I danni taciuti della caffeina
dicembre 24 - di Elena Bernabè -
Stephen Cherniske è uno scienziato che ha trascorso 10 anni della sua vita studiando approfonditamente gli effetti della caffeina sull’organismo umano. Da questa sua analisi è nato un documento importantissimo: il libro “Caffeine Blues” (“Depressione da caffeina”).
Cherniske scrive: “La
caffeina non fornisce energia-solo stimolazione chimica. L’energia che
si percepisce viene dallo sforzo del corpo di adattarsi all’aumentato
livello nel sangue di ormoni dello stress… L’uso del caffe’ per
migliorare l’umore e’ una benedizione di breve durata ed una maledizione
di lunga durata. Mentre l’iniziale stimolo dell’adrenalina puo’
procurare un provvisorio sollievo anti-fatica, l’effetto finale della
caffeina e’ di una depressione, leggera o profonda. I pubblicitari e le
“istituzioni” del caffe’ hanno nascosto all’opinione pubblica questo
aspetto della caffeina…”.
Le persone che bevono caffè non ricevono energia da esso ma al contrario vi è un dispendio di forze vitali messe
in moto dall’organismo per adattarsi allo scombussolamento fisico
generato dal caffè stesso. L’unico modo per avere sana e autentica
energia è il riposarsi. Ma forse nella nostra società il riposo è considerato una perdita di tempo e non rappresenta un guadagno da parte di nessuno.
Chi non ha mai sentito dire che la caffeina e’ dannosa solo se consumata in modo eccessivo? Cherniske risponde che un veleno rimane un veleno, anche se assunto in minime quantità. Farà meno male forse ma bene di certo no!
A pag.17 di “Caffeine Blues” si legge: “Il
caffe’ e’ una droga “leggera” contenente un vasto assortimento di
sostanze tossiche. In aggiunta alla caffeina, il caffe’ contiene
centinaia di sostanze volatili inclusi piu’ di 200 acidi. Il corpo le
deve espellere attraverso un grande dispendio di energia, che e’ quella
strana stimolazione percepita come “energia”.
E ancora “La
caffeina e’ un veleno biologico usato per le piante come pesticida. La
caffeina da al fogliame e ai semi un sapore amaro, che scoraggia il loro
consumo agli insetti e agli animali. Se i predatori persistono nel
mangiare le piante irrorate di caffeina, la caffeina puo’ causare la
distruzione del loro sistema nervoso centrale e perfino avere aspetti
letali. Molti infestanti imparano presto a lasciar stare le piante”.
E a pag.53 leggiamo: “Ricordiamoci
che il caffe’ contiene un gran numero di sostanze chimiche, non solo
caffeina, tra cui un gruppo di composti estremamente tossici noti come
Idrocarburi Aromatici Policiclici (PAH). Possiamo ricordarli come gli
agenri cancerogeni isolati nella carne cotta al barbecue”.
Ma quali sono i danni creati dalla caffeina?
- Problemi di digestione con conseguenti rischi di malattie gastrointestinali,
- disturbi del sonno,
- carenze nutrizionali (perdita di vitamina B attraverso le urine, perdita di calcio, potassio, magnesio ed altri minerali),
- stipsi (si legge a pag.173 del libro di Cherniske “…
molte persone richiedono la caffeina perche’ le aiuta a mantenere una
normale regolarita’ intestinale, ma e’ come essere dipendenti dai
lassativi. In ciascun caso, si usa una droga per indurre movimento
intestinale, e alla fine molti bevitori di caffe’ diventano dipendenti
da questa azione lassativa. Senza lo stimolo della caffeina, essi
provano cio’ che e’ conosciuto come “costipazione di rimbalzo”),
- mal di testa (“La
persona con il mal di testa non sa che esso e’ stato causato o
scatenato dalla caffeina, cosicche’ ricorre ad un antidolorifico
(analgesico). Gli studi mostrano che, nel 95% dei casi, i medicinali
analgesici contengono caffeina. Cosi’ l’antidolorifico lavora,
specialmente se il mal di testa e’ causato dall’astinenza dalla
caffeina, ma la caffeina contenuta alla fine scatena un altro mal di
testa. In definitiva, lo sfortunato che soffre diventa dipendente
dall’antidolorifico per avere un briciolo di sollievo, ma il mal di
testa aumenta in frequenza e in intensita’. Cio’ puo’ andare avanti per
diversi anni, creando un ciclo di dolore e depressione che distrugge la
qualita’ della vita.” Caffeine Blues, pag. 185).
Il
caffè è la maggior coltura del mondo: 70 milioni di acri dedicati solo
al caffè e l’uso di pesticidi in questo ambito è massiccio.
A pag. 276 di “Caffeine Blues” si legge a tal proposito: “Per
le piantagioni di caffe’ si usano enormi quantita’ di pesticidi che
inquinano la terra, I fiumi, distruggono le piante e la vita animale
attorno ad esse. I semi vengono presi dal mercato, ma cosa succede alla
polpa del caffe’ ed all’acqua di lavorazione? Questa acqua, caricata da
pesticidi, funghicidi e residui azotati, va direttamente nei corsi
d’acqua locali, nei fiumi e nei laghi. Senza essere filtrata o depurata,
questa acqua inquinata danneggia la vita acquatica cosi’ come la salute
delle persone che vivono accanto a queste masse d’acqua. E la polpa del
caffe’? Viene posta in immense, putride discariche, sprigionando la sua
elevata carica azotata nell’acqua del sottosuolo e col tempo nelle
stessi inquinati corsi d’acqua.”
E oltre al risvolto ambientale ricordiamo anche quello umano: nelle piantagioni di caffè è diffuso lo sfruttamento dei lavoratori.
Tutti questi aspetti negativi solo per mantenere in vita il caffè,
un non-cibo che però fa guadagnare fior fiori di quattrini alle
multinazionali. Non vale forse la pena eliminarlo dalla nostra
alimentazione?
Se non riusciamo ad eliminarlo, riduciamolo
e preferiamo il caffè proveniente dal commercio equo e solidale che
garantisce ai lavoratori condizioni lavorative e salari adeguati ed
etici.
Fonte: www.eticamente.net
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