Keshe: l’ultimatum ai governi e la creazione universale
08/12/2012
Mehran Tavakoli Keshe, l’ingegnere nucleare che ha dato vita alla Keshe Foundation e alla tecnologia MAGRAVS, fa il punto della situazione e lancia un ultimatum agli scienziati e ai governi mondiali: è
giunto il tempo di mettere in atto quanto è stato loro consegnato,
altrimenti le tecnologie e la conoscenza verranno consegnati
direttamente alle persone.
Gli
scienziati e le agenzie scientifiche che hanno lavorato a stretto
contatto con la Keshe Foundation nei mesi scorsi hanno potuto sondare
ogni specifico particolare dei brevetti e hanno riconosciuto la validità
della tecnologia MAGRAVS. I report prodotti, finora tenuti secretati,
verranno presto resi pubblicamente accessibili, ora che diversi governi
del pianeta dispongono della medesima tecnologia.
Keshe
avvisa che il tempo a disposizione dei governi per i loro processi
decisionali sta per concludersi e che qualsiasi minaccia di blocco della
tecnologia sarà seguita dall’immediato rilascio di ulteriori dettagli e
dal pieno sviluppo dei sistemi MAGRAVS a beneficio del pubblico. La
Keshe Foundation, infatti, si pone l’obiettivo di aumentare la qualità
della vita all’umanità intera e non quello di attrarre soggetti che
hanno un piano differente. È giunto il tempo di cambiare il destino
dell’umanità in un colpo solo.
L’ingegner
Keshe invita quindi chiunque sia realmente interessato a partecipare
allo sviluppo e al collaudo della tecnologia MAGRAVS, purché in possesso
di conoscenze e background adeguati, ad organizzarsi in gruppi
paritari, senza leader, per studiarne il funzionamento e mettere a punto
i primi prototipi di reattore. Per fare questo, egli ritiene
indispensabile abbattere qualsiasi barriera culturale, linguistica o
territoriale, unendosi tutti per garantire l’accesso ai benefici della
tecnologia a tutti i cittadini e le nazioni del mondo, senza
distinzione.
La Keshe
Foundation ha già sviluppato un prototipo di reattore, molto semplice
quanto altamente avanzato, che è stato mostrato in pubblico per la prima
volta alla delegazione scientifica intervenuta presso il Keshe
Foundation Center il 2 dicembre 2012. Secondo Keshe, lo spazio cosmico
non potrà più essere considerato un posto per sola gente appositamente
addestrata, poiché il reattore MAGRAV, una copia in scala ridotta
dell’universo in funzione, consentirà di ricreare la gravità terrestre,
pari a 1G, in qualsiasi punto dell’universo.
La posizione del governo italiano
Il governo
italiano ha ricevuto ufficialmente tutta la documentazione sulla
tecnologia MAGRAVS il 26 ottobre scorso presso la Cancelleria
Diplomatica dell’Ambasciata Italiana a Bruxelles, direttamente dalle
mani di M.T. Keshe. A beneficio di coloro che non hanno seguito la
vicenda, va detto che l’ambasciata italiana in Belgio è stata
letteralmente travolta da numerose sollecitazioni inoltrate
principalmente via email dai molti cittadini italiani interessati al
rilascio e all’adozione della tecnologia MAGRAVS.
La
consegna della tecnologia MAGRAVS al governo italiano è stata anche
oggetto di un’interrogazione parlamentare (C.4/18389) promossa dall’On.
Fabio Meroni, deputato della Lega, e presentata alla Camera dei Deputati
il 5 novembre scorso. Nella risposta, il Sottosegretario agli Affari
Esteri, Marta Dassù, conferma l’avvenuta consegna della documentazione e
afferma che “si sta provvedendo ad inviare tali file per un eventuale esame da parte degli Enti Competenti in materia”.
Il nostro governo, che non ha mai brillato per celerità d’azione se non
per sporchi interessi privati, dopo quaranta giorni dalla data di
consegna, quindi, non ha ancora provveduto a trasmettere questa preziosa
documentazione a laboratori ed università affinché sia consultata da
personale qualificato e ne vengano approfonditi i contenuti e le
potenzialità. Anzi ha scelto di trincerarsi dietro il termine “enti competenti in materia” senza specificare quali sarebbero questi organi e se sia prevista una qualche pianificazione in merito.
