Il virus del Nilo occidentale continua a mietere vittime negli USA: oltre mille infetti e 42 decessi in due giorni
giovedì 23 agosto 2012
Le zanzare rappresentano la principale causa di infezione umana
Secondo i nuovi numeri dei centri per il controllo delle malattie e della prevenzione, il virus del Nilo occidentale (WNV),
una malattia potenzialmente grave, rappresenta la più grande epidemia
mai registrata negli Stati Uniti. Fu individuata negli States per la
prima volta nel 1999, ed oggi rappresenta secondo gli esperti,
un’epidemia endemica nel Nord America, che divampa in estate e prosegue
in autunno.
Il suo nome viene dal distretto di West Nile in Uganda, dove
è stato isolato per la prima volta nel 1937 in una donna che soffriva
di una febbre particolarmente alta. In seguito è stato trovato negli
uomini, negli uccelli e nei moscerini in Egitto negli anni cinquanta,
diffondendosi infine anche in altri Paesi. Infetta soprattutto gli
uccelli, ma è noto per attaccare anche gli esseri umani, i cavalli, i
cani, i gatti, i pipistrelli, gli scoiattoli, le puzzole, i conigli
domestici, i coccodrilli e gli alligatori. La principale via di
infezione umana avviene attraverso la puntura di una zanzara infetta.
A
partire da Martedì 21 Agosto 2012, ben 38 stati hanno segnalato casi di
infezione umana, per un totale di 1118 persone infette. Nella sola
giornata di ieri sono stati segnalati ben 42 morti. Il direttore del
reparto di malattie infettive del Vector Borne, il dottor Lyle Petersen, ha riferito alla CNN
che il picco si verifica solitamente a metà Agosto, ma il tempo di
incubazione si verifica in un paio di settimane. L’area più colpita dal
virus risulta essere il Texas, dove sono stati segnalati il 75% dei
casi: dal Mississippi alla Louisiana, dal Sud Dakota all’Oklahoma. Sino
al 17 Agosto erano già 552 i casi segnalati, tra cui 21 decessi
correlati.
Oltre
alle attività di irrorazione aerea nella contea di Dallas, i funzionari
della sanità dello Stato hanno esortato la gente a proteggersi dai
luoghi dov’è presente acqua stagnante e di scarico, terreno fertile per
le zanzare. Le misure di prevenzione consistono in programmi comunitari
di controllo che sono in grado di ridurre le popolazioni di vettori,
oltre a misure di protezione personali per ridurre la probabilità di
essere punti da zanzare infette, e dei programmi di sorveglianza di
fondo che caratterizzano i modelli spazio / temporale del rischio.
Il
modo più semplice e migliore per evitare il WNV è quello di prevenire le
punture di zanzara. Le persone più a rischio di contagio sono gli
individui superiori ai 50 anni, che registrano una probabilità maggiore
di sintomi gravi. Questi possono includere febbre alta, mal di testa,
rigidità del collo, stupore, disorientamento, coma, tremori,
convulsioni, debolezza muscolare, perdita della vista, intorpidimento e
paralisi. Possono durare diverse settimane, e gli effetti neurologici
possono essere permanenti.
Fino al 20 per cento delle persone che si
infettano hanno sintomi quali febbre, mal di testa e dolori muscolari,
nausea, vomito e talvolta gonfiore delle ghiandole linfatiche o di una
eruzione cutanea sul petto, stomaco e schiena. Tuttavia in tante altre
non si verifica alcun sintomo particolare. Le zanzare a loro volta si
infettano quando si nutrono di uccelli infetti, in una reazione a catena
devastante.
In un numero molto limitato di casi, il virus è stato
diffuso attraverso le trasfusioni di sangue, i trapianti d’organo,
l’allattamento e anche durante la gravidanza dalla madre al bambino.
Generalmente non si diffonde attraverso il contatto casuale, che include
anche il bacio. Contro il virus non esistono trattamenti specifici. È
possibile solamente attenuare i sintomi della malattia.
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