L'origine della Nuova Era
Le manipolazioni della Grande Loggia Biancadi: Joël Labruyère
La
Nuova Era è un’ideologia apparsa alla fine del XIX secolo, nel momento
in cui l’umanità toccava il fondo del materialismo. L’impulso venne
essenzialmente da Helena Blavatsky, la fondatrice della Società
Teosofica la quale divenne la matrice ideologica da cui sono scaturiti
svariati movimenti spirituali. Attraverso l’azione di questa visionaria
ispirata, le onde dell’era dell’Acquario cominciavano a riversarsi
sulla Terra e si amplificarono nel corso del XX secolo, in cui molti
sentirono il richiamo di un cambiamento interiore.
Tuttavia questo impulso – proprio dell’influsso del pianeta Urano – aveva difficoltà a esprimersi in un mondo che idealizza la vita materiale e attende un salvatore che venga a sistemare i nostri problemi in vece nostra...
Per una corretta comprensione della Nuova Era è necessario esporne le radici storiche.
Inizialmente il movimento Teosofico fu ispirato da misteriosi «Maestri di Saggezza» il cui leader si faceva chiamare Maitreya, dal nome che i buddisti hanno dato al «Buddha del futuro», dando così i natali al mito dei «Maestri della Grande Loggia Bianca», la quale divenne il riferimento dei circoli spiritualisti.
L’aristocratica russa Helena Blavatsky affermava di aver incontrato questi misteriosi personaggi, quasi immortali, ai confini tra l’India e l’Himalaya, i quali l’avrebbero incaricata di diffondere le loro conoscenze in Occidente per contrastare il materialismo dilagante.
Secondo la Blavatsky, si trattava di un incontro con esseri in carne ed ossa e non di un contatto telepatico. Questi iniziati non avevano intenzione di farsi conoscere pubblicamente, né di creare una religione intorno alla loro immagine. Pertanto, quando iniziò a manifestarsi un’idolatria nei loro confronti, ruppero i contatti. Fu dopo il ritiro di questi istruttori che alcune «entità astrali» ne usurparono l’identità ingannando i medium che credevano di essere stati contattati dai cosiddetti «maestri ascesi».
Tuttavia questo impulso – proprio dell’influsso del pianeta Urano – aveva difficoltà a esprimersi in un mondo che idealizza la vita materiale e attende un salvatore che venga a sistemare i nostri problemi in vece nostra...
Per una corretta comprensione della Nuova Era è necessario esporne le radici storiche.
Inizialmente il movimento Teosofico fu ispirato da misteriosi «Maestri di Saggezza» il cui leader si faceva chiamare Maitreya, dal nome che i buddisti hanno dato al «Buddha del futuro», dando così i natali al mito dei «Maestri della Grande Loggia Bianca», la quale divenne il riferimento dei circoli spiritualisti.
L’aristocratica russa Helena Blavatsky affermava di aver incontrato questi misteriosi personaggi, quasi immortali, ai confini tra l’India e l’Himalaya, i quali l’avrebbero incaricata di diffondere le loro conoscenze in Occidente per contrastare il materialismo dilagante.
Secondo la Blavatsky, si trattava di un incontro con esseri in carne ed ossa e non di un contatto telepatico. Questi iniziati non avevano intenzione di farsi conoscere pubblicamente, né di creare una religione intorno alla loro immagine. Pertanto, quando iniziò a manifestarsi un’idolatria nei loro confronti, ruppero i contatti. Fu dopo il ritiro di questi istruttori che alcune «entità astrali» ne usurparono l’identità ingannando i medium che credevano di essere stati contattati dai cosiddetti «maestri ascesi».
I
primi istruttori della Blavatsky desideravano rimettere in
circolazione alcune conoscenze ormai dimenticate per ovviare ai danni di
una religione decadente e di una scienza materialista. Helena
Blavatsky fondò la Società Teosofica – con sede in un centro situato in
India – per diffondere questi insegnamenti che furono raccolti nei sei
volumi de La Dottrina Segreta. Dopo la sua morte, la
Blavatsky avrebbe incaricato il chiaroveggente Rudolf Steiner di
rivelare che si era svincolata da questa Loggia Orientale che l’aveva
sfruttata per i suoi eccezionali poteri psichici. Steiner comunicò il
messaggio in questi termini: «Helena Blavatsky, attualmente
disincarnata, mi prega di comunicarvi che è stata ingannata dai maestri
della Loggia Orientale».
