Sei anche tu un TIMECHANGER?
21 luglio 2012
Ormai ci siamo, è tempo di cambiare.
Ci sono sempre più segnali che siamo alla soglia di un evento dalla portata letteralmente inimmaginabile.
In questo momento l’umanità è sostanzialmente divisa in due.
La massa di coloro che sono ancora immersi nel torpido
flusso del Mainstream, che fanno tutto quello che il sistema ordina
loro di fare, la Trash-Life studiata a tavolino per renderci dei morti
viventi affogati nel debito.
Poi vi sono coloro che si sono risvegliati dall’ipnosi
letale dalla Matrix, hanno ricercato attivamente verità alternative a
quelle spacciate sui media da servitori e camerieri del sistema, si sono
costruiti una visione su queste conoscenze e ora SANNO che un
cambiamento sarà inevitabile.
Molti sono i gruppi, infiniti sono i percorsi con cui ognuno passa dal sonno alla veglia, dall’oscurità alla luce...
Ci sono molti termini che identificano chi si è
risvegliato e diffonde il risveglio al suo prossimo: Lightworker,
operatore della luce, è uno dei più diffusi.
Starseed, seme stellare identifica quelle anime che
provengono da altri sistemi stellari e si sono incarnate in corpi nati
sulla terra per attivare e rendere partecipi altri a questo processo di risveglio.
Ma c’è un termine che meglio di tutti incarna il ruolo di
chi si attiva per conoscere la verità che sta dietro le apparenze,
rendersene profondamente consapevole, capire il funzionamento del
sistema in cui sono “immerse” le nostre vite e fare con lucidità,
focalizzazione ed efficacia quelle azioni che derivano dalla competenza
acquisita da tale percorso di consapevolezza.
Il termine è “TIMECHANGER”.
Il TIMECHANGER cambia il tempo in cui vive perché interviene direttamente sulla concezione stessa del tempo.
Noi attualmente viviamo nel tempo lineare che è un
concetto di pensiero definito dal Calendario Gregoriano. Il tempo, così
come descritto da quello strumento di potere che appunto è il
calendario, che il Culto Romano Vaticano ha definito per potere
controllare la massa di sudditi incompetenti di cui è giuridicamente
“proprietario”, è una lunga linea di eventi in cui il passato viene
dimenticato forzatamente ed il futuro è imperscrutabile.
Mentre il tempo dell’universo, che il nostro organismo
nei suoi livelli subconsci conosce ed al quale si rapporta per i suoi
funzionamenti, è ben diverso, è un tutt’uno organico di passato,
presente e futuro lungo i quali ci si può muovere.
Il TIMECHANGER interviene al livello della concezione
stessa di pensiero con cui lo spazio ed il tempo intessono la loro
interconnessione e cambiando qualcosa lì tutta la realtà che ne consegue
cambia di conseguenza.
Cominciamo a familiarizzare con il concetto di
TIMECHANGER, perché ci accompagnerà nel nostro cammino futuro e sarà un
ruolo attivo nella costruzione del futuro prossimo in cui sempre più
persone si riconosceranno.
E per coloro che intuiscono che in questo nucleo
concettuale vi sono grandi sviluppi ma non sanno ancora mettere a fuoco i
modi ed i riferimenti, ecco uno splendido ed illuminante scritto di
Giuliana Conforto che può essere di grande aiuto al riguardo. Buona lettura
Jervé
FISICA, DIO E DEI di Giuliana Conforto
Ebbene hanno trovato finalmente la così detta “particella di Dio”, il
bosone di Higgs. Dopo anni di ricerche, migliaia di ingegni impiegati e
costi lievitati, abbiamo finalmente una “certezza”: “Dio c’è” o meglio
“Higgs esiste”.
Intendiamoci io sono contenta. Questo bosone conferma il Modello
Standard che è il mio cavallo di battaglia: mi ha consentito di
distinguermi dalle mode spirituali e di penetrare la complessa natura
della materia, di mostrare che non c’è un solo genere di materia come si
crede: ce ne sono tre, tutti e tre uniti al campo, rivelato al CERN
negli anni ’80 e chiamato “elettrodebole”.
