Terremoti: svelato il mistero dei bagliori e delle luci sismiche
Le Luci sismiche, chiamate Eql, che erano state segnalate
anche prima del devastante terremoto che ha colpito l’Aquila, potrebbero essere
un accumulo di energia intrappolata fra le faglie del sottosuolo. Stiamo
parlando di alcuni bagliori mistriosi che talvolta compaiono prima o durante
l’evento sismico, più soventemente avvengono in ambienti di rift geologici e
non stiamo parlando di UFO.
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Lo studio pubblicato in Research Letters (nel numero di
gennaio-febbraio) del geologo Robert Thériault suggerisce che lo stress
dell’impatto fra le rocce una contro l’altra durante un sisma genera cariche
elettriche che viaggiano verso l’alto in verticale, lungo le faglie geologiche
e sono visibili nelle zone di fenditura come bagliori. Il geologo che lavora
presso il Ministero delle Risorse Naturali del Quebec, in Canada, aggiuge che
quando queste cariche raggiungono la superficie terrestre e interagiscono con
l’atmosfera terrestre, e ionizzate insieme alle molecole d’aria generano
luminosità.
Ora il problema si pone perché le descrizioni di alcuni
testimoni oculari non corrispondono a questa teoria: ci sono casi di testimoni
che descrivono nuvole incandescenti simili a un’aurora, una donna riferisce di
bagliori che si muovevano lungo la terra come serpenti, altri che ci parlano di
fiamme e fumo che sgorga dalla terra, fino a strisce di fuoco celeste più
ricollegabile a meteore, sfere ferme e addirittura un uomo del New England
durante un sisma afferma di aver visto una palla roteante di luce sopra il suo
cane, infine al largo della costa peruviana un pescatore ha affermato che il
cielo si era colorato di viola poco prima che il mare cominciò a tremare.
La squadra di Thériault ha vagliato tutti i rapporti
affidabili che si potevano trovare dal 1600 ad oggi. In particolare un membro
del team, un fisico minerale della NASA Ames Research Center di Moffett Field
della California, Friedemann Freund, ipotizza che gli atomi di ossigeno
all’interno di un minerale di una roccia difettosa possano mancare
nellastruttura chimica di un elettrone e quando lostress del terremoti colpisce
la roccia rompe i legami chimici coinvolti in questi difetti con la creazione
di fori ci carica elettrica positiva. Questi flussi di “buchi P” possono
risalire alla superficie attraverso la roccia danneggiata, innescando forti
campi magnetici elettrici locali, che possono generare luce. Questo però è solo
uno dei tanti meccanismi sospetti di procurare tali bagliori. Il mistero non è
ancora totalmente svelato.
A cura di Lia Veneziani
Redazione Segnidalcielo
admin04/01/2014 Earth Changes
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