LA SANTA SEDE DECIDE SU MEDJUGORJE: IL CARDINALE RUINI CHIUDE L’INCHIESTA SULLE APPARIZIONI E PAOLO BROSIO AZZARDA UN’IPOTESI DI RICONOSCIMENTO.
di Paolo Brosio
Cari Amici lettori dei libri e del sito,
il 18 gennaio 2014 resterà una data storica per la Chiesa e le apparizioni mariane nel mondo. Nel tardo pomeriggio di sabato, dopo tre anni e dieci mesi di riunioni riservate, testimonianze e audizioni dei veggenti, interrogatori dei frati francescani, acquisizioni di prove documentali, fotografiche e filmati che rievocano la storia e i momenti salienti di trentatre anni di apparizioni a Medjugorje la documentazione della Commissione Internazionale d’Inchiesta e le sue conclusioni, obbligatorie e non vincolanti, sono state trasmesse ieri dal presidente Cardinale Camillo Ruini alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Il lavoro si è concluso con una dichiarazione finale sui contenuti della quale si mantiene per ora il più fitto riserbo.
L’esame dell’ex Santo Uffizio durerà alcuni mesi ma l’ultima parola comunque spetterà a Papa Francesco. Può darsi che il giudizio formulato nei quasi quattro anni di lavoro istruttorio della commissione presieduta da Ruini non coincida poi con la decisione della congregazione della Dottrina della Fede, così come può anche darsi che invece ci sia piena identità di vedute. Comunque, il giudizio non potrà essere definitivo né totale in quanto che le apparizioni sono tuttora in atto e sono addirittura quotidiane per tre dei sei veggenti: Vicka che risiede ancora a Medjugorje, Marija sposata in Italia e Ivan che vive negli Stati Uniti a Boston. In altri termini non è possibile in questo momento esprimersi in maniera definitiva sulla soprannaturalità delle apparizioni poiché sono in atto.
Cari amici lettori, a questo punto, così come ho fatto nel corso dell’intervista rilasciata al TG5 delle 20.00 di sabato 18 gennaio 2014, azzardo un ragionamento e poi un’ipotesi di decisione della Commissione Internazionale d’Inchiesta e di quello che potrà formulare la Congregazione della Dottrina della Fede: Medjugorje, a mio personale e sindacabile giudizio, verrà riconosciuta come “Luogo di culto e di preghiera dalla Santa Sede”, il che implica anche un riconoscimento della Parrocchia di Medjugorje come Santuario internazionale che molto probabilmente verrà sottoposto al controllo diretto della Santa Sede e verrà estromesso dalla giurisdizione ecclesiastica della Diocesi di Mostar.
Il che significa che il Vescovo Ratko Peric, non potrà più gestire l’attività spirituale, amministrativa del santuario e che, se così fosse, le parrocchie e le diocesi potranno organizzare viaggi a Medjugorje e non più affidarsi a privati. Da sempre c’è un forte contrasto fra frati francescani minori della provincia di Mostar e i Vescovi dell’Erzegovina. Tutto ciò ha un fondamento storico ed era iniziato nel corso dei secoli prima delle apparizioni del 1981. Come noto per quasi cinquecento anni fino alla fine del 1800 i musulmani turchi di Istanbul avevano conquistato gran parte dei Balcani. Conseguenza di questa invasione in zone geografiche fortemente cattoliche, è stata la fuga verso Vienna e Venezia dei sacerdoti diocesani e dei Vescovi.
Le parrocchie sono rimaste vuote e occupate dai frati francescani che sono rimasti con il popolo nonostante le vessazioni, le torture e le limitazioni dei diritti civili, amministrativi e religiosi imposti dal regime turco. Così anche la parrocchia di Medjugorje è stata occupata dai frati francescani minori che non hanno mai abbandonato, a costo della vita, il popolo di Bosnia, della regione Erzegovina e della Croazia. Poi ci sono state le devastazioni della prima guerra mondiale scoppiata a Sarajevo, capitale della Bosnia, le rovine della seconda guerra mondiale al termine della quale ha preso il sopravvento il regime comunista di Tito che per cinquant’anni fino al 1990 ha imposto una dittatura in nome della ragione di stato di stampo marxista costringendo ancora una volta il popolo e la chiesa a forti limitazioni della libertà religiosa.
C’è stata la sanguinosa guerra civile che ha tormentato la ex Jugoslavia dal 1990 al 1995-96. Solo nei primi anni del 2000 queste popolazioni hanno cominciato a respirare, la Madonna dal 1981 ad oggi ha dato loro la speranza, la forza e il coraggio di andare avanti fra distruzioni, morti e centinaia di migliaia di feriti, mutilati e stupri etnici di una violenza inaudita fra cristiano-ortodossi di etnia serba, cattolici cristiani di etnia croata e musulmani. Dal punto di vista religioso la grande svolta c’è stata a mio giudizio nel capodanno del 2009-2010 quando il Cardinale Christoph Schonborn, arcivescovo di Vienna, primate d’Austria, grande e raffinato teologo, allievo di Benedetto XXVI all’Università di Ratisbona in Germania, si è presentato a sorpresa a Medjugorje celebrando la Messa solenne di mezzanotte e paragonando i veggenti ai pastori della natività di Betlemme che hanno visto e udito gli angeli e riferito a Giuseppe e Maria.
