Vortici di luce per accelerare la trasmissione dati
Un salto quantico nella tecnologia con
la scoperta di trasmissione dei dati attraverso i vortici di luce.
L’articolo comparso sull’Ansa ci parla di come sono stati ottenuti i
primi vortici di luce su un chip di silicio a basso costo: è un
importante passo in avanti delle tecnologie per immagazzinare e
trasportare informazioni con la luce.
La tecnica, alla quale la rivista Science
dedica la copertina, apre la strada alla possibilità di realizzazione
di microscopi molto più potenti di quelli attuali, di velocizzare la
trasmissione di dati e avvicina lo sviluppo dei futuri computer
quantistici.
La ricerca è stata condotta grazie alla
collaborazione internazionale di tre centri ricerca coordinati
dall’Università britannica di Bristol. Il chip in silicio realizzato dai
ricercatori britannici permette di produrre fasci di luce a
‘cavatappi’, ossia raggi luminosi che anziché viaggiare in modo lineare
producono dei veri e propri vortici.
Questo tipo di raggi trova oggi
applicazioni nella fotonica, ad esempio come ‘pinzette’ in grado di
manipolare oggetti micrometrici, e in via sperimentale nella
trasmissione delle informazioni attraverso le fibre ottiche oppure
wireless, come dimostrato recentemente da un esperimento realizzato in
Italia da Fabrizio Tamburini, dell’Università di Padova.
Normalmente la generazione di vortici di
luce avviene attraverso laser, lenti oppure ologrammi, strumenti molto
utilizzati nell’ambito di ricerca ma molto ingombranti per possibili
applicazioni commerciali.
A differenza dei metodi ‘tradizionali’
lo strumento realizzato dall’Università di Bristol è un chip migliaia di
volte più piccolo e realizzato con le normali tecnologie di
fabbricazione dei circuiti integrati.
Come hanno spiegato gli stessi ricercatori, tali chip possono essere realizzati a basso costo e in grandi quantità aprendo la possibilità ad applicazioni completamente nuove, in particolare nella comunicazione e nella manipolazioni di particelle microscopiche.
Come hanno spiegato gli stessi ricercatori, tali chip possono essere realizzati a basso costo e in grandi quantità aprendo la possibilità ad applicazioni completamente nuove, in particolare nella comunicazione e nella manipolazioni di particelle microscopiche.
fonte
segnidalcielo.it
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