"Lo zed dunque esisteva", ribadisce Pincherle
I
misteri della Grande Piramide.
Recenti scavi e ritrovamenti
sembrano dimostrare che all'interno della Grande Piramide di Cheope si trovino
delle stanze segrete, custodi dell'esistenza di un'antichissima, perduta civiltà.
Ma le autorità del Cairo mettono a tacere ogni cosa.
Nel marzo del 1993 un robot
meccanizzato di fabbricazione tedesca, l'Upuaut II ('colui che apre la via', in
egiziano antico) scopriva, al termine di un lungo cunicolo sotterraneo
all'interno della piramide di Cheope in Egitto, una
piccola porta di marmo o calcare, con fissate sopra due maniglie di rame. In
quel momento la spedizione archeologica tedesca guidata dall'ingegnere di
robotica Rudolf Gantenbrink di Monaco esultò. Era stata scoperta una stanza
segreta all'interno della Grande Piramide. Chissà quali misteri erano celati
dietro quella porta. Si trattava di una scoperta eccezionale!
Ma ecco che, improvvisamente,
le autorità egiziane revocavano agli occidentali il permesso di proseguire gli
scavi, espellendoli dal Paese. "Le piramidi sono patrimonio dell'Egitto e
non dell'Occidente", pare abbia dichiarato il Direttore Generale degli
scavi archeologici di Giza, il dottor Zahi Hawass del Cairo, che da allora ha
negato a tutti gli occidentali il permesso di scavare o di effettuare
rilevamenti nelle piramidi.
"Non c'è nulla dietro la
porta trovata dal robot di Gantenbrink", ha detto Hawass alla stampa. Pure,
durante un viaggio in America alla ricerca di fondi, Zahi Hawass si lasciò
scappare in via confidenziale: "Il ritrovamento di quella porta è la più
importante scoperta della storia dell'Egitto. Abbiamo trovato dei manufatti che
costringeranno l'Occidente a riscrivere la storia passata..."
Da allora più nulla si è
saputo della misteriosa 'camera segreta' all'interno della Grande Piramide, che
la tradizione vuole tomba del faraone Cheope (2625 a.C.). Ma si sa per certo che
da quel momento l'Egitto ha vietato l'accesso a tutte le spedizioni occidentali,
proibendo addirittura di filmare o fotografare nei pressi del sito, a Giza.
Ma quale sarebbe il grande
segreto custodito all'interno della Grande Piramide? Forse il ritrovamento di
manufatti anteriori all'origine ufficiale dell'uomo, risalenti all'epoca del
mitico continente di Atlantide. Una scoperta del genere retrodaterebbe la storia
dell'umanità così come noi la conosciamo, e ovviamente priverebbe l'orgoglioso
Egitto del primato di 'culla della civiltà'.
TRE SCIENZIATI POCO ORTODOSSI
Di quest'idea è un team di
archeologi dilettanti inglesi, particolarmente colpito dai divieti di Zahi
Hawass, e scacciati dall'Egitto come indesiderabili. Costoro sono gli studiosi
Robert Bauval, John West e Graham Hancock, moderni eredi di Indiana Jones,
archeologi eretici e non ortodossi convinti che la culla dell'umanità non fosse
affatto il Medioriente, ma l'Atlantide. Bauvall e soci sono sponsorizzati da
un'associazione New Age americana legata al culto del celebre veggente Edgar
Cayce (1877-1945), un profeta guaritore del Kentucky che si diceva in grado, in
trance, di viaggiare a ritroso nel tempo, per scrutare la storia passata
dell'umanità.
Cayce aveva profetizzato, per
il 1998, la scoperta di una camera segreta all'interno della piramide di Cheope,
contenente una stanza segreta dei costruttori di Atlantide. E chi si dice
assolutamente convinto di quest'idea è proprio Bauval, autore del volume 'Il
mistero di Orione' (Mondadori, 1997), in cui si afferma, in maniera molto seria
e scientifica, che il sito di Giza sia stato edificato nel 10.500 a.C. dagli
atlantidei, orientando astronomicamente le tre piramidi in direzione della
costellazione di Orione.
Sempre secondo Bauvall, al di sotto della Sfinge si
troverebbe un'antichissima Sala delle Documentazioni di Atlantide, contenente
tutta la saggezza perduta dell'immaginario continente; altrettanto curioso è
l'archeologo Graham Hancock, che dopo aver visto il film di Indiana Jones è
corso alla ricerca dell'arca dell'alleanza di Mosè, la cassa contenente le
Tavole della Legge del popolo ebraico, scoprendola in un monastero ad Axum in
Etiopia; Hancock è convinto che Il Santo Graal, il calice dell'Ultima Cena in
cui bevve Cristo e alla cui ricerca si misero, nel Medioevo, i cavalieri di re
Artù, altro non fosse che l'arca di Mosè. Non meno bizzarro è John West che,
nel 1993, si è recato con una spedizione in Egitto ed ha analizzato la Sfinge.
