La malattia mentale simboleggia la “nascita di un
guaritore”?
Di Dott.ssa Daniela Mascaro
Secondo gli sciamani la
malattia mentale simboleggia la “nascita di un guaritore”, spiega
Malidoma Patrice Somé. I disturbi mentali sono emergenze spirituali,
crisi spirituali e devono essere presi in considerazione come tali per
aiutare il guaritore a “nascere”.
Ciò che nella cultura
Occidentale viene visto come malattia, il popolo Dagara lo considera una
“buona notizia dall’altro mondo”. La persona che sta attraversando la
crisi è stata scelta come mezzo per comunicare un messaggio alla
comunità dal regno dello spirito.
“Disturbi mentali e
disturbi comportamentali di ogni tipo sono tutti segni che due energie
incompatibili si sono fuse nello stesso campo,” dice il Dott. Somé.
Questi disturbi si verificano quando la persona non viene assistita nel
rapportarsi con la presenza dell’energia del regno dello spirito.
Una delle cose che il Dott.
Somé notò quando arrivò negli Stati Uniti nel 1980 per i suoi studi
universitari fu il modo in cui l’Occidente tratta la malattia mentale.
Quando un suo collega fu ricoverato in un istituto mentale a causa di “depressione nervosa” il Dott. Somè decise di andare a fargli visita. Non sapeva però che questa visita sarebbe stata per lui una fonte di riflessione.
Quando un suo collega fu ricoverato in un istituto mentale a causa di “depressione nervosa” il Dott. Somè decise di andare a fargli visita. Non sapeva però che questa visita sarebbe stata per lui una fonte di riflessione.
“Ero
così scioccato. Quella fu la prima volta che mi sono ritrovato faccia a
faccia con ciò che viene fatto qui alle persone che presentano gli
stessi sintomi che ho visto nel mio villaggio”.
Ciò che colpì il Dott. Somè fu che l’attenzione ai sintomi era basata sulla patologia, sull’idea che quella condizione era qualcosa che doveva essere fermata.
Questa visione era in completa opposizione con il modo in cui la sua cultura considera questa situazione.
Ciò che colpì il Dott. Somè fu che l’attenzione ai sintomi era basata sulla patologia, sull’idea che quella condizione era qualcosa che doveva essere fermata.
Questa visione era in completa opposizione con il modo in cui la sua cultura considera questa situazione.
Mentre si guardava intorno
nel reparto osservando i pazienti, alcuni in camicie di forza, altri
tenuti in celle perchè sotto farmaci, altri urlando, fece questa
considerazione: “Così è questo il modo
in cui i guaritori che stanno tentando di nascere vengono trattati in
questa cultura. Che peccato! Che peccato che una persona finalmente
allineata con la potenza dall’altro mondo venga così sprecata”.
Noi occidentali non siamo
educati ad affrontare e riconoscere l’esistenza di fenomeni psichici, di
un mondo spirituale. In effetti le abilità psichiche sono quasi
denigrate.
Quando le energie del mondo
spirituale emergono in una psiche occidentale, l’individuo è
completamente incapace di integrarle o anche soltanto di riconoscere
cosa sta accadendo. Il risultato è tremendo: senza il giusto contesto e
assistenza nei rapporti con un altro livello di realtà la persona è
considerata folle.
Il dosaggio pesante di farmaci anti-psicotici aggrava poi il problema e impedisce l’integrazione delle due energie che potrebbe portare allo sviluppo dell’anima e alla crescita dell’individuo che ha ricevuto queste energie.
Il dosaggio pesante di farmaci anti-psicotici aggrava poi il problema e impedisce l’integrazione delle due energie che potrebbe portare allo sviluppo dell’anima e alla crescita dell’individuo che ha ricevuto queste energie.
Nel reparto di salute
mentale il Dott.Somè vide molti esseri in giro fra i pazienti, “entità”
che sono invisibili alla maggior parte delle persone ma che gli sciamani
e sensitivi sono in grado di vedere.