Ciò
dimostra purtroppo, qualora ve ne fosse bisogno, che la fantastica
opportunità offerta gratuitamente dalla Keshe Foundation al nostro
governo, in grado di rivoluzionare la nostra qualità della vita e di
risolvere i più urgenti problemi umanitari, non è stata ancora
seriamente valutata e presa nella dovuta considerazione. Evidentemente
il nostro governo ha questioni più urgenti e prioritarie, ad esempio la
bagarre per le prossime elezioni, il decreto liste pulite (che pulite
non saranno per niente) oppure, ironia della sorte, il decreto sviluppo
bis.
L’On.
Meroni, che ha l’indubbio merito di aver approfondito e sponsorizzato la
tecnologia Keshe ed ha voluto essere presente alla conferenza del 17
novembre scorso a Firenze per conoscere M.T. Keshe dal vivo, intende
organizzare un’audizione con l’ingegnere iraniano presso una delle
Commissioni Permanenti della Camera dei Deputati. In quella sede sono
intervenute circa 150 persone da tutta Italia, fra le quali molti
fisici, ingegneri e medici, che hanno potuto assistere alla descrizione
delle fasi di sviluppo della tecnologia e all’illustrazione delle
relative applicazioni in campo spaziale, energetico, medico, idrico e
alimentare.
In ogni
caso, per chiunque fosse interessato, M.T. Keshe sarà di nuovo in Italia
il 15 dicembre presso la Fiera del Garda a Montichiari (BS) per
presentare la tecnologia MAGRAVS e ricevere dalla Fondazione Zanetto il
premio “International Gold Talent”.
La roadmap della Keshe Foundation
M.T.
Keshe, sul forum della fondazione, ha illustrato la tabella di marcia
che intende attuale per aprire l’accesso alla tecnologia MAGRAVS ad un
numero limitato di informati e scienziati, dapprima con un processo di
condivisione e insegnamento, per poi arrivare allo sviluppo e al
collaudo dei primi prototipi funzionanti. L’intero processo richiede la
valutazione e la piena comprensione delle potenzialità della tecnologia
da parte dei collaboratori volontari e prevede la definizione di cosa
rilasciare di volta in volta nelle diverse fasi dello sviluppo.
La tabella di marcia consiste, in sintesi, nei seguenti passi:
- Entro il 15 dicembre l’allestimento di una nuova infrastruttura web, con le procedure e gli strumenti necessari a consentire il lavoro dei vari team di collaboratori volontari sulla tecnologia.
- 30 giorni dall’avviamento dei gruppi di lavoro per valutare e studiare approfonditamente la tecnologia.
- 3 mesi, ovvero orientativamente verso la fine di marzo, per completare lo sviluppo e il collaudo dei primi prototipi e mostrarne il funzionamento al pubblico.
La
fondazione Keshe fornirà le strutture necessarie e sosterrà i costi di
sviluppo dei prototipi. Grazie ai nuovi strumenti web che verranno
allestiti e alla produzione di filmati che illustreranno i test
condotti, migliaia di persone potranno assistere direttamente a tutte le
fasi progettuali e ai risultati conseguiti.
Il sistema
MAGRAVS sviluppato dalla fondazione negli ultimi sei mesi sarebbe già
molto avanzato e, nonostante le ridotte dimensioni (50cm di altezza e 30
cm di larghezza per 12 Kg di peso), avrebbe una capacità di
sollevamento calcolata in 40-50.000 ton a piena capacità. Non è mai
stato testato prima, ma Keshe spera che sia presto messo in funzione per
consentire a chiunque di vederne il funzionamento e di comprenderne
capacità e potenza.
La creazione universale
L’ingegnere
nucleare iraniano aveva già più volte parlato in pubblico della
possibilità di generare materia grazie all’utilizzo della tecnologia
MAGRAVS, una prospettiva già di per sé infinitamente interessante e che
aprirebbe opportunità di impiego in diversi campi. Ma ciò che mi ha più
profondamente colpito è stata la recente affermazione di Keshe
sull’assoluta necessità di comprendere appieno l’interazione della
polvere cosmica e dei campi magnetici e gravitazionali come mezzo che
consente di generare uno spettro di campi magnetici e, soprattutto, le
condizioni specifiche che portarono alla creazione della vita sul
pianeta Terra. Si, avete capito bene,la creazione della vita.
Secondo
Keshe, per la prima volta nella storia della scienza sarebbe possibile
spiegare e addirittura dimostrare il processo di creazione della vita,
nello stesso modo in cui ebbe luogo miliardi di anni fa e in cui
continua ad avvenire ancora oggi sul nostro pianeta. Questa sarebbe
anche una delle ragioni che hanno spinto la fondazione ad avviare il
programma di adozione della tecnologia MAGRAVS per la salute umana. Un
giorno, tutti potremo comprendere il processo della creazione perché il
sistema è parte di noi e saremo in grado di controllarlo senza dover
ricorrere a computer o altro tipo di ausili. Keshe afferma che esistono
diversi modi per ricreare le condizioni necessarie alla creazione della
vita come nelle stelle dell’universo, grazie al plasma, e ritiene
indispensabile giungere ad una comprensione profonda della creazione e
non limitarsi a seguire ed utilizzare ciecamente la tecnologia.