Risultato: essa presenta segni di un'erosione fluviale vecchia di almeno 10.000
anni. Quindi, non può essere stata edificata 4500 anni fa dagli egiziani, ma da
una civiltà assai più antica. Gli atlantidei.
Queste scoperte, che se
confermate toglierebbero all'Egitto qualunque paternità sul sito di Giza, non
sono piaciute a Zahi Hawass, che ha prontamente espulso i tre Indiana Jones
britannici.
LA PIRAMIDE SECONDO PINCHERLE
In realtà idee del genere non
sono una novità, in quanto il primo a formularle in maniera seria e documentata
fu un italiano (ma si sa, all'estero i nostri studi vengono costantemente
ignorati).
Il bolognese Mario Pincherle,
ingegnere con il pallino dell'archeologia, già negli anni Settanta si era detto
convinto che la Grande Piramide fosse in stretta relazione con la civiltà l'atlantidea
e che nascondesse un grande potere, quello dello zed. Lo zed era un'antichissima
torre di granito, costruita da una civiltà perduta e sacra al dio egizio
Osiride, capace di captare ed amplificare le energie benefiche dell'universo,
ritrasmettendole su tutto il globo.
"Un tempo", sostiene Pincherle,
"lo zed si trovava sulla cima della piramide a gradoni di Zoser; in seguito
al progressivo imbarbarimento dell'umanità, dovuto al diluvio universale ovvero
alla fine di Atlantide, esso è stato nascosto ed occultato all'interno della
piramide di Cheope, murato in un'intercapedine nascosta. Ciò si ricava dal
fatto che la Grande Piramide è costruita con massi piccoli, alla base, e pietre
più grandi, in cima, e infine edificata due volte, come a nascondere qualche
cosa.
La parte interna, come ho potuto notare durante una mia spedizione
archeologica, è in ricco granito levigato, in onore del prezioso reperto che
custodisce. All'esterno, invece, quasi a scoraggiare ladri e predatori di tombe,
essa è molto misera, è in scadente pietra calcarea di fattura poco pregevole.
Sappiamo che la Grande Piramide non fu mai una tomba, difatti il corpo del
faraone Cheope non vi venne mai né sepolto, né trovato. Dunque, doveva servire
a qualcos'altro. Probabilmente a coprire e nascondere lo zed, che un tempo si
trovava in cima ad un'altra grande piramide, quella a gradoni di Zoser, molto più
antica di quella di Giza. La torre zed è più antica della Grande Piramide ed
è antidiluviana, e quindi atlantidea".
PROVE NASCOSTE
Questa convinzione Pincherle
l'ha maturata scoprendo e decifrando un antichissimo testo etiopico, il 'Libro
di Enoch', in cui si narra la storia di un patriarca ebraico antidiluviano che,
giunto in Egitto, "vide un'alta e grande torre di granito duro".
"Lo zed dunque esisteva", ribadisce Pincherle, "e ce lo conferma
un testimone oculare. E quando ho esplorato la Grande Piramide ho scoperto, al
suo interno, degli sfiatatoi nascosti, dei condotti di ventilazione che
evidentemente conducono ad una camera segreta, la 'stanza di Osiride' da cui si
accede allo zed".
Anche il giornalista
scientifico inglese Colin Wilson condivide il fatto che la Grande Piramide non
possa essere frutto della civiltà egizia, all'epoca tecnologicamente arretrata.
"Come han potuto gli schiavi egizi", dichiara Wilson, "sollevare
con semplici corde e bastoni blocchi di pietra di sei tonnellate? E come
potevano portarli in cima alla Grande Piramide, lungo gradini che a volte non
eran più grandi di 15 centimetri? Per spostare poi oltre due milioni e mezzo di
mattoni in questo modo, ci sarebbero voluti almeno 150 anni. Possibile che il
faraone Cheope avesse tutto questo tempo a disposizione? Negli anni Ottanta i
giapponesi cercarono di costruire un modello in scala della Grande Piramide, per
un'esposizione, ma anche con le più sofisticate apparecchiature dell'era
moderna non vi riuscirono. E il progetto venne abbandonato..."
ALFREDO LISSONI
http://mancano55day.blogspot.it/2012/12/lo-zed-dunque-esisteva-ribadisce.html
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