Questi tre generi più questo campo formano, secondo me, i quattro
elementi – fuoco, aria, acqua e terra – che Empedocle ha definito circa
2500 anni fa. In modo analogo alle quattro basi del DNA, questi quattro
elementi possono spiegare l’esistenza di infiniti universi, tutti uniti
tra loro e, ciascuno, composto di una delle “infinite combinazioni di
materia” come diceva Giordano Bruno. Oggi, grazie al Modello Standard,
si può aggiungere che le combinazioni riguardano anche tre generi di
anti materia. Quindi gli elementi non sono solo quattro, ma sette.
Incredibile, ma vero se cercate su Internet “Modello Standard” ne
trovate di norma solo quattro. Perché? Perché l’antimateria crea il
“problema” che le menti scientifiche non vogliono affrontare: il tempo.
Le scienze non sanno che cosa è il tempo, ma si gloriano di misurarlo.
Trovo perciò ridicoli i toni trionfalistici degli zelanti divulgatori
e gli interventi dell’astrofisica che ne approfitta per “confermare” un
quadro dell’universo che esclude l’uomo, riaffermare cioè il nostro
isolamento nel tempo e nello spazio da tutto il resto.
Infine chiamare in causa “dio” evoca una diatriba tra scienze e
religioni, ormai artificiosa. Chiamiamolo bosone e riconosciamo le sue
funzioni che svelano invece l’unità dei sette elementi alla base degli
infiniti universi di cui noi, umani, possiamo essere partecipi. Questa
unità implica una rivoluzione della rivoluzione copernicana, un
rovesciamento di tutte le prospettive, inclusa la nostra sudditanza a
“dio”.
E’ la possibilità di innescare una nuova alleanza tra Uomo e Natura,
riconoscere il ruolo cruciale dell’osservatore e delle convinzioni
spesso false che lo esiliano dal suo ruolo di protagonista e lo rendono
succube del sistema. Più che di “dio”, abbiamo bisogno di un mondo
giusto, saggio e prospero, un mondo che rispetti i sentimenti e la
dignità dell’Uomo.
Il bosone di Higgs può essere utile a capire che non siamo affatto
separati dal Paradiso, né cacciati per un curioso peccato; il bosone
decade infatti in vari modi, tra cui i miei due preferiti che denunciano
l’unità tra l’umanità e la Natura tutta. Un decadimento è in una coppia
di bosoni Z, che uniscono i tre generi di materia e i tre di
antimateria e quindi, perché no, anche i nostri corpi. Un altro
decadimento è quello in quattro mesoni mu che compongono i raggi
cosmici.
Questi pervadono a velocità elevatissime tutto l’universo osservato,
senza alcuna origine apparente. I raggi cosmici sono la traccia di un
universo parallelo, secondo me, e il mistero della loro origine è
tutt’altro che secondario: la loro crescente intensità sembra legata al
riscaldamento globale del pianeta e ciò mette una pietra tombale
sull’ultimo bluff perpetrato dai “buoni” che vogliono salvare la terra:
l’effetto serra di origine umana.
Oggi molti hanno capito che la divisione tra bene e male, oppure tra
destra e sinistra, è solo apparente, utile a creare schieramenti,
conflitti e, soprattutto, a conservare il vero potere che domina il
mondo: quello bancario. Pochi hanno però intravisto l’origine reale di
questo potere che fa debiti e li scarica sui popoli. È la conoscenza
ortodossa, secondo me, che ignora il significato del tempo.
Eppure sul tempo si calcola tutto: salari, profitti, debiti e persino
“valori” quali gli spread e il PIL che determinano la politica
mondiale. Buona parte di responsabilità sul mistero del tempo spetta
alla disciplina al di sopra di ogni sospetto, l’astrofisica ortodossa.
Questa riconosce che non può osservare il 96% della massa che lei
stessa calcola, ma insiste a credere nell’oggettività dello spaziotempo e
“dimentica” che è un effetto del campo elettromagnetico, il “dio” che
domina l’attuale tecnologia, legato all’altro “dio” che domina la
piccola porzione osservata: il campo gravitazionale.