È facile far parlare i morti, ma sta di fatto che Steiner ruppe i ponti con la Società Teosofica di cui era il segretario generale in Germania.
Mentre si trovavano nei primi «ranghi», né la Blavatsky né ancor meno Steiner non hanno menzionato un possibile ritorno del Cristo o la venuta di Maitreya. Per quanto riguarda gli iniziatori della Blavatsky – i misteriosi Maestri – non hanno mai annunciato il ritorno del Cristo sulla Terra, poiché questa operazione era già stata compiuta ai tempi del Golgota.
La teoria della seconda venuta del Cristo è un’interpretazione di alcuni passaggi del Nuovo Testamento presi alla lettera, finalizzata a santificare la politica del «nuovo ordine mondiale».
Risulta quindi che gli insegnamenti teosofici originali – che non parlano né della seconda venuta del Cristo, né di un’età d’oro nei tempi presenti – devono essere dissociati dalle credenze apparse ulteriormente nei circoli della New Age.
Fu dopo la morte della Blavatsky, quando Charles Leadbeater e Annie Besant presero il controllo della Società Teosofica, che l’idea di un ritorno del Cristo venne diffusa con successo. Leadbeater, un provetto occultista, lavorava per conto delle logge anglosassoni alla ricerca di una garanzia religiosa per instaurare il loro nuovo ordine mondiale. Cosa poteva esserci di più popolare che non l’annuncio del ritorno del Cristo? Che cosa poteva essere più seducente che predire un’età d’oro creando così un’emulazione che permettesse in seguito di instaurare l’ordine mondiale?
Verso il 1920, i Teosofi pianificarono di passare all’azione facendo assumere il ruolo di messia planetario a Krishnamurti, un giovane bramano dell’India meridionale, che, grazie alla sua purezza, venne educato a tal fine. Tuttavia, raggiunta la maggiore età, Krishnamurti rifiutò questa «missione divina» denunciandola come un’impresa politica opportunistica. Finché esalò l’ultimo respiro negli anni Ottanta, egli mise in guardia contro qualsiasi riferimento ai «maestri», nonché alle illusioni psichiche di cui la ricerca spirituale è infarcita.
Il programma di un ordine mondiale diretto dai «maestri della gerarchia planetaria» rifece capolino negli anni Quaranta con Alice Bailey, una medium che si diceva telepaticamente ispirata da un personaggio chiamato «il Tibetano».
È facile far parlare i morti, ma sta di fatto che Steiner ruppe i ponti con la Società Teosofica di cui era il segretario generale in Germania.
Mentre si trovavano nei primi «ranghi», né la Blavatsky né ancor meno Steiner non hanno menzionato un possibile ritorno del Cristo o la venuta di Maitreya. Per quanto riguarda gli iniziatori della Blavatsky – i misteriosi Maestri – non hanno mai annunciato il ritorno del Cristo sulla Terra, poiché questa operazione era già stata compiuta ai tempi del Golgota.
La teoria della seconda venuta del Cristo è un’interpretazione di alcuni passaggi del Nuovo Testamento presi alla lettera, finalizzata a santificare la politica del «nuovo ordine mondiale».
Risulta quindi che gli insegnamenti teosofici originali – che non parlano né della seconda venuta del Cristo, né di un’età d’oro nei tempi presenti – devono essere dissociati dalle credenze apparse ulteriormente nei circoli della New Age.
Fu dopo la morte della Blavatsky, quando Charles Leadbeater e Annie Besant presero il controllo della Società Teosofica, che l’idea di un ritorno del Cristo venne diffusa con successo. Leadbeater, un provetto occultista, lavorava per conto delle logge anglosassoni alla ricerca di una garanzia religiosa per instaurare il loro nuovo ordine mondiale. Cosa poteva esserci di più popolare che non l’annuncio del ritorno del Cristo? Che cosa poteva essere più seducente che predire un’età d’oro creando così un’emulazione che permettesse in seguito di instaurare l’ordine mondiale?
