo e non s’interrogano sul mistero evitato da tutti. È il significato della Vita.
Gli annunci NASA implicano, infatti, il credo che la Vita sia un epifenomeno, che sorge solo se ci sono determinate condizioni e così rinforzano l’altro credo, peraltro mai verificato, chel’universo sia un meccanismo.
Che cos’è la Vita? Eminenti biologi hanno raggiungo il seguente accordo.
La Vita è tutto ciò che si riproduce e mantiene il suo ordine. 
Una tale definizione include cristalli, pianeti e stelle, oltre tutti gli organismi sulla superficie terrestre. Lo stesso universo osservato può essere la riproduzione di universi simili come hanno affermato antichi saggi e molti scienziati ora confermano. Ciò suggerisce che l’Universo è un Organismo intelligente.

Cercando pianeti abitabili, la NASA “ignora” ciò che è riconosciuto da vari decenni. Le sonde spaziali osservano solo la luce elettromagnetica che è riflessa dalla materia atomica ordinaria, appena il 5% dell’intera massa calcolata. Di cosa è composto il restante 95%? Secondo dati ufficiali, il 25% è mýateria oscura e il 70% èenergia oscura, entrambe libere dalle tre forze universali (gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte) che consideriamo naturali.
Allora il 95% della massa calcolata è sovrannaturale!  
Non può essere osservato direttamente, ma ha effetti sul 5% osservabile. Ciò dimostra che le due porzioni – naturale (5%) esovrannaturale (95%) – sono legate tra loro e non si può escludere che la seconda sia intelligente e viva come i saggi hanno sempre sostenuto. “Un’unica Forza, l’Amore, rende vivi infiniti mondi intelligenti” affermava Giordano Bruno e potremmo confermare oggi, riconoscendo che l’unica Forza può coincidere con il campo che i fisici chiamano “debole”. Oggi sappiamo che il campo debole è il lato luminosodella Forza Elettrodebole, nel senso che è trasmesso dai suoi stessi messaggeri (noti come bosoni W+, W- e Z). Questo lato coinvolge un imponente flusso di bosoni Z, simile alFiume della Vita di cui i saggi hanno sempre cantato le lodi.
Educati a considerare le scienze “certezze” e l’amore un sentimento privato, le genti ignorano che le sonde spaziali possono osservare solo il lato oscuro – il campo elettromagnetico – e che i loro stessi cervelli potrebbero usare anche quello luminoso. Artisti e musicisti, saggi e poeti lo hanno dimostrato.
Nella fig. 1 c’è una composizione più dettagliata. La porzione più massiccia è comunque l’energia oscura (70%) che permea il “vuoto” quindi tutto, anche gli atomi dei nostri corpi (gli atomi sono soprattutto vuoti).
Le neuroscienze hanno, infatti, riconosciuto l’attiva presenza dell’energia oscura nei cervelli umani. Considerando la sua presenza pregnante, l’energia oscura non solo sfugge alle leggi fisiche naturali, ma anche sfida il principio copernicano in base al quale l’astronomia calcola le distanze. Questo principio presume che lo spazio “vuoto” sia omogeneo e isotropo, cioè tale da poter applicare le leggi fisiche naturali; non è mai stato confermato nel suo complesso ed è stato falsificato da varie osservazioni.
Una è quella delle sonde WMAP che hanno osservato il cielo in micro onde. Elaborando i loro dati, Jean Pierre Luminet (Observatorio di Parigi) e i suoi collaboratori hanno verificato, infatti, che lo spazio “vuoto” può avere varie strutture anisotrope tra cui quella dodecaedrica, formulata da H. Poincaré (1854-1912). Questa è una geometria frattale che ripete la stessa forma su tutte le scale (fig. 2) e ha una natura speculare, riflette cioè infinite immagini di uno stesso singolo corpo. Se il “vuoto” ha tale struttura, l’universo osservato è molto più piccolo di come appare ma dà l’illusione di essere molto più grande, perché il “vuoto” si comporta come una sala di specchi. Le sonde non osservano corpi reali, bensì le ombrecome diceva Giordano Bruno, cioè le loro immagini che possono essere inferiori in numero, collocate altrove e apparire con dimensioni diverse.
Gli specchi, nascosti nel “vuoto”, sono infatti curvi e selettivi, cioè tali da moltiplicare le immagini, distorcere le dimensioni e diffrangere le varie frequenze.
Siamo immersi in una realtà umbratile” scriveva Giordano Bruno, bruciato come eretico. “Siamo dentro un video game”, affermano molti astronomi seri, discutendo il paradigma dominante. E se i 2.326 pianeti simili alla Terra, fossero le immagini riflesse della stessa Terra? Noi terrestri, saremmo in una posizione speciale sia dal punto di vista del luogo, sia da quello funzionale; possiamo usare, infatti, entrambi i lati della Forza Elettrodebole, vedere un universo specchio con i nostri strumenti artificiali e anche infiniti mondi intelligenti con la nostra vista interiore. Possiamo cioè provare che il nostro cervello è un’antenna cosmica capace di percepire l’intero Universo.
E se l’Universo reale fosse un Essere Organico?
Allora noi umani potremmo essere Sue “cellule”, abbastanza intelligenti da capire che gli infiniti mondi comunicano con il lato luminoso della Forza, il campo debole che non possiamo vedere, ma sentire come unità, coscienza.
Nonostante le illusioni copernicane, promosse sulla superficie della Terra, l’Universo Organico si sta manifestando in tanti diversi modi, suggerendo un profondo cambio di logica alle Sue “cellule” cioè a noi esseri che vogliamo un mondo giusto, prospero e saggio.
Lasciate le ombre
Lasciate le ombre e abbracciate il vero,
non scambiate il presente con il futuro.
Tu sei il vaso entro cui il Fiume trabocca,
mentre le ombre desiderano solo ciò che divorano…
Parte di una poesia di Giordano Bruno  (è nel libro L’eresia di Giordano Bruno e l’eternità del genere umano
Attraverso
http://risvegliodiunadea.altervista.org/

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