“Sono loro la causa della crisi in queste persone”, ha detto. Gli sembrò che questi esseri stessero cercando di eliminare i farmaci e i loro effetti dai corpi delle persone con cui stavano cercando di fondersi, aumentando così il dolore dei pazienti.
“Gli esseri agivano quasi come una sorta di escavatore nel campo energetico delle persone. Le persone a cui stavano facendo tutto ciò urlavano e basta” ha detto. Non poteva più stare in quell’ambiente e dovette andar via.
“Sono loro la causa della crisi in queste persone”, ha detto. Gli sembrò che questi esseri stessero cercando di eliminare i farmaci e i loro effetti dai corpi delle persone con cui stavano cercando di fondersi, aumentando così il dolore dei pazienti.
“Gli esseri agivano quasi come una sorta di escavatore nel campo energetico delle persone. Le persone a cui stavano facendo tutto ciò urlavano e basta” ha detto. Non poteva più stare in quell’ambiente e dovette andar via.
Nella tradizione Dagara la
comunità aiuta la persona a conciliare le energie di entrambi i
mondi. La persona così è in grado di essere un ponte tra i mondi e
aiutare gli altri con le informazioni e le guarigioni di cui hanno
bisogno.
La crisi spirituale si conclude con la nascita di un nuovo guaritore.
La crisi spirituale si conclude con la nascita di un nuovo guaritore.
Gli esseri che stavano
aumentando la sofferenza dei pazienti in ospedale stavano in effetti
cercando di fondersi con loro per trasmettere dei messaggi dall’altro
mondo. Le persone con cui avevano scelto di unirsi non ricevevano
assistenza per imparare a essere un ponte tra i mondi e tentativi di
unione degli esseri erano falliti.
Il risultato è stato il mantenimento del disordine iniziale dell’energia e l’aborto della nascita di un guaritore.
Il risultato è stato il mantenimento del disordine iniziale dell’energia e l’aborto della nascita di un guaritore.
“La cultura occidentale ha sempre ignorato la nascita di un guaritore”, afferma il dottor Somé. “Di
conseguenza, ci sarà una tendenza dall’altro mondo a continuare a
provare con quante più persone possibile, nel tentativo di attirare
l’attenzione di qualcuno”. Gli spiriti sono attratti da persone i cui sensi non sono stati anestetizzati, “La sensibilità è praticamente letta come un invito a entrare”, osserva.
Coloro che sviluppano i
cosiddetti disturbi mentali sono più sensibili ed ecco perchè le entità
del mondo dello spirito li scelgono, nella cultura occidentale sono
considerai semplicemente ipersensibili.
Le culture indigene non la vedono in questo modo e di conseguenza le persone effettivamente sensibili non si sentono troppo sensibili, sanno semplicemente che il loro compito è fare da ponte tra i due mondi.
Le culture indigene non la vedono in questo modo e di conseguenza le persone effettivamente sensibili non si sentono troppo sensibili, sanno semplicemente che il loro compito è fare da ponte tra i due mondi.
Come trattano gli sciamani quella che in Occidente è chiamata Schizofrenia?
La schizofrenia è caratterizzata da una speciale “ricettività a un flusso di immagini e informazioni che non possono essere controllate”, ha detto il dottor Somé. “Quando
questa condizione si verifica in un momento che non viene scelto
personalmente, e in particolare quando si tratta di immagini che fanno
paura e non coerenti, la persona va in delirio”.
In questa situazione è
necessario prima separare l’energia della persona dalle energie
estranee, utilizzando la pratica sciamanica (nota come “sweep”) per
cancellare la seconda aura della persona. Con la pulizia del campo
energetico la persona non viene investita da marea di informazioni e
non ha più ragione di essere spaventata e turbata, spiega il dottor
Somé.
Dopodichè è possibile
aiutare la persona ad allinearsi con l’energia dello spirito che sta
cercando di venire dall’altro mondo passando attraverso la persona e far
nascere il guaritore. e? il blocco di questo passaggio in cui lo
spirito sta cercando di emergere che crea problemi.
“L’energia del guaritore è un’energia ad alta tensione”, osserva. “Quando è bloccato, brucia la persona. E ‘come un corto circuito. Questo è il motivo per cui può essere davvero spaventoso e capisco perché questa cultura preferisce confinare queste persone”.