Non solo, Schonborn, dopo tre giorni da pellegrino, durante i quali l’ho intervistato in esclusiva per Canale 5 e Rai Uno, ha dichiarato solennemente: “Sapevo dei grandi frutti di Medjugorje ma non conoscevo l’albero. Sono venuto qui ed ho potuto prendere atto della grazia e della misericordia infinita di Dio e della Madonna che si può trovare in questo luogo che una delle più importanti sorgenti spirituali del mondo. Se non ci fosse stata Medjugorje avrei chiuso i seminari della mia Diocesi e in molte città dell’Austria. Questo luogo è una fucina di conversioni e vocazioni. “Dunque, Medjugorje come il più grande confessionale del mondo a cielo aperto e allora posso ben dirvi cari amici lettori e del mio sito che il Vaticano non potrà ignorare la valanga di frutti che arrivano da Medjugorje: centinaia di casi di guarigioni inspiegabili, vocazioni, conversioni e segni prodigiosi che ogni giorno vengono documentati, fotografati e filmati da studiosi, giornalisti e semplici pellegrini che a loro volta amplificano e propagano i fatti straordinari che continuano a verificarsi nel triangolo spirituale compreso tra la chiesa di San Giacomo, il monte Krizevac e la collina della apparizioni, il Podbrdo.
Il che significa che il Vescovo Ratko Peric, non potrà più gestire l’attività spirituale, amministrativa del santuario e che, se così fosse, le parrocchie e le diocesi potranno organizzare viaggi a Medjugorje e non più affidarsi a privati. Da sempre c’è un forte contrasto fra frati francescani minori della provincia di Mostar e i Vescovi dell’Erzegovina. Tutto ciò ha un fondamento storico ed era iniziato nel corso dei secoli prima delle apparizioni del 1981. Come noto per quasi cinquecento anni fino alla fine del 1800 i musulmani turchi di Istanbul avevano conquistato gran parte dei Balcani. Conseguenza di questa invasione in zone geografiche fortemente cattoliche, è stata la fuga verso Vienna e Venezia dei sacerdoti diocesani e dei Vescovi.
Le parrocchie sono rimaste vuote e occupate dai frati francescani che sono rimasti con il popolo nonostante le vessazioni, le torture e le limitazioni dei diritti civili, amministrativi e religiosi imposti dal regime turco. Così anche la parrocchia di Medjugorje è stata occupata dai frati francescani minori che non hanno mai abbandonato, a costo della vita, il popolo di Bosnia, della regione Erzegovina e della Croazia. Poi ci sono state le devastazioni della prima guerra mondiale scoppiata a Sarajevo, capitale della Bosnia, le rovine della seconda guerra mondiale al termine della quale ha preso il sopravvento il regime comunista di Tito che per cinquant’anni fino al 1990 ha imposto una dittatura in nome della ragione di stato di stampo marxista costringendo ancora una volta il popolo e la chiesa a forti limitazioni della libertà religiosa.
C’è stata la sanguinosa guerra civile che ha tormentato la ex Jugoslavia dal 1990 al 1995-96. Solo nei primi anni del 2000 queste popolazioni hanno cominciato a respirare, la Madonna dal 1981 ad oggi ha dato loro la speranza, la forza e il coraggio di andare avanti fra distruzioni, morti e centinaia di migliaia di feriti, mutilati e stupri etnici di una violenza inaudita fra cristiano-ortodossi di etnia serba, cattolici cristiani di etnia croata e musulmani. Dal punto di vista religioso la grande svolta c’è stata a mio giudizio nel capodanno del 2009-2010 quando il Cardinale Christoph Schonborn, arcivescovo di Vienna, primate d’Austria, grande e raffinato teologo, allievo di Benedetto XXVI all’Università di Ratisbona in Germania, si è presentato a sorpresa a Medjugorje celebrando la Messa solenne di mezzanotte e paragonando i veggenti ai pastori della natività di Betlemme che hanno visto e udito gli angeli e riferito a Giuseppe e Maria.
