Un libro, immagini ed un programma codificato in una sequenza di DNA
28/08/2012
Scienze News
Gli scienziati George
Church e Sriram Kosuri del Wyss Institute for Biologically Inspired
Engineering di Harvard sono stati capaci di stoccare quasi 700 kilobyte
(più correttamente 5,27 megabit) di informazione in una sequenza di DNA
raggiungendo una densità di informazione pari a 1 milione di gigabit per
millimetro cubo. Si tratta del risultato di una ricerca pubblicata
sulla rivista Science, che infrange inoltre il precedente record di
stoccaggio di informazioni su DNA di oltre 1000 volte.
Da
lungo tempo il DNA viene studiato come supporto per la conservazione di
informazioni (del resto è la sua funzione biologica primaria) dal
momento che le sue caratteristiche lo rendono piuttosto adatto per
applicazioni di stoccaggio dati. In questo progetto di ricerca gli
scenziati hanno codificato un libro dello stesso Church di oltre 53 mila
parole, 11 immagine JPG e un programma JavaScript in sequenze di DNA.
Le informazioni sono state dapprima
convertite in comune linguaggio HTML ed in seguito “tradotte” in 5,27
milioni di bit. Il DNA è costituito da monomeri organici chiamati
nucleotidi che a loro volta si differenziano tra di loro a seconda delle
basi azotate che li compongono. Le basi azotate presenti nel DNA sono
chiamate adenina, guanina, citosina e timina. I 5,27 megabit di
informazione sono stati quindi codificati impiegando un nucleotide per
ciascun bit, laddove le basi adenina e timina rappresentano lo 0, mentre
le basi guanina e citosina rappresentano l’1, e sequenziati in sezioni
di 96 bit.
Ciascun blocco contiene inoltre un indirizzo a 19 bit per codificare
il posizionamento del blocco nella sequenza complessiva. I ricercatori
hanno sintetizzato molteplici copie di ciascun blocco allo scopo di
migliorare la correzione d’errore. Una volta che tutte le informazioni
sono state codificate nel DNA, questo è stato vincolato ad un chip
mantenuto per tre mesi alla temperatura di 4°C e quindi dissolto e
sequenziato. Ciascuna copia di ciascun blocco di nucleotidi è stata
sequenziata 3000 volte in maniera da ottenere una corretta
corrispondenza. In questo modo sull’ammontare di 5,27 megabit di
informazione gli errori sono stati circoscritti ad appena 10 bit.
La procedura utilizzata dai ricercatori non può però essere
utilizzata per operazioni di riscrittura, ma può essere impiegata
solamente per applicazioni di stoccaggio dati a lungo termine. Oltre
all’evidente vantaggio di una maggior densità di informazione, un altro
punto a favore del DNA è rappresentato dal fatto che essendo una
molecola biologica esso può essere sempre letto nel corso del tempo con
le comuni tecniche e tecnologie della bioingegneria genetica.
Il rovescio della medaglia è però rappresentanto dal fatto che
attualmente le tecnologie impiegate per sintetizzare e sequenziare il
DNA sono piuttosto costose allontanando così la possibilità di
utilizzarlo come sistema di stoccaggio di uso quotidiano.
http://www.segnidalcielo.it/2012/08/un-libro-immagini-ed-un-programma-codificato-in-una-sequenza-di-dna/
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