Ancora una volta, l’approccio sciamanico è quello di lavorare sull’allineamento delle energie, non c’è blocco e la persona può diventare il guaritore che è destinato ad essere.
“L’energia del guaritore è un’energia ad alta tensione”, osserva. “Quando è bloccato, brucia la persona. E ‘come un corto circuito. Questo è il motivo per cui può essere davvero spaventoso e capisco perché questa cultura preferisce confinare queste persone”.
Ancora una volta, l’approccio sciamanico è quello di lavorare sull’allineamento delle energie, non c’è blocco e la persona può diventare il guaritore che è destinato ad essere.
Bisogna sottolineare però
che non tutti gli esseri spirituali che entrano nel campo energetico di
una persona sono lì per promuovere la nascita di un guaritore. Ci sono
anche energie negative pure, presenze indesiderate nell’aura. In questi
casi l’approccio sciamanico è quello di rimuoverli dall’ aura, piuttosto
che lavorare per allineare le energie discordanti.
Alex: Pazzo negli Stati Uniti, Guaritore in Africa
Per testare la sua
convinzione che la visione sciamanica della malattia mentale vale anche
per il mondo occidentale, così come nelle culture indigene, il Dottor
Somè portò con sè un malato mentale al suo ritorno in Africa, nel suo
villaggio. “Sono stato spinto dalla mia
curiosità di scoprire se c’è verità nell’idea che la malattia mentale
sia collegata all’allineamento con un essere proveniente da un altro
mondo” ha detto il Dott. Somé.
Alex aveva 18 anni, aveva
avuto un crollo psicotico all’età di 14. Aveva allucinazioni, tendenze
suicide e aveva attraversato cicli di depressione pericolosamente gravi.
Era in un ospedale psichiatrico, sotto farmaci, ma non stava guarendo. “I genitori avevano fatto di tutto, senza successo” ha detto il Dott. Somé.“Non sapevano cos’altro fare”.
Con il loro permesso, il Dott. Somè portò Alex con se in Africa. “Dopo
otto mesi lì, Alex era diventato abbastanza normale. E’ stato in grado
di aiutare i guaritori nelle guarigioni; stava seduto con loro tutto il
giorno e li aiutava, li assisteva in quello che stavano facendo con i
loro pazienti . . . Ha trascorso circa quattro anni nel mio villaggio”.
Alex era rimasto per scelta, non perché aveva bisogno di essere guarito. Si sentiva “molto più sicuro in Africa che in America”.
Alex era rimasto per scelta, non perché aveva bisogno di essere guarito. Si sentiva “molto più sicuro in Africa che in America”.
Per allineare la sua
energia con quella dell’essere spirituale Alex ha attraversato un
rituale sciamanico leggermente diverso da quello utilizzato con le
persone della cultura Dagara. “Il risultato è stato simile, anche se il rito non era letteralmente lo stesso “,
spiega il Dott. Somé. Il fatto che allineare l’energia
abbia funzionato per guarire Alex ha dimostrato al Dott. Somè che la
connessione tra mondo spirituale e malattia mentale è davvero
universale.
Dopo il rituale, Alex ha iniziato a condividere i messaggi che lo spirito aveva per questo mondo.
L’intera esperienza lo ha portato ad andare al college per studiare psicologia. Ha deciso di tornare negli Stati Uniti dopo quattro anni perché “ha scoperto che tutte le cose che doveva fare erano state fatte avrebbe quindi potuto andare avanti con la sua vita”.
L’intera esperienza lo ha portato ad andare al college per studiare psicologia. Ha deciso di tornare negli Stati Uniti dopo quattro anni perché “ha scoperto che tutte le cose che doveva fare erano state fatte avrebbe quindi potuto andare avanti con la sua vita”.
L’ultima volta che il Dott.
Somé ha sentito Alex, il ragazzo stava frequentando la scuola di
specializzazione in psicologia ad Harvard. Nessuno pensava che sarebbe
mai stato in grado di completare gli studi universitari, tanto meno
ottenere un grado avanzato.
