....La scienza prepara i “superspaghetti”
contro rischi cardiaci e tumore al colon
Una pasta molto speciale è l’obiettivo di una ricerca italo-australiana: un team molisano si occuperà di aumentare la presenza di sostanze bioattive, quello di Bari di variare il contenuto di fibre. Lo studio presentato ad Adelaide partirà a settembre
Se solo lasciassero al grano i suoi componenti salutari, anziché
sbiancare la farina e privarla dei suoi nutrienti, non ci sarebbe
bisogno di inventare queste illusioni per gonzi.
Dopo le patate al selenio, ecco i super-spaghetti! Business is business!!!
E. G.
ROMA - Due progetti di ricerca dell’ARC Centre of
Excellence in Plant Cell Walls di Adelaide partiranno il mese prossimo
in collaborazione con le università del Molise e di Bari per raggiungere
un obiettivo importante: creare i “superspaghetti”.
Che non saranno più
lunghi o più saporiti quelli tradizionali, bensì più salutari. Talmente
tanto da ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e tumori al
colon. Un traguardo che i ricercatori australiani e italiani contano di
raggiungere sfruttando al meglio le proprietà nutritive delle cellule di
biomassa contenute nella pianta del grano duro.
Il primo progetto, in collaborazione con l’università di Bari,
analizzerà il modo in cui la crescita del grano duro influenza i livelli
di amido e fibre presenti nella pianta, e come la quantità di queste
fibre possa essere migliorata. Il secondo progetto, in collaborazione
con l’università del Molise, studierà invece il ruolo giocato dalle due
principali componenti delle fibre alimentari -l’arabinoxilano e i
beta-glucani – nella qualità della pasta e del pane di grano duro.
“Il termine “superspaghetti” sta già cominciando ad eccitare la
comunità scientifica, i nutrizionisti e i produttori alimentari di tutto
il mondo – spiega il professore associato Rachel Burton, team leader di
entrambi i progetti – ma, in termini più semplici, i “superspaghetti”
non sono che un tipo di pasta con delle proprietà nutritive particolari,
che vanno dalla riduzione dei rischi di problemi al cuore a contrasto
del cancro al colon. La nostra ricerca, in collaborazione con i colleghi
italiani, punta a realizzare tutto questo.
Ma crecheremo anche, più
semplicemente, di migliorare le proprietà nutritive della pasta così da
renderla un alimento molto più salutare”.Il direttore del centro di
ricerca, Geoff Fincher, è entusiasta di entrambi i progetti e ha molto
fiducia nelle capacità dei ricercatori.
Secondo lo scienziato, la
realizzazione dei superspaghetti permetterà ai produttori del sud
dell’Australia e dell’Italia di ritagliarsi una nicchia di mercato
assolutamente unica, diventando i primi a realizzare un tipo di pasta
che non solo delizia il palato ma fa anche bene al cuore.
La partnership
con l’Italia, inoltre, rappresenterà per l’Australia un valore
aggiunto, perchè permetterà ad un Paese che consuma relativamente poca
pasta di vendere il prodotto là dove invece se ne fa un consumo
ampissimo. “Ogni anno gli italiani consumano circa 27 kg di pasta a
testa, gli australiani solo 4″, precisa Fincher.
Entrambi i progetti sono stati finanziati dal governo del sud
dell’Australia, dalle regioni italiane coinvolte, dall’università di
Adelaide e dell’ARC Centre of Excellence in Plant Cell Walls. In
particolare, gli esperti dell’università del Molise studieranno come
aumentare la presenza di sostanze bioattive nel grano, capaci di ridurre
il colesterolo e l’indice glicemico, attraverso tutte le fasi della
produzione, mentre i colleghi di Bari si concentreranno su come variare
il contenuto di fibre della pianta.
“Il progetto prevede lo scambio di
conoscenze scientifiche ma anche di personale – spiega Emanuele Marconi,
ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’università del Molise
– la pasta è già un ottimo alimento dal punto di vista della salute, ma
noi vogliamo migliorarlo mantenendo anche un gusto eccellente”.
(29 agosto 2012)
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