Bisogna sporcarsi le mani
di Paolo Barnard
L’economia mi annoia, è un peso sullo stomaco, è grigia, è persino squallida in talune istanze. Ma oggi mi occupo solo di quella, come un forsennato. Ecco perché.
Io sono un uomo che fu segnato da un destino: non essere indifferente all’ingiustizia, alla crudeltà, alla sofferenza che entrambe generano. A poco più di vent’anni partii per la mia guerra al male. E fin lì tutto era ok. Oggi ho 54 anni. Per quasi un quarto di secolo la mia guerra fu tutta sbagliata. Non per colpa mia. E’ un fatto istintivo che quando ci si schiera dalla parte del bene si è buoni, e si fanno le cose buone, belle. Cioè, amare, soccorrere, indignarsi, darsi agli altri, esaltare la compassione, incitare la solidarietà, e mischiarsi ai tuoi simili buoni e belli, le ‘belle anime’.
L’economia mi annoia, è un peso sullo stomaco, è grigia, è persino squallida in talune istanze. Ma oggi mi occupo solo di quella, come un forsennato. Ecco perché.
Io sono un uomo che fu segnato da un destino: non essere indifferente all’ingiustizia, alla crudeltà, alla sofferenza che entrambe generano. A poco più di vent’anni partii per la mia guerra al male. E fin lì tutto era ok. Oggi ho 54 anni. Per quasi un quarto di secolo la mia guerra fu tutta sbagliata. Non per colpa mia. E’ un fatto istintivo che quando ci si schiera dalla parte del bene si è buoni, e si fanno le cose buone, belle. Cioè, amare, soccorrere, indignarsi, darsi agli altri, esaltare la compassione, incitare la solidarietà, e mischiarsi ai tuoi simili buoni e belli, le ‘belle anime’.
E allora ci furono gli anni di Amnesty e della lotta alla tortura nel
mondo, l’incontro coi sopravvissuti del Cile e della Turchia. I tavolini
in città per le firme. Poi lo slancio per la Palestina, in piazza coi
compagni e i reportage per smuovere il pubblico contro i crimini
sionisti. Nel frattempo ci si infilavano giorni e notti con i disagiati
sociali e i senza dimora, lotte nelle strade, cosa incredibili per
essere accanto a quelli che nessuno vuole. Che amicizie, che episodi da
groppo in gola, cose, volti, momenti ben oltre la poesia, altro che
poesia. L’Aids mieteva i miei coetanei, scoprivo la disumanità degli
ospedali e del rapporto con la morte e i morenti. Anni di fianco a loro,
anche qui, scontri feroci con sindaci, amministratori e primari, e di
nuovo, fiumi di vita che nessun film saprebbe mai raccontare… i miei
medici ammalati… Incrocio Padre Alex Zanotelli, Don Arrigo Chieregatti,
gli uomini di Dio ‘illuminati’, le marce della pace, la denuncia del
debito che uccide l’Africa, sì al commercio equo solidale, io, Paolo
Barnard di Report, ci metto la faccia e la telecamera, ce la faremo!,
ora c’è anche Don Ciotti con noi, e Grillo. Ma anche Gherardo Colombo di
Mani Pulite, insieme, alle conferenze, siamo carisma liquido e la gente
fiocca a noi. Io contro la Guerra al Terrorismo, la mia ricerca negli
archivi segreti straccia il velo che copre le sembianze ributtanti
dall’Amico Americano. Gherardo porta il rispetto delle regole e la
Costituzione ai bambini, ai pensionati, con una serenità che muove il
cuore. Bello eh?
Inutili poveri sciocchi, tutti noi, io, me, loro. Scoprirlo dopo tanta vita e impegno fu tragico per me.
Chi è il Vero Potere? Nessuno di noi lo sapeva, neppure lontanamente.
Dove sta? Cosa fa? Perché esso non si cura mai, mai, mai, mai e neppure
per mezzo istante di ciò che tutto quel mondo così bello e buono fa,
farà e ha sempre fatto? Risposta: perché siamo anime belle che danzano
armati di tanta aria, carta velina, colori, sospiri, pensieri, tramonti,
lacrime, stelle filanti, stelle cadenti e fuochi fatui. Ma anche
avessimo i partiti, i parlamenti, le televisioni, la polizia, i palazzi,
saremmo ugualmente innocui per loro. Loro sanno che tutto è innocuo al
mondo per loro, tranne una cosa. Tranne UNA, che “annoia, è un peso
sullo stomaco, è grigia, è persino squallida in talune istanze”.
L’economia. Tranne l’economia. Quella la temono, e il terrore che il
Vero Potere cova in segreto è che l’economia gli scappi dallo scrigno e
si sparga per le strade, dove la gente la potrebbe raccogliere, guardare
dapprima come un coso alieno, poi magari capirla, aiutati da qualcuno, e
magari dominarla, e sì!, DOMINARLA, USARLA, E DIVENIRE I VERI PADRONI
DEL MONDO E DEI PROPRI DESTINI. Noi, al gente. Di questo e solo di
questo hanno il terrore i padroni del mondo. Noi, quelle belle anime,
non l’avevamo capito. Non avevamo compreso che l'economia data o
sottratta decide ogni singola vita umana su questo pianeta come
null'altro può deciderla.
Lo compresi finalmente. Se voglio davvero, ma DAVVERO, salvare il mondo
dalla sofferenza e dalla crudeltà io devo sporcarmi le mani con quella
cosa grigia, tecnica, fredda come la morte, pesante, che si chiama
economia. Non c’è altra strada. Addio groppi in gola, serate fra
compagni, occhi lucidi nel pubblico, addio fiumi d’amore spendibili
subito, colori e feste dei giusti, addio a voi tutti anime belle, il
volto di questo giornalista giacobino è ora la faccia di chi scandisce
percentuali di PIL e Bilanci Settoriali. Ho dovuto sporcarmi le mani, e
devo continuare a farlo. Se vogliamo salvare l’amore, la democrazia, la
dignità anche fra le mura familiari, i poveri, l’Africa, le leggi, i
diritti costituzionali, e i sofferenti, se vogliamo fermare il mostro
globale del potere di pochi sullo strazio o sull'apatia di miliardi di
altri, dobbiamo dominare l’economia e con essa sporcarci le mani 24 ore
su 24.
Non c’è nulla al di sopra, è il punto d’arrivo di qualsiasi lotta per
l’umanità del vivere, tutto ciò che gli sta sotto, o di fianco, o da
altre parti è inutile. E io oggi sono qui.
eliotroporosa.blogspot.it
Nessun commento:
Posta un commento