Veniamo dal mare
La
creazione della vita avrebbe avuto inizio nel mare e non sarebbe stata
possibile senza l’acqua come elemento fondamentale. Non in semplice
acqua condensata, quindi, ma nei livelli più bassi delle profondità
marine, dove l’acqua ha una composizione particolare ed è soggetta a
determinati campi magnetici e gravitazionali del pianeta. L’interazione
fra i campi magnetici e gravitazionali delle molecole d’acqua e i campi
terrestri, insieme ad una particolare composizione di gas,
indipendentemente dalle condizioni di pressione e temperatura, produce
l’incubatrice ideale in grado di trasformare i gas in un’energia
creatrice che dà origine alla vita. La stessa composizione in aria
aperta non può resistere e l’interazione degli elementi allo stato
solido è praticamente impossibile, ma nello stato liquido dell’acqua ai
livelli più profondi del mare, in presenza di NHOC e idrocarburi(HC), i
campi magnetici e gravitazionali formerebbero un particolare gel e la
vita avrebbe miracolosamente inizio.
In
definitiva, per creare la vita su questo pianeta basterebbe portare i
giusti gas e la corretta combinazione di campi magnetici e
gravitazionali a temperature e pressione ambiente, per assistere con i
nostri occhi alla creazione della vita secondo il processo universale.
Secondo Keshe, il nostro pianeta creerà sempre nuove forme di vita e non
si fermerà finché sarà mantenuta la variazione degli elementi, così
numerosi e diversificati, nei rispettivi campi magnetici e
gravitazionali che, combinati le enormi forze terrestri, facilitano la
composizione dei gas idrocarburi in organismi viventi.
Un’affermazione
sconvolgente, che qualcuno potrà trovare offensiva o farneticante, ma
che Keshe ritiene essere una verità assoluta che rappresenta l’accesso
all’intero mistero della creazione della vita su questo pianeta e che
può spiegare come mai la vita in questa forma è un’esclusività della
Terra.
L’umanità deve cambiare o si annienterà da sola
Secondo
Keshe, adesso l’uomo ha l’occasione di diventare creatore a sua volta,
ma non senza addossarsi l’enorme responsabilità di dover pensare ed
agire come un creatore, cioè in maniera giusta, altruista ed equa nel
rapportarsi al tutto universale. Stiamo per salire sul primo gradino
della lunga scala della conoscenza, ma c’è ancora molto da fare e
dobbiamo impegnarci per costruire le fondamenta nella giusta maniera, se
vogliamo realmente arrivare alla pace.
In una
lunga intervista rilasciata da M.T. Keshe a settembre, ad un certo punto
(1:31:30-1:32:30) egli fa un’affermazione abbastanza criptica,
addirittura commuovendosi visibilmente: “Con la tecnologia MAGRAVS
non esisteranno più guerre, perché tutti avremo lo stesso livello di
conoscenza e sapremo come annientarci l’un l’altro, col rischio di
annullarci.
L’uomo accetterà questa tecnologia, non perché privato della
facoltà di amare, ma perché liberato dalla paura della propria
esistenza. Noi non amiamo questa tecnologia, ma la prendiamo perché
sappiamo cosa ne faremo. Non ci sarà più nessuno di noi, nessuno di noi
sarà risparmiato, perché possiamo letteralmente portare noi stessi al punto del nulla, della non-esistenza”.
La
tecnologia, per quanto mirabolante e straordinaria sia, non potrà
salvare l’uomo. C’è un’enorme differenza fra la consapevolezza e la
coscienza, come ci spiega straordinariamente l’astrofisica Giuliana
Conforto nell’articolo “Progetto Coscienza”: la consapevolezza è
sapere, la coscienza è sentire. La tecnologia Keshe promette di
metterci in grado di sapere come nasce la vita, cos’è la materia e come
funziona l’intero universo. Ma sapere non basta, serve la coscienza di
ciò che realmente siamo, dobbiamo metterci in completa sintonia con la
vita, capire finalmente che il bene è di tutti o di nessuno, sentire con
il cuore che cosa veramente crea, alimenta, unisce, spiega e regola il
tutto: l’amore.
Ettore Guarnaccia
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