Verso il 1920, i Teosofi pianificarono di passare all’azione facendo assumere il ruolo di messia planetario a Krishnamurti, un giovane bramano dell’India meridionale, che, grazie alla sua purezza, venne educato a tal fine. Tuttavia, raggiunta la maggiore età, Krishnamurti rifiutò questa «missione divina» denunciandola come un’impresa politica opportunistica. Finché esalò l’ultimo respiro negli anni Ottanta, egli mise in guardia contro qualsiasi riferimento ai «maestri», nonché alle illusioni psichiche di cui la ricerca spirituale è infarcita.
Il programma di un ordine mondiale diretto dai «maestri della gerarchia planetaria» rifece capolino negli anni Quaranta con Alice Bailey, una medium che si diceva telepaticamente ispirata da un personaggio chiamato «il Tibetano».
Quest’ultimo mise a punto l’ideologia del nuovo ordine
mondiale, affermando, dopo il ritiro di Krishnamurti, che il Cristo in
persona si sarebbe presentato… in televisione! (cfr. Alice Bailey, Il ritorno di Cristo)
Bailey fu la propagandista della New Age moderna, predicendo l’apparizione di una civiltà in cui l’energia nucleare avrebbe funto da energia divina! (crf. Esteriorizzazione della Gerarchia)
Bailey fu la propagandista della New Age moderna, predicendo l’apparizione di una civiltà in cui l’energia nucleare avrebbe funto da energia divina! (crf. Esteriorizzazione della Gerarchia)
Predicatrice cristiana di formazione, la Bailey assunse con zelo la sua missione di annunciare il ritorno del Cristo, mentre Krishnamurti, prescelto proprio per svolgere questo ruolo, affermò con cognizione di causa che si trattava di un inganno politico.
A proposito dell’annuncio del ritorno del Cristo, constatiamo che il «falso profeta» del Libro dell’Apocalisse - l’Anticristo – assomiglia stranamente al salvatore mondiale profetizzato dalla New Age.
Dopo Alice Bailey, moltissimi medium, illusi da entità luminose della dimensione astrale - la sfera del miraggio - si crederanno in contatto diretto con Gesù, Buddha o un iniziato di un rango superiore. Perché essere modesti quando si è in grado di raggiungere il Cristo ogni mattina per chiedergli che tempo farà?
Constatiamo che l’impulso spirituale lanciato dalla Blavatsky – troppo forte per essere assimilato in tutte le sue conseguenze – è stato recuperato a vantaggio di una politica condotta da quelle che Steiner considerava come entità retrograde: i famosi «spiriti luciferini».
Per coloro che desiderano andare incontro a una vera nuova era interiore, occorre trovare l’impulso che favorisca una trasformazione dell’essere – la mutazione atomica del corpo eterico. È questa la chiave della civiltà energetica del futuro, che dovrà essere in armonia con le radiazioni dell’era dell’Acquario, «l’acqua viva» del rinnovamento spirituale.
Regna una certa confusione tra l’era dell’Acquario e l’Era d’Oro: occorre sapere che l’era dell’Acquario è solo un periodo incluso nel ciclo del Kali Yuga – l’Età Nera – che ebbe inizio 5000 anni or sono e che durerà altri… 400 000 anni. In attesa di vedere la fine del tunnel, è sempre possibile elevarsi verso un’era d’oro interiore. Poiché la vera Età d’Oro si raggiunge con la liberazione fuori dal tempo.
Pertanto, secondo la cronologia dell’India, abbiamo appena iniziato la discesa nell’età del ferro – il Kali Yuga – ciclo di decadenza e di materialismo, il che è facilmente ammissibile per coloro che hanno occhi per vedere.
Il ritorno ciclico dell’Era d’Oro avrà luogo in un futuro lontano, ma su una dimensione diversa dalla Terra: avverrà sul piano eterico, il settore celeste dalle «innumerevoli dimore», in cui vivremo in corpi immortali, e l’antica Terra sarà scomparsa. Ma coloro che vogliono credere al miraggio di una Nuova Era nel mondo materico, possono continuare ad aspettare… Sognare non è proibito, ma si può anche scegliere di svegliarsi.
Messo in linea il: 14.10.12 | Estratto da V.I.T.R.I.O.L. 10
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