....Mars One, biglietto di sola andata verso Marte
tratto da: http://www.ditadifulmine.com/
Se
come il sottoscritto vi appassiona il pianeta Marte, è possibile che la
proposta dell'azienda olandese Mars One possa farvi gola: un biglietto
di sola andata per il Pianeta Rosso, e la soddisfazione di essere uno
dei primi coloni marziani della storia.
La
Mars One si descrive come "un'organizzazione apolitica privata il cui
intento è quello di stabilire una colonia su Marte attraverso
l'integrazione delle tecnologie attualmente disponibili". L'obiettivo è
quello di iniziare i primi viaggi intorno al 2023, viaggi senza
rimborso e senza la minima speranza di ritorno.
Il progetto di una colonia umana permanente su Marte era già stato proposto nel 2010 da Dirk Schulze-Makuch,
professore associato della Washington State University, ma la Mars One
ritiene di aver già trovato tutte le soluzioni necessarie all'impresa,
e ha stilato una roadmap sul futuro avanzamento dei lavori.
Mars
One sembra contare su uno staff di tutto rispetto. Solo per citarne
alcuni: Bas Lansdrop, co-fondatore dell'azienda, ha per anni fatto
fruttare il suo dottorato in ingegneria meccanica nel settore delle
energie rinnovabili, fino all'idea del progetto marziano; Arno Wielders,
co-fondatore e fisico, era membro del team del progetto tutto olandese
del Very Large Telescope Interferometer Delay Line, e ha lavorato al
fianco dell'Agenzia Spaziale Europea; Norbert Kraft ha ricevuto nel 2010
il premio “Outstanding Accomplishments in the Psychological and
Psychiatric Aspects of Aerospace Medicine” e ha alle spalle oltre 17
anni di esperienza nella ricerca medica in campo aerospaziale con NASA,
ESA, e JSA.
Per
quale motivo qualcuno vorrebbe andare su un pianeta alieno con la
consapevolezza di non poter ritornare sulla Terra? Iniziando cinicamente
dai costi, non serve alcuna navetta di ritorno, cosa che riduce il
budget richiesto a circa 1/3 - 1/4.
Ma la
Mars One fa affidamento anche sullo spirito pionieristico del genere
umano: si tratta di emigrazione, non prevede ritorno, senza contare che
i coloni si troveranno in una situazione di completa autonomia e
"libertà" (scoprirete dopo la ragione delle virgolette), in uno
scenario che molti scienziati sognerebbero di sperimentare di persona
pur senza la minima speranza di ritorno.
Partendo
dal presupposto che i coloni non dovranno tornare, inoltre, è
possibile focalizzare l'attenzione sul rendere l'insediamento marziano
il più autosufficiente possibile, creando un vero e proprio avamposto
spaziale quasi totalmente autonomo entro qualche decade dal primo uomo
su Marte.
Tutto
questo è possibile, secondo Mars One, con l'attuale stato della
tecnologia. Nulla di nuovo da inventare, quindi, ma solo utilizzo di
risorse già disponibili e sfruttabili in modo relativamente semplice.
Il
gruppo di Mars One ha iniziato nel 2011 con una serie di studi di
fattibilità, chiamando esperti da differenti agenzie governative e da
compagnie aerospaziali private. Lo sforzo economico sarà enorme ma,
secondo gli ideatori del progetto, ben più limitato di una missione
organizzata da governi o aziende private.
Nel
2013 inizieranno le selezioni per l'equipaggio umano. I posti
disponibili sono 40, anche se i criteri di selezione non sono ancora
stati definiti, ed entro la fine dell'anno il gruppo selezionato sarà
ospitato in una località (terrestre) dal clima simile a quello marziano
per iniziare la fase di addestramento. La fase di selezione e di
addestramento verranno trasmesse pubblicamente a livello globale, una
sorta di reality show pre-spaziale.
