lunedì 10 settembre 2012

Sei anche tu un TIMECHANGER?

21 luglio 2012 

 

Ormai ci siamo, è tempo di cambiare.
Ci sono sempre più segnali che siamo alla soglia di un evento dalla portata letteralmente inimmaginabile.
In questo momento l’umanità è sostanzialmente divisa in due.
La massa di coloro che sono ancora immersi nel torpido flusso del Mainstream, che  fanno tutto quello che il sistema ordina loro di fare, la Trash-Life studiata a tavolino per renderci dei morti viventi affogati nel debito.

Poi vi sono coloro che si sono risvegliati dall’ipnosi letale dalla Matrix, hanno ricercato attivamente verità alternative a quelle spacciate sui media da servitori e camerieri del sistema, si sono costruiti una visione su queste conoscenze e ora SANNO che un cambiamento sarà inevitabile.
Molti sono i gruppi, infiniti sono i percorsi con cui ognuno passa dal sonno alla veglia, dall’oscurità alla luce...


Ci sono molti termini che identificano chi si è risvegliato e diffonde il risveglio al suo prossimo: Lightworker, operatore della luce, è uno dei più diffusi.
Starseed, seme stellare identifica quelle anime che provengono da altri sistemi stellari e si sono incarnate in corpi nati sulla terra per attivare e rendere partecipi altri a questo processo di risveglio.

Ma c’è un termine che meglio di tutti incarna il ruolo di chi si attiva per conoscere la verità che sta dietro le apparenze, rendersene profondamente consapevole, capire il funzionamento del sistema in cui sono “immerse” le nostre vite e fare con lucidità, focalizzazione ed efficacia quelle azioni che derivano dalla competenza acquisita da tale percorso di consapevolezza.

Il termine è “TIMECHANGER”.
Il TIMECHANGER cambia il tempo in cui vive perché interviene direttamente sulla concezione stessa del tempo.
Noi attualmente viviamo nel tempo lineare che è un concetto di pensiero definito dal Calendario Gregoriano. Il tempo, così come descritto da quello strumento di potere che appunto è il calendario, che il Culto Romano Vaticano ha definito per potere controllare la massa di sudditi incompetenti di cui è giuridicamente “proprietario”, è una lunga linea di eventi in cui il passato viene dimenticato forzatamente ed il futuro è imperscrutabile.

Mentre il tempo dell’universo, che il nostro organismo nei suoi livelli subconsci conosce ed al quale si rapporta per i suoi funzionamenti, è ben diverso, è un tutt’uno organico di passato, presente e futuro lungo i quali ci si può muovere.

Il TIMECHANGER interviene al livello della concezione stessa di pensiero con cui lo spazio ed il tempo intessono la loro interconnessione e cambiando qualcosa lì tutta la realtà che ne consegue cambia di conseguenza.

Cominciamo a familiarizzare con il concetto di TIMECHANGER, perché ci accompagnerà nel nostro cammino futuro e sarà un ruolo attivo nella costruzione del futuro prossimo in cui sempre più persone si riconosceranno.
E per coloro che intuiscono che in questo nucleo concettuale vi sono grandi sviluppi ma non sanno ancora mettere a fuoco i modi ed i riferimenti, ecco uno splendido ed illuminante scritto di Giuliana Conforto che può essere di grande aiuto al riguardo. Buona lettura
Jervé

FISICA, DIO E DEI di Giuliana Conforto

Ebbene hanno trovato finalmente la così detta “particella di Dio”, il bosone di Higgs. Dopo anni di ricerche, migliaia di ingegni impiegati e costi lievitati, abbiamo finalmente una “certezza”: “Dio c’è” o meglio “Higgs esiste”.

Intendiamoci io sono contenta. Questo bosone conferma il Modello Standard che è il mio cavallo di battaglia: mi ha consentito di distinguermi dalle mode spirituali e di penetrare la complessa natura della materia, di mostrare che non c’è un solo genere di materia come si crede: ce ne sono tre, tutti e tre uniti al campo, rivelato al CERN negli anni ’80 e chiamato “elettrodebole”.