Fedele credente in questi due “dei”, l’ortodossia non si spiega
l’immane energia oscura che sta vincendo la gravità tando da accelerare
l’espansione dell’universo in pochi decenni, né il ruolo cruciale dei
raggi cosmici.
Ciò malgrado assicura che l’universo osservato – il misero 4% – ha
un’età di 13,7 miliardi di anni. E noi, piccoli umani, che viviamo
nemmeno 100 anni e abbiamo una storia di appena 13 mila anni, saremmo i
suoi “unici” osservatori intelligenti. L’abisso temporale, che divide
uomo e universo, si ripropone poi a cascata su tutto, sulla Terra che
avrebbe solo 4 miliardi di anni, sulla formazione delle risorse
petrolifere che risalirebbero a milioni di anni fa e sui limiti delle
risorse, garantiti da tutti, buoni e cattivi, e tali da giustificare la
“necessità” di accaparrarle, di dislocare sul pianeta eserciti per
“difenderle” e magari costruire chiese pronte a benedire gli eserciti.
Il fatto è che nessuna disciplina ortodossa sa che cosa è la Vita che
genera non uno, ma tanti diversi tempi o meglio tanti ritmi, parte di
un’unica Opera. Se la Vita è “l’unica Forza che anima infiniti mondi
intelligenti”, come dice Giordano Bruno ed è la Forza Elettrodebole che
unisce i diversi tempi dei vari elementi, come dico io, l’ortodossia è
sconvolta. Dovrebbe riconoscere che la chiesa cattolica non ha affatto
l’esclusiva della comunione con “dio”, né ha alcun diritto di
scomunicare. Una Forza universale è in comunione con tutti e tutto.
Questa Forza ha due lati con cui si manifesta all’uomo, proprio come
suggerisce la saga di Guerre Stellari: uno è il “dio” campo
elettromagnetico e, l’altro, è il campo nucleare debole, noto agli
specialisti che però non sanno usarlo, perché è imprevedibile.
Non offrendo le “certezze” richieste alle scienze, il campo nucleare
debole non è stato posto sul piedistallo divino ed è un illustre
sconosciuto. Guarda caso, questo è proprio il lato luminoso della Forza,
quello che porta il suo Messaggio integro e comprende un immane flusso
di bosoni Z che penetrano tutti i corpi. Questo flusso potrebbe
coincidere con il Fiume della Vita di cui parlava Eraclito nell’antica
Grecia, avere effetti benefici sugli organismi e, calcoli alla mano,
smentire clamorosamente l’idea dei limiti delle risorse.
Nessuno lo dice e tutti credono ai limiti. Il perché è ovvio: senza
più limiti di energia, l’uomo non ha più paura. Ed è la paura che
favorisce l’esercizio del potere e la sudditanza degli uomini agli
“dei”.
La Vita si riproduce in attimi brevissimi. Tutti i processi vitali
sono miliardi di volte più celeri della unità di tempo – il secondo –
che la scienza ortodossa si vanta di misurare con la precisione di un
milionesimo di miliardesimo di secondo, precisione non sufficiente a
osservare fenomeni quali il concepimento, lo sviluppo embrionale, la
secrezione ormonale, il ripiegamento delle proteine, etc.
Così la Vita rimane un “mistero” e così si evita di indagare sugli
“attimi fuggenti”, quelli delle intuizioni e della creatività, sul
significato dell’eros represso da tutte le religioni, su quegli attimi
irripetibili che segnano scelte essenziali e cambiano tutto, travolgono
il passato e creano un nuovo futuro. Invece di proporre nuovi “dei”, che
offrono “certezze”, dovremmo interrogarci sul ruolo del potere
temporale, ovvero sul nostro stesso credo in un tempo unico, lineare e
immutabile che ci ancora a un sistema, fondato sul debito.
Esiste il tempo? Quasi tutti sono pronti a giurare di si. Alcuni più
raffinati distinguono tra il tempo lineare, promosso dal potere
temporale con sede centrale a Roma, il tempo ciclico, tipico di tutte le
civiltà antiche tra cui i Maya con i loro vari calendari, e l’eternità
tipica degli “dei”venerati dalla scienza ortodossa: i due campi,
elettromagnetico e gravitazionale. Il primo crea lo spazio e il tempo e,
il secondo, crea il peso sulla terra e la gravità che vincola la stessa
terra al sole.
