Notizia del giorno: Draghi ci salverà
(lo dice l’Ansa)
Jacopo Castellini -
Una notizia Ansa
di queste ore potrebbe dare apparente sollievo ai milioni di italiani
che da un anno ad oggi sono convinti che l’andamento dello spread
determini il futuro dell’Italia. Infatti, l’agenzia di stampa riporta
che:
Mario Draghi ottiene dal consiglio della Bce il via libera quasi unanime allo scudo anti-spread: l’Eurotower comprerà, senza fissare un limite, i titoli di Stato dei Paesi che richiedono l’assistenza finanziaria dell’Europa, mettendo di fatto in gioco le sue imponenti risorse finanziarie....
Di quali imponenti risorse finanziarie parla l’ANSA? Lo zio
Paperone Mario Draghi si sarebbe deciso a sganciare molto generosamente
un po’ di dobloni d’oro? La riserva aurea non esiste più dal 1971 e la
BCE (come tutte le banche centrali) crea il denaro dal nulla,
indebitando gli stati (attraverso le banche) del valore monetario
creato. Ma andiamo avanti:
Ma per gli Stati che accedono all’intervento d’emergenza il prezzo da pagare sono condizioni rigorose: in assenza delle riforme concordate la Bce si riserva persino di interrompere i suoi acquisti.
Da buon Babbo Natale, Mario Draghi non può elargire regali
indiscriminatamente, ma solo ai bambini meritevoli. Perciò manda in
avanscoperta i suoi folletti (Merkel, Monti, Hollande, Rajoy) ad
assicurarsi che i bambini (gli stati) facciano i loro compiti per casa.
Cioè continuino la macelleria sociale e siano propensi a cedere del
tutto la loro sovranità, che in teoria (ma solo in teoria!) dovrebbe
appartenere al popolo. Infatti per Draghi
Il disegno istituzionale originale dell’eurozona è rimasto al di sotto delle nostre aspettative. Abbiamo una politica monetaria, ma le politiche finanziaria ed economica sono ancora coordinate in maniera insufficiente, e “disegnare una nuova architettura è l’unica via d’uscita”
Che sia l’unica via d’uscita è un’opinione e, come tutte le opinioni,
necessita di un confronto con la realtà prima di esser ritenuta
universalmente valida. Infatti, già le norme vigenti avrebbero permesso
agli Stati di finanziarsi attraverso la BCE, saltando a piè pari le
banche e risolvendo il problema dello spread. L’articolo 123
del Trattato di Lisbona prevede, al paragrafo 2, la possibilità per gli
stati di creare delle banche pubbliche con cui accedere
direttamente
ai prestiti della BCE, ad un tasso dell’1%. Incredibile che, ad oggi,
quasi tutte le testate giornalistiche abbiano riportato, invece,
l’impossibilità per gli stati di farlo (e la necessità di finanziarsi
attraverso le banche) proprio…citando l’articolo 123. L’ipotesi più
plausibile è che, per necessità di contenimento dei costi, molte
redazioni abbiano sostituito i giornalisti con dei pappagalli, che
ripetono fideisticamente quanto scrive l’Ansa.
Nel frattempo, l’Italia
s’indebita al 6% anziché all’1%, come potrebbe legalmente fare,
avvicinandosi così alla bancarotta finanziaria. Facciamo un esempio
pratico: fingiamo che dobbiate accedere ad un prestito in banca, ma per
farlo nominiate una persona di fiducia che si rechi in banca al posto
vostro. Questa persona, nominata a tutelare il vostro interesse, si reca
dal direttore della banca, gli espone la vostra situazione e questi,
ascoltatolo, gli presenta due proposte di finanziamento: una all’1% di
interesse ed una al 6%.
Voi quale delle due accettereste? Beh, il vostro
amico sceglie la seconda, cioè di farvi pagare interessi almeno 6 volte
maggiori. Bell’amico, vero? Poi scoprite che l’amico, in realtà, è un
dipendente della banca e quindi ha scelto il finanziamento più
vantaggioso per il suo datore di lavoro, non per voi. Dimenticavo: voi,
in questo caso, siete il popolo (cioè i cittadini tutti), il vostro
amico è Mario Monti e il direttore di banca è Mario Draghi (entrambi
provenienti da Goldman Sachs).
Ma
vi sarebbe un ulteriore modo per finanziare gli stati. Cioè erogare
finanziamenti alla Banca Europea d’Investimenti ad un tasso dello 0,1%,
che potrebbe rifinanziare gli stati allo 0,2%. Una soluzione per avere
liquidità a costo quasi zero, arginando l’aumento del debito pubblico, senza rimettere in discussione i diritti di signoraggio e senza
violare lo Statuto della BCE.
Che sancisce, all’articolo 21.3, di non
poter finanziare gli stati, ma permette di finanziare le organizzazioni
finanziarie, come la BEI. Una proposta che avrebbe dovuto far discutere e
meritare titoloni sui giornali. Invece, nonostante sia stata avanzata
da un ex primo ministro francese e pubblicata da Le Monde, in Italia è stata riportata solo dalla rivista PuntoZero.
Ovviamente la giustificazione-madre di Draghi & Co è la messa in
sicurezza dell’euro. Perché l’euro, a detta di chi ci governa, è
intoccabile. Tanto che Monti e Draghi giudicano “infondati” i timori
degli investitori in merito alla fine dell’euro. Monti-Pinocchio,
allora, se Maurizio Blondet, citando William Pfaff,scrive che:
«Mario Monti, ha (in uno dei ricorrenti vertici europoidi) chiesto ai tedeschi se vogliono competere con i prodotti del Nord Italia, prezzati, per esempio, in una nuova lira che valesse il 30-40% in meno dei prezzi delle esportazioni italiane attualmente prezzati in euro» (‘Making Europe Work’).
Dunque, fa notare Blondet
Monti sa qual è la cura ai nostri problemi; ma la usa solo come minaccia per indurre i tedeschi a qualche concessione «per salvare l’euro». Certamente non è lui l’uomo che attuerà questa misura risanatrice, il ritorno alla lira. Però sa che questa è la soluzione.
Quella che Draghi, Monti & Co recitano è quindi una grande farsa.
Con l’ausilio dell’Ansa e dei giornalisti che ne copiano e incollano le
‘eclatanti’ rivelazioni. Ma è una farsa che costa il sangue dei
cittadini, ignari dei meccanismi di creazione del debito e troppo
distratti per accorgersene. E, se non bastasse lo scudo anti-spread, c’è
sempre la cavalleria, cioè Christine Lagarde, alias l’angelo della
morte. L’aiuto del Fondo Monetario Internazionale, per Draghi, è “più che benvenuto” come finanziatore.
Se gli stati dovessero accettare finanziamenti dal FMI finirebbero
come l’Argentina di Menem e questo Draghi lo sa bene. Per questo giudica
l’evento “più che benvenuto”. Ricordatevelo quando leggerete i
quotidiani del 7 Settembre 2012. Scoprirete che Corriere, Repubblica,
Il Sole, La Stampa e compagnia avranno riportato senza batter ciglio le
stesse parole dell’ANSA. É anche grazie a loro se l’Europa è sempre più
simile ad un lager, con i vari Monti e Hollande a fare da kapò. Ma non sarebbe meglio l’Antropocrazia?
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
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