....Geoingegneria: Il geniale Bill Gates colpisce ancora
Bill Gates promuove un futuro ingegnerizzato per il pianeta in cui l’uomo compare come elemento accessorio e che comunque necessita di essere guidato e contingentato. E’ palese l’assurdità di tali propositi: nessuno dovrebbe avere il diritto di pianificare il futuro di altri suoi consimili, quale visione infatti dovrebbe prevalere sulle altre?
Quella di Gates è una supremazia economica fondata sul monopolio di uno sviluppo informatico che sarebbe comunque avvenuto. Bill è un personaggio assai elusivo ed il suo pensiero è pervaso di quell’aura scientista non ben definita che riscontriamo anche in altri boriosi ciarlatani del tipo di Al Gore. La sua azione ‘filantropica’ si limita alla nefasta promozione delle sementi ogm, alla diffusione delle vaccinazioni coatte ed a proposte (già peraltro operative da decenni) sulla geoingegneria (1). Tutto ciò che consideriamo pericolosissimo per il futuro del genere umano, Bill Gates lo incarna alla perfezione e lo rende aimè praticabile grazie alle sue ingentissimi risorse economiche ed alla sua influenza personale.
Ovviamente si tratta di iniziative antidemocratiche che si fondano sull’ignoranza della popolazione mondiale non solo in termini di diritto ma anche sul piano tecnico e scientifico. Mi chiedo quindi: per chi lavora il buon Bill? Per il bene dell’umanità? Non credo proprio e quindi: per chi o che cosa? Che tipo di uomo ha in mente Gates quando promuove le sue idiozie?
La comunità scientifica (quella vera ed onesta) ritiene che le sementi ogm rappresentino un elemento in grado di modificare profondamente gli ecosistemi, per cui indicano come necessario un lungo periodo di sperimentazione prima delle loro immissione diffusa nell’ambiente. Anche sulle vaccinazioni la comunità scientifica è scissa, c’è addirittura chi le ritiene esclusivamente perniciose. Il buon Gates invece è sicuro di queste operazioni e le sponsorizza con inaudita energia: com’è mai? Sulle operazioni di geoingegneria ben sappiamo come sono utilizzate, essendo in grado di alterare negativamente il clima e gli elementi biochimici alla base della vita sulla Terra. Eppure Bill procede sicuro anche in questa direzione, non vi sembra assai strano?
Ad esempio, i paesi poveri dell’Africa avrebbero bisogno primariamente di acqua potabile! Non sarebbe meglio fornirli di impianti di potabilizzazione delle acque? Le malattie (tutte, non solo quelle 'target' dei vaccini) crollerebbero in quei contesti, permettendo una vita sicuramente migliore ma il buon Gates continua a vaccinare i bambini e gli adulti, inserendo in un fisico debilitato e malnutrito, un ulteriore elemento inquinante da ‘trattare’.
Bill Gates è uno di quegli uomini chiave per comprendere chi gestisce le fila delle operazioni a livello planetario di modifica degli ecosistemi. Egli ha rivestito un ruolo primario nel cablaggio del pianeta e nella digitalizzazione delle nostre vite e dei nostri pensieri. Mi chiedo che tipo di futuro sottenda tanta animosa operatività. Il futuro secondo Gates è un luogo organizzato e gestito dall’alto, un ambiente asettico in cui l’uomo ha un ruolo prefissato e ben delimitato. Il futuro secondo Gates prevede un uomo nuovo che lo abiti perché sarà inevitabilmente manipolato da tanta intromissione intima nelle basi della sua natura esteriore ed interiore.
Permettetemi una domanda banale: chi glielo fa fare? Al suo posto mi godrei i miliardi accumulati e provvederei ad accrescere il livello coscienziale umano in generale. Non vaccinerei nessuno contro la sua volontà ma mi adopererei per fornire risorse a chi me lo chiede senza pretese ‘divine’ di gestione del creato. Il mondo secondo Gates è un luogo grigio che risponde a criteri meccanicistici. Non c’è spazio per la creatività e neppure per l’immaginazione. Paradossalmente per lui e per il suo ‘compare’ Al Gore, il pericolo maggiore per l’umanità è l’umanità stessa! Strano davvero, no? E’ un concetto di umanità ignorante, inutilmente prolifica e dedita al profitto a scapito di tutto. Un’umanità da risanare, manipolare e ricreare in una palingenesi glaciale e ‘medicata’, frutto di intenti quanto meno discutibili. Rimane di fondo l’imprescrutabilità di una figura ambigua e inconoscibile, forse anche a se stessa.
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