Ebbene entrambi questi due campi stanno mutando a ritmi accelerati e
così svelando che il “mistero” del tempo non è tale: è un insieme di
ritmi che stanno accelerando, parte di quella grandiosa OPERA che è
compiuta dalla Vita, la Forza che non fa elezioni, ma selezione. Oggi
più che mai è cruciale una nuova alleanza tra Uomo e Natura che ci
liberi dalla sudditanza da qualsiasi potere.
Con il potere temporale, garantito dai calendari, le religioni hanno
consentito il marketing e la dipendenza globale del mondo dal tempo.
Contrariamente a quanto si crede, le scienze non le hanno contraddette
fino in fondo. È vero che Einstein ha dimostrato l’elasticità e la
relatività del tempo, ma solo per velocità prossime a quella della luce
che non riguardano noi comuni mortali. Così almeno dicono gli ortodossi.
Non abbiamo bisogno di neutrini per capire che le velocità
superluminali esistono.
Tutta l’anti materia inverte la freccia del tempo, ma… non si deve
sapere. Si potrebbe “scoprire” ciò che tutte o quasi le equazioni della
fisica già testimoniano: il tempo non ha un’unica freccia, non corre
solo dal passato al futuro, ma anche all’inverso, dal futuro al passato.
Si potrebbe anche sospettare che l’età presunta dell’universo è il
frutto di osservazioni limitate a una sola metà – quella passata – e che
nulla vieta che l’altra metà – quella futura – del campo
elettromagnetico esista già.
Infine si potrebbe svelare il grande
inganno di tutta la conoscenza ortodossa, la sua tenacia nel nascondere
il presente che non compare nelle equazioni, ma nella coscienza umana.
Il presente è l’unico momento in cui possiamo agire per creare un nuovo
futuro. Certo per questo servono attenzione, serenità e, soprattutto, la
volontà.
Il mondo è senza padre, cioè senza volontà. L’unica preghiera
suggerita dai Vangeli, riguarda il Padre. Quale può essere la Volontà di
un Padre? Il bene di tutti i suoi figli, non privilegi per pochi forti e
carità per tanti deboli, non miseria ormai estesa a tutti, dettata dai
falsi “limiti delle risorse” e, soprattutto, da quelli presunti
dell’uomo. Mentre la scoperta del bosone di Higgs è sulle prime pagine
dei quotidiani che lo scambiano per “dio”, quella delle neuroscienze è
passata in sordina.
L’energia oscura è presente nel cervello umano e opera in modi
misteriosi, ma cruciali, soprattutto quando siamo a riposo e allorché
progettiamo un nuovo futuro. Il nostro cervello ha potenzialità enormi,
può realizzare progetti che servono al bene comune in un futuro
imminente, riconoscere le infinite soluzioni a disposizione di una
ricerca autentica e non schiava del solo lato oscuro: il passato visto
con metà del “dio” campo elettromagnetico.
Se usiamo le nostre abilità e
i nostri talenti, invece che prostrarci all’altare dove collocano gli
“dei”, possiamo riconoscere che non siamo affatto costretti a “lavorare
con il sudore della fronte”, ma siamo liberi di usare la risorsa
infinita: la coscienza, il contatto con le “infinite combinazioni di
materia”, la nostra individuale comunione con l’eterno presente.
Oggi molti fenomeni, riconosciuti ma considerati misteri, non
raggiungono gli onori della cronaca, oppure vengono sommersi da
interpretazioni false e tendenziose come è successo per l’effetto serra,
presunta causa del riscaldamento globale del pianeta. Intanto si sta
riscaldando tutto il sistema solare e nessuno lo dice in TV.
Intendiamoci si sopravvive e non è affatto la fine del mondo.
Potrebbe essere però la fine degli “dei”, incluso quello così
infinitamente “buono” che ti manda all’inferno per “reati di sesso”.
Potrebbe essere la rivelazione che gli “dei” non hanno un’esistenza
autonoma, ma dipendono dalle osservazioni, dalle azioni e le
interpretazioni degli uomini.
È la rivelazione per cui sto lavorando.
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