Le torce della disperazione
Fonte: Stampa Libera
Mentre Monti e Passera incantano la platea del meeting
di CL a Rimini, attribuendosi il salvataggio di un paese che stasprofondando
nel baratro e vaticinando l’ormai prossima uscita da una crisi in
realtà ben più irreversibile dell’euro tanto caro a Mario Draghi, in Italia si
continua amorire di disoccupazione e gli applausi tributati dai
ciellini al governo dei banchieri suonano come una nota tanto stonata quanto
irriguardosa.
Angelo, disoccupato di Forlì di 54 anni é morto ieri
mattina, al termine di una settimana di agonia e con l’85% del corpo devastato
dalle ustioni, dopo essersi dato fuoco per disperazione dinanzi a
Montecitorio….
Maurizio, meccanico in rovina di Torino di 48 anni é
bruciato come una torcia la scorsa notte, nell’anonimato di un prato di
periferia, dove nessuno ha potuto assistere alla sua agonia ed i carabinieri lo
hanno trovato solo quando si è fatto giorno.
In entrambe le circostanze, così come nelle centinaia di
casi di suicidi per motivi ecomici che costellano gli ultimi mesi, ed i media
obbedendo ad ordini superiori hanno smesso di rendere noti, i martiri della
disperazione non hanno lasciato dietro di sè altro che una lettera di scuse per
la famiglia ed i cocci di una vita devastata dai problemi economici e dal senso
di colpa connaturato nell’incapacità di campare sè stessi ed i propri
famigliari.
Ma nell’atmosfera del meeting di Rimini, carica di fiducia
nel futuro e gratitudine per quanto sta facendo il governo di Goldman Sachs,
non c’é spazio per le torce umane, nè tantomeno per i “perdenti”. Si cantano
inni alla crescita e si celebra il verbo delle banche, uniche ed onnipotenti,
così in cielo, come in terra.
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