La cannabis terapeutica made in Puglia è legge
La norma approvata all’unanimità dal consiglio regionale: via ai progetti pilota per la produzione locale dei farmaci
22 luglio 2014
Sì alla coltivazione della cannabis terapeutica e alla produzione dei farmaci a base di cannabinoidi in Puglia. All’unanimità il Consiglio regionale della Puglia ha approvato la legge che consente l’avvio di progetti pilota per la sperimentazione, in collaborazione con lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze o con altri soggetti autorizzati, di procedure per produzione dei medicinali.
Oggi acquistare il farmaco dall’estero costa tra i 15 e i 20 euro al grammo contro un costo di produzione in loco stimato in 1,55. Obiettivo della legge è dunque fare in modo che anche qui come nei paesi del Nord Europa, la cannabis possa essere prodotta e venduta per fini terapeutici con un risparmio sul prezzo del medicinale per il sistema sanitario di circa dieci volte. La Regione potrà inoltre attivare partnership di ricerca e valutazione con le università della Puglia, associazioni e altri soggetti portatori di interesse o di competenze specifiche.
Per ridurre le spese relative all’acquisto e alla preparazione di medicinali cannabinoidi, la Giunta Regionale verificherà, entro 3 mesi dall’entrata in vigore della legge, la possibilità di centralizzare acquisti, stoccaggio e distribuzione alle farmacie ospedaliere abilitate, avvalendosi di strutture regionali. La norma – è stato detto – consente di attivare un percorso virtuoso coerente con le politiche della Regione Puglia, tra le prime in Italia a sperimentare la somministrazione controllata di medicinali – acquistati in Olanda – attraverso le strutture sanitarie, messa a regime in particolare in tutte le farmacie della Asl di Lecce.
Ed è proprio in Salento che la battaglia per il riconoscimento dei farmaci ha avuto inizio con la fondazione del primo Cannabis social club d’Italia e con la battaglia di alcuni giovani malati di Sla che hanno trovato nel sindaco di Racale, nel Leccese, un alleato disposto a offrire i terreni comunali per la coltivazione.
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale e proponente Sergio Blasi, che ha definito il provvedimento “una legge di grande civiltà e un segnale al governo nazionale per sollecitarlo su un tema che riguarda migliaia di malati e consente l’accesso alle cure anche alle fasce di popolazione indigenti”. Solo pochi giorni fa, inoltre, l’azienda farmaceutica Farmalabor di Canosa di Puglia è stata autorizzata dal ministero della Salute al commercio all’ingrosso di preparazioni a base di cannabis, diventando, così, una delle due uniche imprese italiane a poterle commercializzare.
Fonte: bari.repubblica.it
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