Le Società gilaniche: le floride comunità senza stato durata migliaia di anni
C’è stato un tempo, durato migliaia di anni, in cui i popoli erano anarchici, senza Stato, senza governi, pacifici, evoluti, raffinati, colti.
Ma questo grande capitolo di Storia è sempre stato censurato, almeno nei libri scolastici. Si tratta delle società gilaniche, scoperte dall’archeologa lituana Marija Gimbutas.
Il controllo dello Stato sull’istruzione nazionale è stata, su questo fronte, continua e forte. Fino ad oggi. terrabattuta.blogspot.com
Una ulteriore conferma che i libri di storia (di regime) “convenzionali”, non la contano giusta, o perlomeno non la raccontano tutta.
Una ennesima dimostrazione che i modelli attuali di società, basati sulla gerarchia e sugli Stati Nazionali e nati proprio sulle ceneri delle società Gilaniche, non possono portare a nulla di buono, sono modelli di governo fallimentari, sono destinati a fallire e quindi, prima o poi, rovinosamente, falliranno.
Come una costruzione inutile, costruita malamente e in modo disarmonico, crollerà su se stessa. Travolgendo inesorabilmente chi non avrà saputo tenersi ad una debita distanza….
Il neologismo gilania è stato utilizzato dalla storica e archeologa Riane Eisler, per indicare quella fase storica plurimillenaria che va dal 8.000 al 2500/1500 a.c fondata sull’eguaglianza dei sessi e sulla sostanziale assenza digerarchia e autorità, di cui si conservano tracce tanto nelle comunità umane del Paleolitico superiore quanto in quelle agricole del Neolitico.
La parola gilania deriva dalle parole greche gynè, “donna” e andros, “uomo”. La letteral tra i due ha il duplice significato di unione, dal verbo inglese to link, “unire” e dal verbo greco lyein o lyo che significa “sciogliere” o “liberare.
Gli studi di alcuni archeologi e storici – tra cui Marija Gimbutas, Riane Eisler ecc. – dimostrano che per buona parte della loro storia gli esseri umani hanno vissuto incomunità sostanzialmente pacifiche ed egualitarie all’incirca sino al 3000 e il 4000 a.c, come ampiamente dimostrato dai reperti ritrovati dagli archeologi, allorché una serie di grandi migrazioni Indo-Europee dal sud della Russia e dall’Eurasia (Europa orientale, Asia centrale e Siberia) verso l’Europa, avrebbero completamente distrutto le popolazioni locali.Invito ci fosse interessato ad approfondire la conoscenza di questa grande civiltà “dimenticata” (soprattutto dagli scrittori di libri di storia), di leggere questo articolo
http://risvegliodiunadea.altervista.org/
Nessun commento:
Posta un commento