.. .Il Tempo del non Tempo e la Quinta Era Maya
Secondo i Maya ci furono cinque Ere
cosmiche, corrispondenti ad altrettante civiltà. Le precedenti quattro
Ere (dell’Acqua, Aria, Fuoco e Terra) sarebbero tutte terminate con
degli immani sconvolgimenti ambientali. Alcuni studiosi affermano che la
prima civiltà – quella distrutta dall’Acqua – era Atlantide. Nel Popol
Vuh dei Maya Quiché, si legge: “un diluvio fu suscitato dal Cuore
del Cielo… una pesante resina cadde dal cielo.. la faccia della terra si
oscurò, e una nera pioggia cadde su di essa, notte e giorno”.
Secondo
il calendario Maya, l’attuale Età dell’Oro (la quinta, governata dal
dio Quetzalcoatl) terminerà nel 2012. Cosa ci dobbiamo aspettare?
Secondo i ricercatori Maurice Cotterell e Adrian Gilbert, i cataclismi
che caratterizzarono la fine delle Ere Maya furono causati da una
inversione del campo magnetico terrestre, dovuto ad uno spostamento
dell’asse del pianeta.
La Terra infatti subirebbe
periodicamente una variazione dell’inclinazione assiale rispetto al
piano dell’ellittica del sistema solare. Sembrerebbe che quanto detto
sopra possa correlarsi con la comparsa di alcuni crop circle importanti
relativi agli anni 2008 – 2012 e nello stesso tempo associati alla
Pietra del Sole, un perfetto modulo armonico-frattale.
Ciò provocherebbe scenari apocalittici, descritti dallo storico Immanuel Velikvosky nel suo libro “Earth in Upheaval”:
“…Un terremoto farebbe tremare il globo intero. Aria e acqua si muoverebbero di continuo per inerzia, la Terra sarebbe spazzata da uragani e i mari investirebbero i continenti… La temperatura diverrebbe torrida e le rocce verrebbero liquefatte, i vulcani erutterebbero, la lava scorrerebbe dalle fratture nel terreno squarciato, ricoprendo vaste zone. Dalle pianure spunterebbero come funghi le montagne, che continuerebbero a salire sovrapponendosi alle pendici di altre montagne e causando faglie e spaccature immani. I laghi sarebbero inclinati e svuotati, i fiumi cambierebbero il loro corso, grandi estensioni di terreno verrebbero sommerse dal mare con tutti i loro abitanti.
Le
foreste sarebbero divorate dalle fiamme e gli uragani e i venti
impetuosi le strapperebbero dal terreno… Il mare, abbandonato dalle
acque, si tramuterebbe in un deserto. E se lo spostamento dell’asse
fosse accompagnato da un cambiamento nella velocità di rotazione, le
acque degli oceani equatoriali si ritirerebbero verso i poli e alte
maree e uragani spazzerebbero la Terra da un polo all’altro… Lo
spostamento dell’asse cambierebbe il clima in ogni luogo… Nel caso di un
rapido spostamento dell’asse terrestre, molte specie di animali sulla
Terra e nel mare sarebbero distrutte e la civiltà, se ancora esistesse,
sarebbe ridotta in rovine”.
Lo scenario ipotizzato da Velikovsky, oltre a ricalcare le leggende
Maya, espone scientificamente le profezie del monaco Basilio. Cotterell,
in base ai suoi studi sull’attività delle macchie solari e sul
calendario Maya, ha concluso che la profezia relativa alla fine della
quinta Era deriva da un calcolo della prossima inversione del campo
magnetico terrestre, prevista per la fine del 2012. Chissà, forse fu
proprio uno spostamento dell’asse terrestre che circa 10.500 anni fa
fece sprofondare Atlantide e Lemuria e provocò il Diluvio Universale. E
anche vero che oggi stiamo assitendo ad un amumento dei terremoti a
livello globale, mai registrati prima.
Il pianeta sta subendo uno spostamento della crosta terrestre!