Questi tre generi più questo campo formano, secondo me, i quattro elementi – fuoco, aria, acqua e terra – che Empedocle ha definito circa 2500 anni fa. In modo analogo alle quattro basi del DNA, questi quattro elementi possono spiegare l’esistenza di infiniti universi, tutti uniti tra loro e, ciascuno, composto di una delle “infinite combinazioni di materia” come diceva Giordano Bruno. Oggi, grazie al Modello Standard, si può aggiungere che le combinazioni riguardano anche tre generi di anti materia. Quindi gli elementi non sono solo quattro, ma sette.

Incredibile, ma vero se cercate su Internet “Modello Standard” ne trovate di norma solo quattro. Perché? Perché l’antimateria crea il “problema” che le menti scientifiche non vogliono affrontare: il tempo. Le scienze non sanno che cosa è il tempo, ma si gloriano di misurarlo.

Trovo perciò ridicoli i toni trionfalistici degli zelanti divulgatori e gli interventi dell’astrofisica che ne approfitta per “confermare” un quadro dell’universo che esclude l’uomo, riaffermare cioè il nostro isolamento nel tempo e nello spazio da tutto il resto.

Infine chiamare in causa “dio” evoca una diatriba tra scienze e religioni, ormai artificiosa. Chiamiamolo bosone e riconosciamo le sue funzioni che svelano invece l’unità dei sette elementi alla base degli infiniti universi di cui noi, umani, possiamo essere partecipi. Questa unità implica una rivoluzione della rivoluzione copernicana, un rovesciamento di tutte le prospettive, inclusa la nostra sudditanza a “dio”.

E’ la possibilità di innescare una nuova alleanza tra Uomo e Natura, riconoscere il ruolo cruciale dell’osservatore e delle convinzioni spesso false che lo esiliano dal suo ruolo di protagonista e lo rendono succube del sistema. Più che di “dio”, abbiamo bisogno di un mondo giusto, saggio e prospero, un mondo che rispetti i sentimenti e la dignità dell’Uomo.

Il bosone di Higgs può essere utile a capire che non siamo affatto separati dal Paradiso, né cacciati per un curioso peccato; il bosone decade infatti in vari modi, tra cui i miei due preferiti che denunciano l’unità tra l’umanità e la Natura tutta. Un decadimento è in una coppia di bosoni Z, che uniscono i tre generi di materia e i tre di antimateria e quindi, perché no, anche i nostri corpi. Un altro decadimento è quello in quattro mesoni mu che compongono i raggi cosmici.

Questi pervadono a velocità elevatissime tutto l’universo osservato, senza alcuna origine apparente. I raggi cosmici sono la traccia di un universo parallelo, secondo me, e il mistero della loro origine è tutt’altro che secondario: la loro crescente intensità sembra legata al riscaldamento globale del pianeta e ciò mette una pietra tombale sull’ultimo bluff perpetrato dai “buoni” che vogliono salvare la terra: l’effetto serra di origine umana.

Oggi molti hanno capito che la divisione tra bene e male, oppure tra destra e sinistra, è solo apparente, utile a creare schieramenti, conflitti e, soprattutto, a conservare il vero potere che domina il mondo: quello bancario. Pochi hanno però intravisto l’origine reale di questo potere che fa debiti e li scarica sui popoli. È la conoscenza ortodossa, secondo me, che ignora il significato del tempo.

Eppure sul tempo si calcola tutto: salari, profitti, debiti e persino “valori” quali gli spread e il PIL che determinano la politica mondiale. Buona parte di responsabilità sul mistero del tempo spetta alla disciplina al di sopra di ogni sospetto, l’astrofisica ortodossa.
Questa riconosce che non può osservare il 96% della massa che lei stessa calcola, ma insiste a credere nell’oggettività dello spaziotempo e “dimentica” che è un effetto del campo elettromagnetico, il “dio” che domina l’attuale tecnologia, legato all’altro “dio” che domina la piccola porzione osservata: il campo gravitazionale.