Un approccio sacro rituale alla malattia mentale
Uno dei doni che uno sciamano può portare al mondo occidentale è quello di aiutare le persone a riscoprire i rituali.
“L’abbandono dei rituali può essere devastante. Dal punto di vista spirituale, il rituale è inevitabile e necessario se si vuole vivere” ha scritto il Dott. Somè in Ritual: Power, Healing and Community. “Dire che il rituale è necessario nel mondo industrializzato è un eufemismo. Abbiamo visto con la mia gente che è probabilmente impossibile vivere una vita sana senza di esso”.
“L’abbandono dei rituali può essere devastante. Dal punto di vista spirituale, il rituale è inevitabile e necessario se si vuole vivere” ha scritto il Dott. Somè in Ritual: Power, Healing and Community. “Dire che il rituale è necessario nel mondo industrializzato è un eufemismo. Abbiamo visto con la mia gente che è probabilmente impossibile vivere una vita sana senza di esso”.
Il Dott. Somè ha capito che
i rituali usati nel suo villaggio non potevano essere semplicemente
trasferiti in Occidente, così durante i suoi anni di lavoro sciamanico
ha progettato rituali che soddisfano le esigenze molto diverse di questa
cultura.
Una di queste esigenze è ad esempio che le persone capiscano che il loro disagio proviene dal fatto che sono “chiamati da esseri provenienti da un altro mondo a collaborare nel lavoro di guarigione”. Il rituale permette loro di uscire dal disagio e accettare questa chiamata.
Un’altra necessità
riguarda l’iniziazione. Nelle culture indigene di tutto il mondo, i
giovani sono iniziati all’età adulta quando raggiungono una certa età.
La mancanza di tale iniziazione in Occidente è parte della crisi che le
persone vivono.
Un altro rito che va molto
bene per le persone che chiedono il suo aiuto è fare un falò e metterci
dentro elementi che simboleggiano le questioni che si stanno accendendo
nella persona. “Potrebbe essere rabbia e
frustrazione nei confronti di un antenato che ha lasciato un’eredità di
omicidio e riduzione in schiavitù o qualsiasi altra cosa, cose con cui
il discendente deve convivere “, spiega lo sciamano.
“Se queste cose vengono viste come ciò che sta bloccando la persona , lo scopo di vita e anche il punto di vista della persona sulla vita come qualcosa che può migliorare, allora ha senso cominciare a pensare in termini di come trasformare quel blocco in una strada che porti a qualcosa di più creativo e appagante”.
“Se queste cose vengono viste come ciò che sta bloccando la persona , lo scopo di vita e anche il punto di vista della persona sulla vita come qualcosa che può migliorare, allora ha senso cominciare a pensare in termini di come trasformare quel blocco in una strada che porti a qualcosa di più creativo e appagante”.
Fonte: The Natural Medicine Guide to Schizophrenia, pages 178-189
Si può credere o meno
in un mondo degli spiriti o nel fatto che siamo fatti di energie ma ciò
che è davvero interessante di questo articolo è il punto di vista
alternativo che offre. Siamo abituati a pensare al disturbo mentale come
ad una malattia da guarire, qualcosa che non funziona più nella persona
e deve essere aggiustata con trattamenti, farmaci, ricoveri.
Questo sciamano invece ci
offre tanti spunti su cui riflettere soprattutto in una società come
quella occidentale in cui si tende a dare molto credito a ciò che dice
la scienza a discapito di una visione più spirituale ed energetica.
Lungi da me affermare che
la scienza stia sbagliando o non sia utile, semplicemente ritengo che
adottare un punto di vista completamente materialistico sia riduttivo in
un campo vasto e per molti versi ancora sconosciuto come il benessere.
Dal mio punto di vista che
si parli di sciamani, guaritori, psicologi, medici bisogna tener
presente sempre il fine ultimo di una professione di guarigione: aiutare
la persona a ritrovare il benessere e le gioia, componenti che sono la
base su cui costruire la vita, non un optional.
http://psyta.net/?p=111
http://risvegliodiunadea.altervista.org/
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