Da uno studio condotto sia da scienziati
norvegesi che tedeschi, sembra che il pianeta stia subendo un vero e
proprio slittamento di masse terrestri che starebbe provocando un “true
polar wander”(migrazione dei poli).La teoria infatti spiega che le masse
solide del pianeta stanno subendo un epocale spostamento rispetto al
centro vorticoso e liquido del pianeta(nucleo).Tale fenomeno starebbe
influenzando l’asse terrestre che tenderebbe ad inclinarsi per
controbilanciare questo disequilibrio.Tale fenomeno pero’ non
risulterebbe collegato alla dinamica della tettonica a zolle o alle
fluttuazioni del campo magnetico terrestre.Questo fenomeno e’ stato
osservato monitorando gli hot-spots punti caldi del pianeta da dove si
generano nuovi vulcani e conseguentemente nuove masse terrestri.Secondo
gli scienziati la crosta terrestre starebbe subendo uno spostamento
rispetto alla parte fluida del pianeta con conseguente dislocamento
dell’intera struttura a zolle del pianeta,aumentando la sismicita’ ed il
vulcanismo su scala globale.
I Maya sapevano qualcosa che la nostra scienza attuale ignora?
I loro testi sacri potrebbero aiutare gli scienziati, sconcertati dallo strano e inquietante comportamento dell’astro re?
E soprattutto: per quale motivo quell’antica cultura ha prestato così
tanta attenzione all’attivitá solare dei nostri giorni in tempi così
antichi? Il calendario Maya termina il sabato 23 dicembre 2012, 5.125
anni dopo l’inizio dell’era del “Quinto Sole”.
Secondo le loro profezie, la causa fisica scatenante sarebbe un raggio
che il Sole riceverebbe proveniente dal centro della galassia e che
emanerebbe un’immensa “fiammata raggiante”, trasmettendo quella
radiazione alla Terra e al resto del sistema solare.
Questo evento dovrebbe precedere l’inizio di un nuovo ciclo cosmico.
Secondo il loro calcolo, stanno per completarsi 5 cicli di 5.125 anni,
completando una serie di 25.625 anni, un periodo che si avvicina molto a
quello della “precessione degli equinozi”, conosciuto come “Anno
Platonico” o “Grande Anno Egizio” e che corrisponde a un ciclo completo
formato dalle 12 ere astrologiche (25.920 anni).
Secondo i Maya, ogni ciclo di 5.125 anni la Terra è stata lo scenario
dell’avventura di un’Umanità –“una razza” in questo suo concetto- e si
sarebbe concluso con la propria autodistruzione, susseguita da una
rigenerazione portata da un successivo ciclo o “ Sole”. All’inizio del
quale avviene una sincronizzazione della “respirazione” di tutte le
stelle, pianeti ed esseri.
L’11 agosto del 3.113 a.C. i Maya fissarono la nascita del “Quinto
Sole” -l’era attuale- che si concluderebbe nel 2012. L’era dell’ Acqua
si sarebbe conclusa con il Diluvio, la successiva con un diluvio di
fuoco e la nostra, denominata “di Movimento”, si concluderebbe con
violenti terremoti, eruzioni vulcaniche e uragani devastanti.
La mitologia delle culture antiche più diverse tramanda la memoria di
inondazioni catastrofiche che sono avvenute circa 12.000 anni fa e
misteriose piogge di fuoco, oltre 5.000 anni fa, che ricercatori come
Maurice Cotterell associano a una grande cometa che avrebbe sfiorato
l’atmosfera terrestre.
La predizione Maya descrive anche i 20
anni che precedono il primo giorno del “Sesto Sole” piuttosto
dettagliatamente. Questo ciclo minore, che loro denominavano Katum, ha
già consumato due terzi della sua durata totale.
Ciò rende possibile
verificare fino a che punto si sono compiute le loro profezie fino al
momento attuale e, di conseguenza, valutare se le loro predizioni esatte
meritano credibilità e quindi maggior considerazione.
