mercoledì 19 settembre 2012

L'Fbi ci scheda tutti:
nella banca dati le foto di 100 milioni di persone
(e altri 400 miliardi grazie a Facebook)


Il crescendo ha dell'incredibile: nell'ottobre del 2008 erano 10 miliardi, nel 2010 hanno superato i 250 miliardi e adesso hanno sfondato il tetto dei 400 miliardi. Parliamo delle fotografie digitali di Facebook. Che ritraggono i 955 milioni di suoi utenti, ma anche loro amici o conoscenti.
La società di Mark Zuckerberg non è l'unica a celebrare l'album fotografico più ricco al mondo. Con Facebook hanno motivo di esultare anche i servizi di intelligence di mezzo mondo.
A partire dall'americana National Security Agency, l'agenzia di spionaggio elettronico più potente della Terra. Che non deve certamente chiedere "amicizia" a nessuno per accedere a quelle foto. E che da anni ha un programma di riconoscimento facciale in grado di identificare automaticamente qualunque persona. Lo pubblicizza il suo stesso sito, pur tenendo segreto qualsiasi dettaglio.

Il Federal Bureau of Investigation (Fbi) è meno riservato: ha dichiarato apertamente di aver cominciato ad ampliare con fotografie elettroniche la propria bancadati di impronte digitali - l'Integrated Automated Fingerprint Idenfication System, o Iafis. Il Bureau ha anche riconosciuto di avere un'unità speciale, la Forensic Audio, Video and Image Analysis Unit, o Faviau, che sta sviluppando nuove tecnologie biometriche.

Il passo successivo sia per l'una che per l'altra agenzia di intelligence americana sarà di integrare quelle funzioni nelle strumentazioni di bordo degli "aeromobili a pilotaggio remoto", i cosiddetti droni. Seppure si sia finora venuti a conoscenza del loro ruolo in operazioni militari, i droni sono utilizzati anche in campo civile. 


Non ci riferiamo soltanto al pattugliamento del confine con il Messico, ormai prassi consolidata del Dipartimento di Homeland Security. Ma a episodi come quello avvenuto nel Nord Dakota, dove un Predator è stato utilizzato dalle teste di cuoio statali per catturare sei membri della famiglia Brossart.
Dopo aver saputo di essere ricercati dalla polizia per un sospetto furto di bestiame, i sei si erano dati alla latitanza armati fino ai denti. E solo grazie all'occhio aereo del Predator la polizia è riuscita a individuarli e catturarli.

Ma è appena l'inizio. Secondo un rapporto pubblicato il 6 settembre scorso dall'ufficio studi del Congresso, «le varie agenzie federali hanno in programma di aumentare sensibilmente l'uso di veicoli a pilotaggio remoto». Sia nei cieli americani che in quelli stranieri.

Nel marzo 2002 John Poindexter, l'ex consigliere alla sicurezza di Ronald Reagan coinvolto nello scandalo Iran-Contras, propose all'allora direttore della Nsa Michael Hayden un super-programma di sorveglianza inteso a integrare comunicazioni con transazioni finanziarie e commerciali, intercettazioni telefoniche sia fisse che mobili e immagini elettroniche. Divenuta di dominio pubblico, la proposta fu ufficialmente accantonata.

 

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