Dove Napoli sprofonda…
La voragine che si è aperta (nel 2009) nell chiesa di San Carlo alle Mortelle a Napoli.
Un occhio di particolare riguardo da parte dei satelliti viene dato alla città di Napoli. Perché? Perché sono ben 14 le aree della città partenopea interessate da evidenti fenomeni di subsidenza di varia origine. Per questo motivo tale zone vengono attentamente monitorate al fine di prevenire problemi al tessuto urbano.
Che cos’è la subsidenza?
La subsidenza è il fenomeno per il quale un suolo si abbassa rispetto all’area circostante e può creare notevoli problemi, come il crollo di edifici fino all’apertura di buchi nel terreno.
La delimitazione delle aree in cui si evidenziano deformazioni del suolo
si è potuta realizzare grazie all’applicazione della tecnologia “interferometria” da satellite artificiale che si basa su immagini radar riprese
dall’alto dell’orbita terrestre nel corso di due campagne osservative
realizzate durante gli scorsi anni. Le deformazioni in atto sono state
confermate anche da indagini in situ. Il risultato di questi studi è
stato di recente pubblicato sulla rivista dell’Ordine Nazionale dei
Geologi.
Quali sono le cause?
A Giuseppe Vilardo e Roberto Isaia, i due geologi del INGV firmatari della ricerca, abbiamo fatto varie domande.
Quali sono le cause prevalenti dei movimenti di subsidenza osservati e quale entità in cm essi hanno?
Infine alcune delle subsidenze rilevate sono invece da attribuire a scavi sotterranei
a carattere temporaneo (costruzione dei pozzi stazione della
metropolitana di Napoli). I tassi di subsidenza osservati variano
ovviamente da caso a caso. Le velocità medie annue di subsidenza vanno
dai 3-4 mm/anno fino a superare in alcuni casi un cm/anno.
Movimenti di questo tipo hanno già dato o potrebbero dare in futuro alla formazione oltre che di avvallamenti anche di voragini?
L’INGV-OV ha recentemente stipulato un protocollo d’intesa con il Comune di Napoli con
l’obiettivo di condividere dati ed informazioni sulle problematiche
connesse alla mitigazione dei rischi geoambientali dell’area napoletana.
In tale contesto saranno affrontate al meglio le azioni reciproche
volte a definire i livelli di rischio connessi a questi fenomeni di
subsidenza unitamente alle problematiche di pericolosità vulcanica
esistenti in un’area così intensamente urbanizzata e storicamente
esposta a tali fenomenologie.
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