L’ultimo Katum, che loro hanno denominato “il tempo del non tempo”, sarebbe cominciato nel 1992 del nostro calendario, in seguito ad un eclisse di sole che questa cultura aveva pronosticato l’11 luglio 1991 e che si è compiuta puntualmente. Per i Maya si tratta di un periodo di transizione, caratterizzato da profondi cambiamenti cosmici, tellurici e storici.
Dopo la potente tempesta emessa dal
Sole il 9 ottobre 2012 si sono scatenati terremoti e ancor di più, sono
aumentate le eruzioni vulcaniche che già avevano registrato un
incremento notevole dopo l’eclisse del 1999.
Secondo queste profezie, a partire dell’eclisse del 1999 sarebbero
aumentate le guerre e la distruzione. Il cono di ombra di questa eclisse
si è proiettato precisamente sul Medio Oriente, Iraq, Iran,
Afghanistan, Pakistan e India, indicando una zona sconvolta dai
conflitti più sanguinosi e dalla minaccia permanente di un confronto tra
Pakistan e India, entrambi provvisti da arsenale nucleare.
Con l’avvicinarsi del 2012 l’onda di energia si è amplificata ancor
di più, facendo aumentare la temperatura del pianeta dando origine a
cambiamenti climatici, geologici e sociali senza precedenti, ad un ritmo
incalzante. Siamo nel bel mezzo di questa dinamica.
L’accelerato
scioglimento dei ghiacciai di tutto il mondo e l’apparizione di zone
verdi nell’Antartide è un fatto confermato scientificamente. Hanno
predetto inoltre i mutamenti inattesi dell’attività del Sole che gli
scienziati stanno costatando.
Le profezie Maya pronosticano la comparsa di una cometa, con un’elevata probabilità di impatto con la Terra?
Curiosamente, anche nell’ Apocalisse di
San Giovanni si profetizza l’arrivo di una cometa denominata “Assenzio”,
un segno della “Fine dei Tempi”?
Sarà visibile a partire dal prossimo
novembre 2013 e, come ogni cometa molto brillante, si annuncia come
portatrice di sventure.
Ison, scoperta a fine settembre, si sta
dirigendo verso le regioni interne del Sistema Solare, ridando fiato a
tutte le teorie catastrofistiche di fine 2012. L’oggetto attualmente si
trova tra le orbite di Giove e Saturno ed ”e’ visibile con dei telescopi
all’alba, tra le stelle poco appariscenti del Cancro”, ha spiegato
l’astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma
e responsabile del Virtual Telescope.
”Se la cometa non tradira’ le
attuali aspettative sara’ una delle comete piu’ luminose viste negli
ultimi anni, alcune previsioni la danno luminosissima al pari della
cometa C/2006 P1 McNaught, che alcuni anni fa mostro’ la sua bellissima
coda nell’emisfero australe” osservata dall’astrofilo italiano Rolando
Ligustri, che e’ stato uno dei primi a fotografarla.
”Ci sono
attualmente alcuni se: il primo – spiega Ligustri – e’ un avvicinamento
al pianeta Marte, che potrebbe modificare leggermente la sua orbita, poi
l’avvicinamento al Sole che rischia di vaporizzarla, ma se questa
cometa avra’ ‘la pelle dura’, riemergera’ dopo il 28 novembre 2013
subito dopo il tramonto e dovrebbe essere molto luminosa”. PERCORSO La
cometa infatti nei primi mesi di ottobre del 2013 passera’ molto vicino a
Marte, poi si dirigera’ nelle regione piu’ vicine al Sole.
”Considerando la sua orbita – spiega Masi – cosi’ come e’ stata
determinata dalle osservazioni disponibili, essa raggiungera’ una minima
distanza dal Sole il 28 novembre 2013, pari a circa 1,5 milioni di
chilometri. Poche settimane dopo, sara’ a circa 60 milioni di chilometri
dalla Terra, visibile dall’emisfero Nord”.
