Psy-Op pussy riot.
Il
caso del gruppo punk russo Pussy Riot sta occupando in questo momento
la ribalta mediatica, sia di giornali e tv che del web. La loro condanna
sproporzionata per la performance di protesta contro il regime del
presidente Putin ha ottenuto un efficace risultato sull’opinione
pubblica internazionale: quello di mettere in cattiva luce il leader
russo in quanto repressore delle libertà individuali.
Ma l’interesse mediatico per un caso del genere è tanto sproporzionato che comincia a “puzzare”.
Nel senso che con i contorni che si
stanno mettendo in evidenza questa ha tutta l’aria di una Psy-Op per
screditare il leader di una potenza che già in passato attraverso la
macchina finanziaria gestita da George Soros è stata attaccata a
tradimento cercando di far collassare la sua moneta.
E che ora è tra le nazioni leader a
capo della coalizione che sta per supportare un sistema finanziario
alternativo a quello finora gestito dall’Elite, che sta vistosamente
precipitando verso l’abisso.
Pensate che una lettura del genere
sia eccessivamente dietrologica o cospirazionistica? Beh, ormai dovremmo
aver capito che le guerre si combattono e si vincono nella mente della
popolazione, ossia nella mente di ciascuno di noi.
Quindi leggetevi questo articolo di
una rivista musicale che analizza con dovizia il caso Pussy Riot, nelle
diverse sfaccettature geopolitiche che ha assunto.
Non mancando di toccare con mano la
reale consistenza artistica di questo “gruppo musicale”. Ricordate che
questo è un blog che parla di arte, in cui il titolare dovrebbe
suggerire senza voler imporre una valutazione. Ma scommetto che dopo
aver guardato quello che hanno fatto le nostre artiste non sarete
dispiaciuti se per un po’ saranno assenti dalla scena musicale.
Jervé – iconicon
Ecco il link all’illuminante articolo: http://quintoelementomusical.wordpress.com/2012/08/10/il-caso-pussy-riot-riot-grrrls-al-servizio-della-geopolitica/
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