SOROS: “GIAPPONE FUGGE DA POLITICA MORTE, L’EUROZONA CI È DENTRO”
Lo afferma George Soros. Ma l’investitore tra i più ascoltati al mondo afferma anche che quanto la Bank of Japan sta facendo è “pericoloso”. Possibile fuga dallo yen e punto di non ritorno.
NEW YORK (WSI) – Con la maxi iniezione di liquidità appena inaugurata – e anticipata da molti mesi, “il Giappone da tentando di fuggire da 25 anni di lenta morte, da una politica che l’Europa che invece appena adottato”. Parola diGeorge Soros, che sottolinea quanto i due paesi siano al momento distanti in termini di politica monetaria. D’altronde, la Bank of Japan sta facendo di tutto per risollevare i fondamentali della sua economia, mentre invece Mario Draghi & company, ergo la Bce, si ostinano almeno per ora a tenere i tassi invariati, e a non annunciare alcuna misura straordinaria aggiuntiva. Questo, a fronte di un euro che sì è sceso, ma rimane secondo molti analisti ben apprezzato e dunque scollegato dalla realtà.
“Giappone ed Europa si stanno nuovendo in direzioni opposte. Il Giappone sta fuggendo mentre l’Europa sta iniziando (ad adottare quella politica di lenta morte”, ha continuato in una intervista rilasciata alla Cnbce il presidente di Soros Fund Management.
Ma attenzione: Soros non si complimenta con il Giappone, visto che quanto il paese sta facendo “è piuttosto pericoloso”. Inoltre: “la quantità diquantitative easing che (il governatore Haruhiko Kuroda della Bank of Japan) sta immettendo è la stessa degli Stati Uniti; ma il Giappone ha una dimensione di appena un terzo rispetto agli Usa, dunque la manovra è tre volte potente rispetto” a quelle della Fed. (in una situazione in cui i debiti del paese non accennano a diminuire, tutt’altro).
Di conseguenza, “se continueranno a fare quanto hanno iniziato, non saranno in grado di fermarsi. Se lo yen continua a scendere, cosa che sta facendo, e i cittadini giapponesi ritengono che sia propenso a continuare a calare, e vorranno depositare i loro soldi all’estero, allora la flessione della valuta potrebbe assumere le dimensioni di una valanga”.
Dalla metà di novembre la moneta è scesa -21% circa, calando nelle ultime ore a 97 contro il dollaro, e molti strategist ritengono che il suo valore possa arrivare a 100-110 entro la fine dell’anno.
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