E’ difficile predire il
comportamento di questa cometa ma, sottolinea Masi, le stime piu’
ottimistiche la valutano potenzialmente brillante come la Luna piena nel
momento di minima distanza dal Sole e suggeriscono che sara’ visibile
ad occhio nudo tra i primi di novembre 2013 e le prime settimane
dell’anno successivo”. Gli astronomi di tutto il mondo, spiega la Nasa,
stanno monitorando questa ‘palla di neve’ gigante che si pensa arrivi
direttamente dalla nube di Oort, per capire meglio la sua natura e come
potrebbe evolvere nel corso dei prossimi 15 mesi.
Intanto sui siti catastrofisti Ison è
già diventata la nuova nemesi del 2013. Il fatto che alcuni astronomi
stiano valutando la possibilità che si tratti di una cometa già apparsa
in passato, la Grande Cometa del 1680, ha fatto destare il sospetto tra i
sostenitori dell’ipotesi Nibiru che Ison altri non sia che il temuto
pianeta X, ormai entrato nel nostro sistema solare dopo una lunghissima
orbita intorno al Sole.
L’apocalisse prevista per il dicembre di
quest’anno sarebbe allora posticipata di un solo anno, forse un banale
errore di calcolo dei Maya. A queste ipotesi fantasiose si associano
quelle di chi ha già ripreso in mano le quartine di Nostradamus. Nella
VI centuria, quartina 6, il veggente declama: “Apparirà verso il
Settentrione / Non lungi dal Cancro la stella capelluta: / Susa, Siena,
Boece, Eretrion, / Morirà di Roma grande, la notte dispersa”.
Il fatto
che la cometa Ison sia stata avvistata nella costellazione del Cancro ha
subito ridestato interesse verso questa quartina assai poco chiara,
come tutte quelle di Nostradamus. Altri hanno fanno notare che, se la
Ison fosse la stessa cometa apparsa nel 1680, la sua orbita sarebbe di
333 anni, la metà esatta dell’infausto numero apocalittico 666. Insomma,
ce n’è abbastanza da star sicuri di una cosa: ne sentiremo molto
parlare nei prossimi mesi.
SESTO SOLE E NUOVA ERA
Ci troviamo di fronte ad una simbologia
complessa che inquadra perfettamente con le profezie Maya sull’inizio
del “Sesto Sole”: una nuova era che, secondo la loro predizione,
significa “la fine del tempo della paura” e un’Umanità rinnovata
cosmicamente, che costruirà una civiltà superiore all’odierna.
Questa convergenza di aspettative, indipendenti l’una dell’altra, che avvallano le profezie Maya è un’altra realtà da tenere in considerazione.
È inevitabile ricordare maestri come Sri Aurobindo che, insieme alla sua compagna Madre e al suo discepolo Satprem, hanno promosso una trasformazione fisiologica, convinti che in un essere umano superiore debba avvenire “il risveglio” del corpo a livello cellulare e anche negli atomi.
Aurobindo insegnó che “la luce superiore sarebbe discesa ai livelli più inferiori della natura” e avrebbe favorito l’ascensione dell’essere umano a un livello di conoscenza più elevato di quello attuale.
Potrebbe questo cambio essere attivato o favorito da questo grande evento cosmico annunciato dalle profezie Maya? Potrebbe questo salto vibrazionale dell’ universo, trasmesso dall’ Universo al Sole e da quest’ultimo alla terra, alimentare “la grande trasformazione” che, secondo i Maya, raggiungerà il nostro pianeta definitivamente il sabato 23 dicembre del 2012?
Il cambio cosmico crea le condizioni, ma il mutamento interiore può solo
essere frutto di una decisione libera e di un lavoro interiore
individuale. In questo tempo finale dell’ultimo Katum del calendario
Maya il Cielo ci mette di fronte ad un bivio: autodistruzione o trasformazione.
Ci troviamo per tanto in una specie di “ terra di nessuno”: una fase
definitiva che non appartiene più alla vecchia era, ma che non
appartiene nemmeno all’alba della nuova era che avverrà fra sette anni,
quando si aprirà “la porta” cosmica di un tempo rinnovato.
a cura della Redazione Segnidalcielo
riferimenti articolo:
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