Spagna: in questa città la disoccupazione è allo 0% e una casa costa 15 euro al mese.
(E se si può fare lì, si può fare anche qua).
IVIGLIA
(WSI) – Nel cuore dell’Andalusia, esattamente al centro del quadrilatero formato
da Siviglia, Cordoba, Granada e Malaga, c’è un piccolo centro chiamatoMarinaleda,
dove avvengono cose fuori dal comune. Qui il tasso di disoccupazione
è dello zero per
cento, comprare un appartamento costa 15 euro al mese, così come la mensa
scolastica per i bambini, la terra viene lavorata a mano in maniera ecologica ed
ecocompatibile.
Strano
che ciò accada proprio nella regione colpita più duramente dalla crisi,
l’Andalusia, all’interno di una Spagna vessata da durissime politiche di
austerità. Ma tant’è. Marinaledarappresenta
agli occhi di molti una sorta dimoderna
utopia socialista.
Al
suo sindaco, l’alcalde Juan
Manuel Sánchez Gordillo non manca proprio niente del lìder rivolucionario,
quasi più sudamericano che spagnolo: barba folta e grigia, camicia aperta sul
petto e pantaloni sdruciti, una passione per la lotta di classe e per i discorsi
coinvolgenti.
Per
farsi un’idea basta guardare il video qua sotto: il suo giuramento come deputato
davanti al parlamento andaluso.
Davanti
agli altri deputati, che hanno reazioni che oscillano fra l’attonito e il
divertito, Sánchez Gordillo pronuncia il seguente discorso: “Davanti alla legge
prometto e mi riprometto di lottare con tutte le mie forze per sovvertire il
sistema di produzione capitalistico. Quindi mi dichiaro ribelle alla dittatura
del mercato, alle sue ricette e i suoi mandati. Mi impegno anche a combattere
con tutte le mie forze per questa nazione senza sovranità che è l’Andalusia. Mi
impegno inoltre a dare voce a chi non partecipa al voto in Parlamento come per
la strada. Viva l’Andalusia libera!”.
Sánchez
Gordillo è una figura storica all’interno del Sindacato dei lavoratori agricoli,
il Soc, cuore del Sindacato andaluso dei lavoratori (Sat). Sindaco di Marinaleda
lo è diventato dal 1979, nelle prime elezioni libere dopo la dittatura di
Franco. Da allora non ha più abbandonato la carica grazie al supporto della
popolazione. Mi racconta un amico andaluso che una volta un gruppo di militanti
di destra passò per il paese a fare propaganda ma fu cacciato dagli abitanti con
tanto di pomodori lanciati addosso.
Come
primo provvedimento il nuovo sindaco cambiò il nome di alcune vie, intitolate ai
vincitori della guerra civile. Così calle Muñoz Grandes diventa calle Che
Guevara, plaza de España diventa plaza del pueblo, quella intitolata a Francisco
Franco viene intitolata a Salvador Allende.
Ma
la popolazione restava per lo più povera, i contadini senza terra. Iniziò così
negli anni Ottanta una lunga lotta dei campesinos per conquistare la terra dei
grandi proprietari terrieri. Al grido di “la terra a chi lavora!” molte tenute
furono occupate e infine confiscate per essere affidate ai lavoratori. Nel 1991
i 1.200 ettari della tenuta “El Humoso” (Il Fumoso), di proprietà del duca di
Infantado, venne ceduta al comune perché fosse assegnata alla popolazione più
povera.
Oggi
buona parte della popolazione lavora per Cooperativa
Humar - Marinaleda SCA, creata dagli stessi lavoratori, per gestire i
terreni conquistati dopo anni di lotta. Sul suo sito internet si legge che il
suo “obiettivo non è il profitto privato, ma la creazione di posti di lavoro con
la vendita di prodotti agricoli sani e di qualità”. Tutti possono lavorare nella
cooperativa, e tutti percepiscono il medesimo stipendio di 1.200 euro al mese.
Così, mentre l’Andalusia ha una disoccupazione che viaggia attorno al 30 per
cento, a Marinaleda nessuno è senza lavoro:l’occupazione
è del 100 per cento.
E
in contrasto con la bolla
edilizia che in tutta la Spagna aveva fatto impennare i costi delle case, a
Marinaleda un appartamento di 90 metri quadri con terrazzo costava, e costa, 15
euro al mese. Così scriveva El Mundo nel 2007, in piena crescita della bolla:
“Mentre la maggior parte degli spagnoli si chiede se gli appartamenti non sono
fatti di lingotti d’oro invece che di mattoni, visto che il prezzo medio di una
casa – 220.000 € per una di seconda mano – equivale a nove volte uno stipendio
annuale, e politici affrontano il problema con l’adozione di misure controverse
come l’espropriazione temporanea di appartamenti vuoti per metterli in affitto,
in Marinaleda comprare una casa costa 15 euro al mese. Nessun errore di stampa:
15,52 euro per la precisione, considerando i 50 centesimi per la ricevuta
bancaria.” Il comune fornisce a chi ha bisogno di un’abitazione il terreno per
costruirla e fornisce assistenza e aiuto nella realizzazione.
Recentemente
il sindaco Sánchez Gordillo è balzato all’onore della cronaca nazionale ed
internazionale per un’azione dimostrativa molto significativa: assieme ad altri
200 rappresentanti sindacali è entrato nel supermercato Mercadona mettendo in
atto una espropriazione di alcuni beni alimentari di prima necessità per poi
distribuirli alla parte più povera della popolazione.
I
detrattori di Marinaleda e del suo sindaco sostengono che un tale modello
funziona grazie aicontributi
che il comune riceve dal resto dell’Andalusia. I marinaleños rispondono che
invece tutto si basa sul lavoro volontario e sulla fiducia reciproca. Ad ogni
modo, data la situazione drammatica del resto del paese, e di buona parte
dell’Europa, Marinaleda è oggi una sorta di miraggio per molti spagnoli.
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