Fedele credente in questi due “dei”, l’ortodossia non si spiega l’immane energia oscura che sta vincendo la gravità tando da accelerare l’espansione dell’universo in pochi decenni, né il ruolo cruciale dei raggi cosmici.

Ciò malgrado assicura che l’universo osservato – il misero 4% – ha un’età di 13,7 miliardi di anni. E noi, piccoli umani, che viviamo nemmeno 100 anni e abbiamo una storia di appena 13 mila anni, saremmo i suoi “unici” osservatori intelligenti. L’abisso temporale, che divide uomo e universo, si ripropone poi a cascata su tutto, sulla Terra che avrebbe solo 4 miliardi di anni, sulla formazione delle risorse petrolifere che risalirebbero a milioni di anni fa e sui limiti delle risorse, garantiti da tutti, buoni e cattivi, e tali da giustificare la “necessità” di accaparrarle, di dislocare sul pianeta eserciti per “difenderle” e magari costruire chiese pronte a benedire gli eserciti.

Il fatto è che nessuna disciplina ortodossa sa che cosa è la Vita che genera non uno, ma tanti diversi tempi o meglio tanti ritmi, parte di un’unica Opera. Se la Vita è “l’unica Forza che anima infiniti mondi intelligenti”, come dice Giordano Bruno ed è la Forza Elettrodebole che unisce i diversi tempi dei vari elementi, come dico io, l’ortodossia è sconvolta. Dovrebbe riconoscere che la chiesa cattolica non ha affatto l’esclusiva della comunione con “dio”, né ha alcun diritto di scomunicare. Una Forza universale è in comunione con tutti e tutto.

Questa Forza ha due lati con cui si manifesta all’uomo, proprio come suggerisce la saga di Guerre Stellari: uno è il “dio” campo elettromagnetico e, l’altro, è il campo nucleare debole, noto agli specialisti che però non sanno usarlo, perché è imprevedibile.

Non offrendo le “certezze” richieste alle scienze, il campo nucleare debole non è stato posto sul piedistallo divino ed è un illustre sconosciuto. Guarda caso, questo è proprio il lato luminoso della Forza, quello che porta il suo Messaggio integro e comprende un immane flusso di bosoni Z che penetrano tutti i corpi. Questo flusso potrebbe coincidere con il Fiume della Vita di cui parlava Eraclito nell’antica Grecia, avere effetti benefici sugli organismi e, calcoli alla mano, smentire clamorosamente l’idea dei limiti delle risorse.

Nessuno lo dice e tutti credono ai limiti. Il perché è ovvio: senza più limiti di energia, l’uomo non ha più paura. Ed è la paura che favorisce l’esercizio del potere e la sudditanza degli uomini agli “dei”.
La Vita si riproduce in attimi brevissimi. Tutti i processi vitali sono miliardi di volte più celeri della unità di tempo – il secondo – che la scienza ortodossa si vanta di misurare con la precisione di un milionesimo di miliardesimo di secondo, precisione non sufficiente a osservare fenomeni quali il concepimento, lo sviluppo embrionale, la secrezione ormonale, il ripiegamento delle proteine, etc.

Così la Vita rimane un “mistero” e così si evita di indagare sugli “attimi fuggenti”, quelli delle intuizioni e della creatività, sul significato dell’eros represso da tutte le religioni, su quegli attimi irripetibili che segnano scelte essenziali e cambiano tutto, travolgono il passato e creano un nuovo futuro. Invece di proporre nuovi “dei”, che offrono “certezze”, dovremmo interrogarci sul ruolo del potere temporale, ovvero sul nostro stesso credo in un tempo unico, lineare e immutabile che ci ancora a un sistema, fondato sul debito.

Esiste il tempo? Quasi tutti sono pronti a giurare di si. Alcuni più raffinati distinguono tra il tempo lineare, promosso dal potere temporale con sede centrale a Roma, il tempo ciclico, tipico di tutte le civiltà antiche tra cui i Maya con i loro vari calendari, e l’eternità tipica degli “dei”venerati dalla scienza ortodossa: i due campi, elettromagnetico e gravitazionale. Il primo crea lo spazio e il tempo e, il secondo, crea il peso sulla terra e la gravità che vincola la stessa terra al sole.

