Il lato B del Polo
Il mondo nascosto sotto la banchisa dei ghiacci artici raccontato attraverso straordinarie immagini subacquee.
Una spedizione dal Polo Nord al Canada svela il mondo nascosto
sotto i ghiacci artici. Raccogliendo dati preziosi e immagini straordinarie raccolti in questi video.
Èun mondo immenso,
silenzioso, fatto di
isole di ghiaccio le cui
chiglie sprofondano
nell’abisso. Sotto la banchisa
è una sfilata di iceberg capovolti,
dalle pareti lisce come
il vetro o frastagliate come
rocce. La profondità massima
è di 4.260 m, la temperatura
dell’acqua non supera -1 °C.
Minuscole creature trasparenti
si muovono davanti alla
telecamera: sono pteropodi,
piccoli molluschi danzanti.
Con gli sci. Siamo al Polo
Nord. O, meglio, sotto il Polo,
nell’oceano Artico.
E questo
è lo spettacolo svelato dalla
spedizione francese “DeepSea
under the Pole”, finanziata da
Rolex.
La missione si è svolta
da marzo a maggio 2010, nel
centenario della scoperta del
Polo Nord: 8 esploratori (7 uomini,
una donna e un cane),
in 47 giorni hanno percorso
oltre 170 km con gli sci, dalla
prossimità del Polo Nord geografico
in direzione Ellesmere
Island, la più settentrionale
delle isole artiche canadesi,
per documentare le condizioni
del ghiaccio e le reazioni
del corpo umano agli ambienti
estremi. I risultati degli studi
saranno resi noti a giugno.
I ritmi erano serrati: ogni 2
giorni di cammino, condizioni
meteo permettendo, una
giornata di immersioni. Ne
sono state fatte oltre 50: migliaia
le foto, decine le ore di
video, infine montate in un
documentario 3D di 50’, Abbiamo
marciato sul Polo, diretto
da Robert Thierry (il primo video della playlist è proprio il trailer
del film, mentre il secondo video è uno slideshow di 166 foto scattate
durante la spedizione).
Scioglimento. «Abbiamo raccolto
dati sullo spessore e sulla
consistenza dei ghiacci, sopra
e sotto il livello del mare, e anche
dello strato nevoso che li
copre» racconta Ghislain Bardout,
capo della spedizione.
«Questi elementi non sono
rilevati dai satelliti o dagli aerei,
perché gli apparecchi non
distinguono la neve dal ghiaccio.
La spedizione si è svolta
durante la primavera artica,
quando le temperature medie
sono sui -30 °C. Noi abbiamo
constatato però un loro progressivo
innalzamento, siamo
passati dai -40 °C ai +5 °C in
due giorni: il ghiaccio ha cominciato
a sciogliersi sotto
i nostri piedi. La banchisa si
spezzava come un puzzle: non
era più sicuro proseguire».
Alla fine è stata completata
solo una parte della spedizione,
che doveva coprire 1.200
km in 90 giorni. Ma anche le
difficoltà incontrate hanno
un significato: testimoniano
il riscaldamento climatico in
corso. Che rischia, in pochi
decenni, di cancellare del tutto
questi paesaggi.
Maria Luisa Farris
http://www.focus.it
Una spedizione dal Polo Nord al Canada svela il mondo nascosto
sotto i ghiacci artici. Raccogliendo dati preziosi e immagini straordinarie raccolti in questi video.
Èun mondo immenso,
silenzioso, fatto di
isole di ghiaccio le cui
chiglie sprofondano
nell’abisso. Sotto la banchisa
è una sfilata di iceberg capovolti,
dalle pareti lisce come
il vetro o frastagliate come
rocce. La profondità massima
è di 4.260 m, la temperatura
dell’acqua non supera -1 °C.
Minuscole creature trasparenti
si muovono davanti alla
telecamera: sono pteropodi,
piccoli molluschi danzanti.
Con gli sci. Siamo al Polo
Nord. O, meglio, sotto il Polo,
nell’oceano Artico.
E questo
è lo spettacolo svelato dalla
spedizione francese “DeepSea
under the Pole”, finanziata da
Rolex.
La missione si è svolta
da marzo a maggio 2010, nel
centenario della scoperta del
Polo Nord: 8 esploratori (7 uomini,
una donna e un cane),
in 47 giorni hanno percorso
oltre 170 km con gli sci, dalla
prossimità del Polo Nord geografico
in direzione Ellesmere
Island, la più settentrionale
delle isole artiche canadesi,
per documentare le condizioni
del ghiaccio e le reazioni
del corpo umano agli ambienti
estremi. I risultati degli studi
saranno resi noti a giugno.
I ritmi erano serrati: ogni 2
giorni di cammino, condizioni
meteo permettendo, una
giornata di immersioni. Ne
sono state fatte oltre 50: migliaia
le foto, decine le ore di
video, infine montate in un
documentario 3D di 50’, Abbiamo
marciato sul Polo, diretto
da Robert Thierry (il primo video della playlist è proprio il trailer
del film, mentre il secondo video è uno slideshow di 166 foto scattate
durante la spedizione).
Scioglimento. «Abbiamo raccolto
dati sullo spessore e sulla
consistenza dei ghiacci, sopra
e sotto il livello del mare, e anche
dello strato nevoso che li
copre» racconta Ghislain Bardout,
capo della spedizione.
«Questi elementi non sono
rilevati dai satelliti o dagli aerei,
perché gli apparecchi non
distinguono la neve dal ghiaccio.
La spedizione si è svolta
durante la primavera artica,
quando le temperature medie
sono sui -30 °C. Noi abbiamo
constatato però un loro progressivo
innalzamento, siamo
passati dai -40 °C ai +5 °C in
due giorni: il ghiaccio ha cominciato
a sciogliersi sotto
i nostri piedi. La banchisa si
spezzava come un puzzle: non
era più sicuro proseguire».
Alla fine è stata completata
solo una parte della spedizione,
che doveva coprire 1.200
km in 90 giorni. Ma anche le
difficoltà incontrate hanno
un significato: testimoniano
il riscaldamento climatico in
corso. Che rischia, in pochi
decenni, di cancellare del tutto
questi paesaggi.
Maria Luisa Farris
http://www.focus.it
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