Armi Misteriose a Gaza: Microtecnologie per Amputazioni
Riporto questa inchiesta svolta da RaiNews24 che
mostra come già nel 2009 si stavano usando armi non
convenzionali basate su nanosistemi dimostrando che la tecnologia a
nanotubi di carbonio può essere utilizzata con un’efficacia distruttiva
molto forte.
INCHIESTA VINCITRICE DEL PREMIO SODALITAS E DEL RICONOSCIMENTO SPECIALE DEL PREMIO CRONISTA 2010 – PIERO PASSETTI
di Maurizio Torrealta
“Ho esaminato le
immagini gli spettri e le tabelle dei campioni che avete preso a Gaza
dopo la recente guerra e mostrano con molta chiarezza che sono state
utilizzate in quel posto delle armi basate su nano sistemi e questa è
una delle prime prove evidenti che i nano sistemi soprattutto i nano
tubi a carbonio possono essere utilizzati con efficacia distruttiva
molto forte. A mia conoscenza è il primo caso sperimentato sul campo
durante un atto bellico.”
Così ha commentato il Prof. Alberto Breccia Fratadocchi, membro del Comitato Scientifico dell’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) , le analisi dei campioni delle armi misteriose usate a Gaza nell’ ultimo conflitto.
I campioni sono stati raccolti
dal documentarista Manolo Lupicchini per la trasmissione di Ricardo
Iacona “Presadiretta” e portati ai laboratori dell’ università di
Ferrara per essere analizzati. Le analisi sono terminate qualche
settimana fa ed ora è la redazione Investigativa di Rainews24 e
riprendere il percorso dell’inchiesta con approfondite interviste sui
risultati delle analisi e sulle caratteristiche delle ferite misteriose
incontrate dai medici che hanno operato allo Shifa Hospital a Gaza.
Due medici norvegesi, il Dott Erich Fosse e il Dott Gilbert Mads,
che hanno operato in quell’ospedale durante il conflitto, raccontano di
aver spesso trattato arti inferiori mutilati all’ altezza del femore
senza tracce di frammenti di metallo o proiettili, con una insolita
morfologia del tessuto organico che appare cauterizzato e non risponde
alle cure.
Le analisi presso i laboratori dell’ università di Ferrara dei 3 frammenti degli ordigni misteriosi hanno mostrato: una lega di metalli, una agglomerato di fosfati fusi, e un frammento di Carbonio. E’ quest’ultimo, ad un’analisi microscopica, ha rivelato la presenza di micro tubi di carbonio, cavi , sui quali sono state rilevate sostanze chimiche , in particolare magnesio.
Il caricamento di micro tubi di carbonio, secondo il Prof. Alberto Breccia aumenterebbero fino 5 volte la potenza del materiale chimico, riducendo il peso dell’ ordigno. L’ordigno secondo le testimonianze raccolte, viene sganciato da aerei teleguidati ed è in grado di colpire con estrema precisione aree di pochi metri, all’interno dei quali ha conseguenze letali, senza creare danni collaterali nelle aree circostanti.
Nell’inchiesta vengono fatte
ipotesi sul funzionamento delle diverse nuove armi usate nel conflitto e
sui sofisticati processi fisici che vengono utilizzati, ma la
caratteristica comune di questi nuovi ordigni, è quella di utilizzare
micro tubi di carbonio caricati di sostanze chimiche e questo fatto
potrebbe essere interpretato come una violazione del trattato
internazionale del 1993 e delle integrazione del 1997, che proibisce
l’uso di armi chimiche.
http://terrarealtime.blogspot.it/
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