Non solo, Schonborn, dopo tre giorni da pellegrino, durante i quali l’ho intervistato in esclusiva per Canale 5 e Rai Uno, ha dichiarato solennemente: “Sapevo dei grandi frutti di Medjugorje ma non conoscevo l’albero. Sono venuto qui ed ho potuto prendere atto della grazia e della misericordia infinita di Dio e della Madonna che si può trovare in questo luogo che una delle più importanti sorgenti spirituali del mondo. Se non ci fosse stata Medjugorje avrei chiuso i seminari della mia Diocesi e in molte città dell’Austria. Questo luogo è una fucina di conversioni e vocazioni. “Dunque, Medjugorje come il più grande confessionale del mondo a cielo aperto e allora posso ben dirvi cari amici lettori e del mio sito che il Vaticano non potrà ignorare la valanga di frutti che arrivano da Medjugorje: centinaia di casi di guarigioni inspiegabili, vocazioni, conversioni e segni prodigiosi che ogni giorno vengono documentati, fotografati e filmati da studiosi, giornalisti e semplici pellegrini che a loro volta amplificano e propagano i fatti straordinari che continuano a verificarsi nel triangolo spirituale compreso tra la chiesa di San Giacomo, il monte Krizevac e la collina della apparizioni, il Podbrdo.
Come sostiene anche il mio amico Antonio Socci non a caso Giovanni Paolo II arrivò a dire: “Medjugorje è il centro spirituale del mondo”. E poi il 24 novembre 1993, Papa Wojtyla ricevendo i vescovi dell’Oceano Indiano e conversando con loro a cena disse: “I messaggi della Madonna a Medjugorje sono la chiave per comprendere ciò che avviene e ciò che avverrà nel mondo”. Insomma, non credo proprio che da questa documentazione – come argomenta anche Antonio Socci sul suo sito www.antoniosocci.com - con la quale si è chiuso il lavoro della Commissione Internazionale d’Inchiesta presieduta da Ruini, si possa arrivare ad una bocciatura che condanni il fenomeno Medjugorje come se fosse una truffa da cui ci si deve guardare. Come ho detto sarà improbabile un riconoscimento definitivo perché le apparizioni sono in atto mentre sarà più probabile una dichiarazione sul tipo di quella che ho evidenziato.
C’è chi storce il naso sul fatto che la Madonna possa, a Medjugorje, parlare per così tanto tempo e continuare a farlo tutt’oggi. Anche qui, niente di strano: a Laus, in Francia, la Madonna apparve alla pastorella Benedetta Rencurel dal 1664 al 1718 quindi per 54 anni e queste apparizioni sono state ufficialmente riconosciute dalla chiesa soltanto nel 2008. Il punto fondamentale sono i frutti di Medjugorje e come dice il Vangelo “Non c’è albero che dia frutti cattivi, né albero cattivo che dia frutti buoni. Ogni albero si riconosce dai suoi frutti” (Luca cap.6-43,44) e come abbiamo visto i frutti di Medjugorje sono assolutamente straordinari. Come sosteneva il Cardinal Tonini, che era felice della mia conversione e ho avuto modo di incontrarlo più volte, e come ebbe a dire lo scrittore Vittorio Messori il fenomeno di Medjugorje rappresenta il maggior movimento di masse cattoliche del post concilio. Detto in parole povere vanno là milioni di persone e si convertono. Come dice il mio amico e collega Antonio Socci : “Tanti tornano alla Fede, ai sacramenti e alla preghiera, alla penitenza in un mondo che invece ha imboccato la china opposta, quella dell’anti cristianesimo accanito. “Cari amici una volta anch’io ero lontano da Dio, lo sanno tutti, poi il 2 febbraio 2009 sono arrivato sulla cima della collina del Podbrdo e per me è cambiato il mondo.
C’è chi storce il naso sul fatto che la Madonna possa, a Medjugorje, parlare per così tanto tempo e continuare a farlo tutt’oggi. Anche qui, niente di strano: a Laus, in Francia, la Madonna apparve alla pastorella Benedetta Rencurel dal 1664 al 1718 quindi per 54 anni e queste apparizioni sono state ufficialmente riconosciute dalla chiesa soltanto nel 2008. Il punto fondamentale sono i frutti di Medjugorje e come dice il Vangelo “Non c’è albero che dia frutti cattivi, né albero cattivo che dia frutti buoni. Ogni albero si riconosce dai suoi frutti” (Luca cap.6-43,44) e come abbiamo visto i frutti di Medjugorje sono assolutamente straordinari. Come sosteneva il Cardinal Tonini, che era felice della mia conversione e ho avuto modo di incontrarlo più volte, e come ebbe a dire lo scrittore Vittorio Messori il fenomeno di Medjugorje rappresenta il maggior movimento di masse cattoliche del post concilio. Detto in parole povere vanno là milioni di persone e si convertono. Come dice il mio amico e collega Antonio Socci : “Tanti tornano alla Fede, ai sacramenti e alla preghiera, alla penitenza in un mondo che invece ha imboccato la china opposta, quella dell’anti cristianesimo accanito. “Cari amici una volta anch’io ero lontano da Dio, lo sanno tutti, poi il 2 febbraio 2009 sono arrivato sulla cima della collina del Podbrdo e per me è cambiato il mondo.
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