Dal
2014 al 2016 verrà predisposta la missione preparatoria che depositerà
su Marte tutto il necessario per la sopravvivenza dei primi coloni, e
verrà piazzato in orbita marziana un satellite per le telecomunicazioni
dedicato. Nell'ottobre del 2016, le circa 2,5 tonnellate di carico
della prima missione saranno sul suolo di Marte.
Nel
2018 verrà inviato il primo rover, che avrà il compito di trovare il
luogo più adatto per l'insediamento umano. In realtà, la zona di
atterraggio si troverà già all'interno di un'area selezionata in
precedenza dagli esperti della missione, ma l'esatto punto in cui
sorgerà l'insediamento verrà scelto in tempo reale attraverso il rover,
trasmettendo pubblicamente le immagini in streaming 24 ore su 24.
Nel
2021 arriveranno su Marte i primi sei moduli. Due saranno utilizzati
come unità abitative, due conterranno le apparecchiature di
sopravvivenza, un altro conterrà le provviste, e l'ultimo un secondo
rover. I due rover verranno utilizzati per trasportare i componenti
inviati con la missione del 2016 fino ai sei moduli dell'insediamento,
preparando il terreno per l'arrivo dei primi esseri umani.
Entro
il 2022 saranno disponibili vaste riserve di acqua e d'atmosfera nei
pressi dell'insediamento, conservate in apposite cisterne. Nel
frattempo, in orbita attorno al nostro pianeta, inizierà il montaggio
dei moduli che andranno a comporre la navetta che ospiterà gli
astronauti durante il loro viaggio verso Marte.
Nel
2023, infine, arriverà il Mars Team One, che avrà il compito di
eseguire il setup finale della struttura abitativa e assemblare i pannelli solari.
Cinque settimane dopo sarà raggiunto da cinque missioni cargo che
trasporteranno altre provviste e apparecchiature, oltre che un terzo
rover.
A
partire da quell'anno, inizieranno le missioni verso Marte a scadenze
quasi regolari. Ogni missione contribuirà alla crescita della colonia
extraterrestre, portando nuovo equipaggio e strumentazione aggiuntiva.
La vita degli astronauti sarà ripresa costantemente e trasmessa sulla
Terra al pubblico, come un "Grande Fratello" in salsa interplanetaria.
La
Mars One dovrà dotarsi di un sistema di lancio (si pensa al Falcon 9
della Space X), di una navetta di transito per il viaggio
dell'equipaggio, diverse capsule di atterraggio come la SpaceX Dragon,
tre rover, un satellite per comunicazioni interplanetarie e tutta la
tecnologia necessaria per un'impresa di questa portata. Nulla di tutto
questo è ancora stato costruito, e i lavori sembrano essere ben lontani
dalla tabella di marcia pubblicata sul sito dall'azienda olandese.
Ma
iniziano a farsi sentire le prime voci di sostegno da parte
dell'ambiente accademico. Gerard 't Hooft, fisico teorico
dell'Università di Utrecht e vincitore del premio Nobel per la Fisica
nel 1999 (condiviso con Martinus J. G. Veltman), è stato uno dei primi
scienziati a sostenere l'iniziativa di Mars One, dichiarando che il
concetto si basa su quattro idee "geniali":
- La chiave è la semplicità della missione. Non dovrà essere inventato nulla di fantascientifico, solo tecnologia esistente e collaudata;
- Ciò che rendeva così costosi i precedenti progetti di colonizzazione marziana era il piano di rientro sulla Terra, visto che coinvolge tecniche di lancio e manovre mai sperimentate in precedenza;
- Sarà uno spettacolo mediatico. Il "Grande Fratello" impallidirà al solo confronto, e la maggior parte del mondo assisterà alla preparazione del primo passo dell'uomo su un pianeta extraterrestre;
- Si tratterà di uno sforzo internazionale senza coinvolgimento di governi o della politica.
Se
Mars One riuscirà nell'impresa lo scopriremo solo col tempo. Da una
parte confido nella loro buona fede, dall'altra ho il vago sentore che
possa trattarsi dell'ennesima promessa spettacolarizzata e mai destinata
ad avverarsi; avremo qualche risposta nel giro di 3-4 anni.
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