Film-The Giver – Il Mondo di Jonas:
Un
racconto di formazione ambientato in un futuro non troppo lontano e in
una società 'evoluta' che ha sconfitto passioni e violenza
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In
segutito a un evento disastroso che ha decimato la popolazione sulla
Terra, pochi sopravvissuti, consci delle cause del fallimento del genere
umano, si impegnano a fondare una nuova comunità imponendo uno stile di
vita finalizzato al mantenimento dell’ordine e del quieto vivere.
L’obiettivo principale dei futuristici patriarchi di questa comunità è
quello della realizzazione dell’uniformità a qualsiasi livello
dell’esistenza umana. I membri di questa comunità sono infatti obbligati
a sottoporsi giornalmente a un ignezione, dagli effetti non noti, alla
quale nessuno ha mai pensato di opporsi. Il concetto di famiglia viene
abolito. Gli embrioni dei nascituri vengono, infatti, creati in
laboratorio da esperti della genetica, per poi essere dati alla luce
dalle “procreatrici” , donne assunte con il solo scopo di produrre
umanità. Sin dalla nascita i bambini vengono costantemente controllati
da un consiglio di anziani che ne studia i comportamenti e le
attitudini. Il test di maturità decreta la presenza dei parametri di
maturità richiesta, in assenza di questi il neonato viene “congedato”,
ovvero soppresso. Il passaggio dall’adolescenza alla vita adulta è
segnato dalla cerimonia di assegnazione, durante la quale ai giovani
membri della comunità viene assegnata la professione che svolgeranno per
il resto della vita, in base al profilo scelto dal consiglio degli
anziani scelto in relazione alle abilitò osservate
Jonas,
interpretato da Brenton Thwaites, è un adolescente come tanti in attesa
dell’assegnazione; gli anziani hanno notato in lui doti che altri non
hanno e per questo gli hanno affidato la professione di “raccoglitore di
memorie”, ovvero colui che ha il compito di ritornare nel passato per
identificare attitudini e comportamenti devianti cosi’ da poter aiutare
l’umanità a non ricommettere gli stessi errori del passato. Dal momento
in cui il mentore gli suggerirà di raggirare l’obbligo di sottoporsi
all’ignezione quotidiana, Jonas inizierà a vedere tutto in modo diverso.
Tornando indietro nel passato si accorge che i membri della comunità
sono stati volutamente privati di emozioni, esperienze, stati d’animo
che in passato, invece, erano esistiti. La neve, per esempio, eliminata
nel nuovo mondo perchè causa di rovina di molti raccolti. Ogni forma di
diversità era stata debellata, a partire dai colori. Le iniezioni
avevano precluso alle persone la possibilità di poter godere della
diversità dei colori, potevano vedere solo in bianco e nero, di poter
provare emozioni dalle più gioiose a quelle più tetre. Jonas, vedendo le
memorie del passato, apprende l’esistenza della musica, della danza e
soprattutto dell’amore, cancellato nella nuova comunità in quanto
classificato come causa di ribellioni, rivolte e scelleratezze. Rimane
sconvolto dalle atrocità della guerra, della fame; scopre sentimenti
come l’abbandono o la fede. Jonas, si sente in dovere di dover
comunicare agli altri membri che esiste una realtà completamente diversa
da quella che gli è stata ingiustamente imposta e decide di rompere il
segreto, di fuggire oltre i confini per sperimentare l’ebbrezza delle
cose autentiche, senza vincoli, senza veli. Questo suo gesto di audacia
avrà degli effetti inevitabili sulla comunità.
Il
film, diretto da Philip Noyce , è piacevole e godibile ricalca lo stile
del ben più noto Hunger Games in termini di paesaggi, colori e
intenzioni. Il cast vanta di attori premiati come: Meryl Streep, Katie
Holmes e Taylor Swift (in un breve cameo). Lo scenario proposto è molto
interessante poiché rappresenta un prototipo di umanità in cui in realtà
di umano c’è solo l’involucro di organi e pelle che ricopre cuori e
menti privati dei veri impulsi vitali: amore, gioia, stupore, ideali.
L’intento è quello di annichilire ogni signolo focolaio di emozioni per
mantenere l’ordine e per evitare che l’umanità ricada negli sbagli che
la hanno portata al declino: la guerra, la fame nel mondo, le carestie e
le rivoluzioni. Il grado di civiltà più alta espresso in questo film,
in realtà, rappresenta l’apice del fallimento del genere umano, che
incapace di controllare le proprie emozioni, invece di veicolarle,
decide di congelarle rinunciando alla vita; in questo modo si renderà
fautore di un processo di rivoluzione inversa basata sul nazismo delle
pulsioni primordiali, attraverso la quale un giovane uomo si ribella ad
un sistema apparentemente giusto ed equilibrato, correndo il rischio di
contaminarlo con focolai di emozioni autentiche e genuine.
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