Ebbene entrambi questi due campi stanno mutando a ritmi accelerati e così svelando che il “mistero” del tempo non è tale: è un insieme di ritmi che stanno accelerando, parte di quella grandiosa OPERA che è compiuta dalla Vita, la Forza che non fa elezioni, ma selezione. Oggi più che mai è cruciale una nuova alleanza tra Uomo e Natura che ci liberi dalla sudditanza da qualsiasi potere.

Con il potere temporale, garantito dai calendari, le religioni hanno consentito il marketing e la dipendenza globale del mondo dal tempo. Contrariamente a quanto si crede, le scienze non le hanno contraddette fino in fondo. È vero che Einstein ha dimostrato l’elasticità e la relatività del tempo, ma solo per velocità prossime a quella della luce che non riguardano noi comuni mortali. Così almeno dicono gli ortodossi. Non abbiamo bisogno di neutrini per capire che le velocità superluminali esistono.

Tutta l’anti materia inverte la freccia del tempo, ma… non si deve sapere. Si potrebbe “scoprire” ciò che tutte o quasi le equazioni della fisica già testimoniano: il tempo non ha un’unica freccia, non corre solo dal passato al futuro, ma anche all’inverso, dal futuro al passato. Si potrebbe anche sospettare che l’età presunta dell’universo è il frutto di osservazioni limitate a una sola metà – quella passata – e che nulla vieta che l’altra metà – quella futura – del campo elettromagnetico esista già. 

Infine si potrebbe svelare il grande inganno di tutta la conoscenza ortodossa, la sua tenacia nel nascondere il presente che non compare nelle equazioni, ma nella coscienza umana. Il presente è l’unico momento in cui possiamo agire per creare un nuovo futuro. Certo per questo servono attenzione, serenità e, soprattutto, la volontà.

Il mondo è senza padre, cioè senza volontà. L’unica preghiera suggerita dai Vangeli, riguarda il Padre. Quale può essere la Volontà di un Padre? Il bene di tutti i suoi figli, non privilegi per pochi forti e carità per tanti deboli, non miseria ormai estesa a tutti, dettata dai falsi “limiti delle risorse” e, soprattutto, da quelli presunti dell’uomo. Mentre la scoperta del bosone di Higgs è sulle prime pagine dei quotidiani che lo scambiano per “dio”, quella delle neuroscienze è passata in sordina.

L’energia oscura è presente nel cervello umano e opera in modi misteriosi, ma cruciali, soprattutto quando siamo a riposo e allorché progettiamo un nuovo futuro. Il nostro cervello ha potenzialità enormi, può realizzare progetti che servono al bene comune in un futuro imminente, riconoscere le infinite soluzioni a disposizione di una ricerca autentica e non schiava del solo lato oscuro: il passato visto con metà del “dio” campo elettromagnetico.

 Se usiamo le nostre abilità e i nostri talenti, invece che prostrarci all’altare dove collocano gli “dei”, possiamo riconoscere che non siamo affatto costretti a “lavorare con il sudore della fronte”, ma siamo liberi di usare la risorsa infinita: la coscienza, il contatto con le “infinite combinazioni di materia”, la nostra individuale comunione con l’eterno presente.

Oggi molti fenomeni, riconosciuti ma considerati misteri, non raggiungono gli onori della cronaca, oppure vengono sommersi da interpretazioni false e tendenziose come è successo per l’effetto serra, presunta causa del riscaldamento globale del pianeta. Intanto si sta riscaldando tutto il sistema solare e nessuno lo dice in TV.

Intendiamoci si sopravvive e non è affatto la fine del mondo. Potrebbe essere però la fine degli “dei”, incluso quello così infinitamente “buono” che ti manda all’inferno per “reati di sesso”. Potrebbe essere la rivelazione che gli “dei” non hanno un’esistenza autonoma, ma dipendono dalle osservazioni, dalle azioni e le interpretazioni degli uomini.
È la rivelazione per cui sto lavorando.


  





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