Magico peperoncino
Peperoncino: nome di battesimo
Caspicum annuum
Peperoncino: dicono di lui
Per la medicina cinese e la medicina ayurvedica il peperoncino è un ottimo rimedio contro depressione, inappetenza e
cali metabolici. Questo perché, di base, entrambe le antiche tradizioni
attribuiscono al peperoncino un'azione rigenerante sul sangue.
Peperoncino, alleato di
Apparato cardiaco, apparato digerente, apparato circolatorio, cervello, cuoio capelluto.
Proprietà del peperoncino
A livello terapeutico, la sua prima funzione è quella di favorire la
secrezione di succhi gastrici e facilitare a digestione. Il peperoncino migliora la circolazione, è un ottimo cardioprotettivo, ha proprietà di vasodilatatore anticolesterolo.
Consente ai capillari di rimanere elastici e migliora l'ossigenazione
del sangue. Queste funzioni si devono agli acidi grassi insaturi
presenti nel seme, che rinforzano i vasi sanguigni.
Grazie alle sue proprietà antifiammatorie, il peperoncino
è molto indicato in caso di tosse o raucedine. Purificando il sangue,
allevia i dolori reumatici: l'ideale è metterlo a macerare nell'alcol e
applicarlo poi sulla parte dolorante, in modo da alleviare il disturbo.
La caratteristica principale e cioè la parte piccante è dovuta alla presenza di un alcaloide, la capsaicina, che conferisce, oltre all’aroma bruciante, la facilità di digestione. Ricco di una vitamina, la vitamina C; fu proprio studiando gli effetti del peperoncino che lo studioso ungherese Szent Gyorgyi
scoprì questa importantissima vitamina. Tanto fondamentale che per
questa scoperta gli venne attribuito il premio Nobel. La vitamina C
difende dalle infezioni, da tutte le malattie da raffreddamento e dai
disturbi cardiovascolari. Diversi studi scientifici confemrano che la
vitamina C e la vitamina E, anche essa presente nel peperoncino,
potenziano le difese contro il cancro.
E' grazie alla vitamina E che il peperoncino si è guadagnato il titolo di potente afrodisiaco:
la vitamina E è la cosidetta vitamina della fecondità e della potenza
sessuale. Studi recenti hanno dimostrato che il peperoncino svolge un’azione antistaminica e potrebbe essere usato per curare l’allergia e l’asma.
Sapevate che
- Data la notevole quantità e il peso dei frutti, la pianta di
peperoncino dovrebbe essere sempre sostenuta con delle piccole canne di
bambù alte circa 50 cm e legata con della rafia. Per ottenere dei frutti
più grossi, poi, basterà togliere al peperoncino qualche corolla nel
momento della fioritura. Se decidete di coltivare il peperoncino
in vaso sul terrazzo,la grandezza de contenitore deve essere minimo di
20-30 cm di diametro, per favorire un buon drenaggio dell'acqua ed
evitare ristagni o marciumi.
- Per calmare il bruciore prodotto dal peperoncino
sulla lingua non bisogna bere acqua; il modo migliore per attenuare
l'irritazione è masticare del pane o bere del latte.
- In Calabria, nella Riviera dei cedri, si prepara un ottimo
digestivo di cedro e peperoncino. Si ottiene mettendo in infusione
nell'alcool corteccia di cedro e polvere di peperoncino piccante. Si
chiama Zafarà. Inoltre, in Calabria si tiene ogni anno il Peperoncino Jazz Festival.
- I Red Hot Chili Peppers in origine si chiamavano Tony Flow and the Miraculously Majestic Masters of Mayhem. Era un nome scelto a caso per un'esibizione comunicata all'ultimo minuto. La voce di Anthony Kiedis e il giro di basso di Flea
stupirono il pubblico del Rhythm Lounge, locale di Los Angeles, e,
quella sera del 1983, il gruppo scelse di cambiare nome: diventarono
dunque i famosi peperoncini e tali restarono, nonostante le successive
variazioni di componenti rispetto alla formazione iniziale.
Anthony Kiedis nel suo libro Scar Tissue ha scritto:
Se i peperoncini sono per voi un sentimento, una sensazione o una forma di energia, avete indovinato.
Una ricetta nella manica
Direttamente dalla Calabria, le penne con la 'nduja. Vi servono 500 gr di penne, 1 peperone giallo di piccole dimensioni (o 1/2 se grande), 1 cipolla, 1 bicchiere di vino bianco secco, 1 scatola di pelati, un pizzico di zucchero, 250 gr di nduja, pecorino, olio, sale.
Scaldate in una padella l'olio, e saltate il peperone tagliato a
pezzetti e la cipolla tritata. Aggiungete la nduja, mischiate
velocemente il tutto, fate colar eun po' di vino bianco e lasciate
sfumare. Unite il pomodoro,
riducendolo grossolanamente a pezzettoni, aggiungete lo zucchero,
abbassate la fiamma, e lasciate cuocere, mescolando di tanto in tanto,
per un quarto d'ora. Cuocete nel frattempo le penne, e scolatele al
dente. Versate le penne nella padella del sugo e saltate un po', unendo
il pecorino solo nella fase finale della preparazione.
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