INIPI
La capanna del sudore
o capanna della purificazione
L'Inipi, il rito della
purificazione, è una delle più importanti cerimonie delle
popolazioni
del continente americano,
con nomi diversi (ad esempio "Temascal"
in Messico e "Bagno degli Incas" in Perù), e si ritrova anche in altre culture
del mondo talvolta molto lontane e molto
diverse.
Il rituale della capanna
sudatoria simboleggia il ritorno al grembo materno di Madre Terra, ed è
una forma di purificazione sacra sia fisica che spirituale, propiziatoria
per la guarigione e indispensabile per poter poi compiere qualsiasi altra
cerimonia.
Il sudore - causato dal calore e dal
vapore dell'acqua sulle pietre - aiuta ad eliminare tossine e impurità.
Le preghiere, i canti sacri, il Sacro Fuoco e gli spiriti della Ruota di
Medicina conducono, dall'interno della capanna - buia e calda - ad
infiniti spazi interiori....
Avvicinarsi all'Inipi significa,
vivere un'esperienza Sacra che permette - a livello energetico - di
liberarsi dei pesi che gravano sulla propria identità fisica, spirituale e
sulle relazioni e permette quindi di vivere quotidianamente in modo più
chiaro e consapevole.
Si apprende a porsi in modo più rispettoso, amorevole e sacro verso ogni
azione della nostra vita e verso ogni forma nell'Universo, rendendoci in
tal modo consapevoli che noi siamo correlati a tutto e a tutti.
Purificazione, rispetto, amicizia, gentilezza amore e gratitudine sono i
sentimenti che emergono durante la cerimonia, e che aprono la strada a una
rinnovata forza vitale e a un nuovo modo di percepire la propria
direzione, dando vita a visioni, nuovi progetti e scopi.
E' un momento di profonda e toccante condivisione intorno al Fuoco Sacro,
simboleggiante il grande Potere Creativo, un'opportunità di grande
trasformazione e guarigione per noi stessi e per Madre Terra.
Cerimonia tradizionale Siux
La
capanna (Onikare)
della purificazione veniva costruita
generalmente disponendo dodici o sedici giovani
salici
a forma di
cupola,
coperti poi da pelle di
bisonte
o da
tela.
In mezzo alla capanna veniva scavata una buca nel terreno, detta "culla di
roccia", nella quale venivano deposte le pietre incandescenti.
La capanna aveva solamente un'apertura, di solito verso
ovest.
Dall'entrata iniziava un piccolo
sentiero
sacro fatto con la terra rimossa dalla culla di roccia; alla fine del
sentiero
si trovava un piccolo tumulo detto unci, al di là del quale viene acceso
un
fuoco:
su questo un uomo, detto "custode del
fuoco"
metteva a riscaldare le pietre.
Dopo che i partecipanti si erano seduti in cerchio sulla salvia argentata
all'interno della capanna, il custode del fuoco portava all'interno sette
pietre incandescenti (una per le Quattro Direzioni della Ruota di
Medicina, due per chiede l'aiuto di Padre Cielo e Madre Terra, una per
l’Aquila Chiazzata messaggera di Wakan Tanka).
Il conduttore della cerimonia procedeva allora a versare dell'acqua
sulle pietre roventi, in modo che il
vapore
riempisse la capanna.
A questo punto i partecipanti invocavano gli spiriti intonando canti.
La tenda veniva sollevata soltanto quattro volte per versare nuova
acqua;
la terza volta veniva introdotta anche la sacra pipa.
Dopo la quarta apertura la cerimonia terminava e tutti i partecipanti
uscivano dalla tenda con movimento circolare in senso orario.
acssia.it
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lunedì 9 luglio 2012
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